Capitolo XXXIV

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Lily era ormai in attesa davanti ai gargoyle di pietra da due ore. Si era seduta, arresa al fatto che nessuna parola d'ordine che le venisse in mente fosse quella giusta, e stava aspettando qualcuno, qualcosa, un segno divino che le avrebbe consentito di salire nell'ufficio del preside.


Infine udì dei passi avvicinarsi, e si rialzò giusto in tempo per vedere la professoressa McGranitt svoltare nel corriodio, con un plico di documenti in mano.

"Signorina Evans" esclamò la McGranitt, stupita "Cosa ci fa qui?"

"Devo vedere il preside" rispose lei, pronta e seria "È urgente".

L'espressione della McGranitt si adombrò.

"Il preside torna raramente a scuola in questi giorni..."

"Lo aspetterò".

Lily era decisa a murarsi ai gargoyle, piuttosto che andarsene.

Qualcosa della sua risoluzione dovette emergere perché la McGranitt, dopo un attimo di esitazione, sospirò.

"Allora mi accompagni" le rispose, avvicinandosi per sussurrare ai gargoyle la parola d'ordine.

Entrambe salirono sulla scala a chioccola rotante, che le portò nell'ufficio del preside.

Fanny era addormentata dolcemente sul suo trespolo, così come i ritratti dei vari presidi, che stavano sonnecchiando pacificamente. Gli unici rumori venivano dagli infiniti congegni presenti per la stanza, che vibravano, giravano, pulsavano e fischiavano...

"Si accomodi, signorina Evans" le disse la McGranitt, posando le carte sulla scrivania "Sicura di non poter parlare con me...?"

Lily si sedette su una delle sedie di fronte alla scrivania e scosse la testa.

La McGranitt sospirò ancora.

"E sia. Aspetterò con lei".

Dopo solo pochi secondi il camino si illuminò di verde, e il preside ne uscì ruotando.

Sembrava stanco, molto più stanco e vecchio di come Lily non l'avesse mai visto.

"... Dicono che potrebbero propendere per l'esilio, ma mancano troppi seggi al Wizengamot, e stanno rimandando il voto" stava dicendo il preside, prima ancora di finire di apparire nell'ufficio "Sebbene abbia offerto di tenerlo sotto controllo ad Hogwarts, senza una bacchetta e con la cavigliera magica, ma non lo vogliono così vicino ai bambini..."

In quel momento Albus Silente si accorse della sua presenza e chiuse la bocca, spalancando gli occhi, sorpreso.

"Ah, Albus" intervenne la McGranitt, nervosa "La signorina Evans voleva parlarti. Ha detto che era urgente".

L'espressione di Silente si adombrò, mentre l'uomo girava attorno alla scrivania per sedersi di fronte a lei.

"... Grazie, Minerva" disse infine "Questi sono i documenti che ti ho chiesto, immagino".

La McGranitt annuì, sempre nervosa; infine, dopo una breve conversazione silenziosa fra i due, uscì dall'ufficio, lasciandoli soli.

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora