Capitolo XII

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Lily lo trascinò in un altro vicoletto appartato; poi, lasciandogli la mano, mormorò altri incantesimi di riservatezza.


"Severus, raccontami tutto" disse infine, l'espressione seria "Perché eravate al cospetto di Colui-che-non-deve-essere-nominato?"

Severus ci mise alcuni secondi per capire che Lily gli stava parlando, e altrettanti per comprendere il significato delle parole. Era sotto shock.

"... Mulciber e Avery ci hanno fermato, stamattina" iniziò a rispondere "Ci hanno detto che il Signore Oscuro desiderava incontrarci, e che dovevami farci trovare alle undici nel vicolo. Io... Ho avuto una crisi di panico".

Il terrore sembrò pervaderlo di nuovo.

"N-non volevo, non volevo andare, e L-luna mi ha portato in un posto appartato e..." il ricordo del bacio sulla fronte gli fece mancare le parole, ed era impossibile, quella ragazza strana ma dolce non poteva essere la stessa ragazza che... "... Mi ha calmato, per quanto possibile, e mi ha portato fuori, e siamo andati ad Hogsmeade, e quando è giunta l'ora mi ha trascinato con sé..."

Severus oscillò leggermente, impallidendo.

"Avevo paura. No, ero terrorizzato. E quando il Signore Oscuro ha lanciato la maledizione mortale..."

In quel momento Severus aveva temuto davvero per la sua stessa vita. Oltre l'orrore di assistere all'assassinio di una sua compagna di Casa, con cui aveva passato tutti i pomeriggi delle ultime due settimane a studiare... C'era la consapevolezza che, presto, sarebbe toccato a lui. Che il Signore Oscuro avrebbe di lì a poco letto nella sua testa, e visto la sua più recente decisione, e visto Lily... Gli occhi gli si riempirono di lacrime.

"Oh, Severus" commenò Lily, addolcendosi; infine gli circondò il collo con le braccia, alzandosi sulla punta dei piedi, e Severus le si aggrappò come un naufrago alla terra ferma, mentre tutto dentro di lui ancora urlava.

"Luna è viva, tu sei vivo. Siamo vivi, Sev" mormorò Lily, mentre lui sfogava l'ennesima crisi di panico.

Infine si staccarono, piano, le sue mani che indugiavano ancora sulla sua schiena.

Lily sorrideva, dolcemente.

E Severus venne colpito da un metaforico pugno in faccia, mentre le parole di Luna si registravano finalmente nella sua mente, e Severus per la prima volta comprendeva l'origine della sensazione di turbamento che l'aveva pervaso fin dal primo momento in cui l'aveva vista.

La somiglianza.

Non era niente di eccessivo, a dire il vero. La forma del viso, le poche lentiggini a bagnarle leggermente il naso. La forma degli occhi, ma non il colore, e il modo in cui sorridevano entrambe quando erano rilassate, nonostante le labbra fossero diverse.

In quel momento, Severus capì nel profondo che quello che Luna aveva detto loro era vero. Che la ragazza era davvero nipote di Lily... E di Potter.

Un moto di nausea lo colse, e Severus lo represse.

"... E così, Severus, una spia per la fazione della luce, eh?" chiese infine Lily, allargando il sorriso "Significa che avresti trovato la strada... Nonostante tutto".

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora