Capitolo XXII

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La mattina dopo, mentre erano in sala comune e si stavano preparando ad uscire, Mulciber e Avery si avvicinarono a loro.

"Dejaaaaaà-vuuuuuù" canticchiò Luna, tranquilla, mentre Severus le lanciava un'occhiataccia perplessa.

"Buongiorno" li salutò Mulciber, con un sorriso freddo "Solo una piccola comunicazione di servizio. Riddle, pare che tu abbia avuto fortuna: il Signore Oscuro desidera conoscerti. Fatti trovare alle unidici in punto nel vicolo dietro la Testa di Porco, dove ci materializzeremo insieme al suo cospetto. Piton... Ovviamente, sei invitato anche tu. Il Signore Oscuro è sempre entusiasta di conoscere nuove reclute".

"Grazie ma no grazie!" rispose prontamente Luna, bloccando la loro ritirata.

"Cosa?" sussurrò Severus, una nota di panico nella voce, Luna non sapeva se per la notizia o per la risposta che aveva dato.

Mulciber assottigliò lo sguardo e si chinò verso di lei.

"Riddle, questa non è una richiesta" sibilò, cattivo, sul suo viso.

Lei si scostò e si asciugò una microscopica gocciolina di saliva da una guancia, disgustata.

Poi, recuperando l'espressione impassibile dei primi tempi, gli rispose con voce tombale.

"Non me ne fotte un cazzo. Ho cambiato idea, dite a zio Voldy che può tornare a incularsi Nagini, o quello che gli piace fare durante il suo tempo libero. Non sprecherò neanche un secondo del mio tempo con lui".

Prima che Mulciber potesse tirar fuori la bacchetta, cosa che era molto vicino a fare dato il viso paonazzo dalla rabbia, Severus afferrò il polso di Luna e la spinse via, verso i bagni.

Chiuse la porta dietro di loro e la sigillò, non sicuro che bastasse la folla di studenti a tenere a bada la furia di Mulciber.

Poi si girò verso Luna.

"Cosa cazzo...?" inizò, completamente sconvolto "Riddle! Questo non è uno scherzo!"

Luna era ritornata a sorridere serena.

"Non ti preoccupare, Severus. Ho tutto sotto controllo".

Severus si portò le mani fra i capelli e iniziò a camminare in circolo, disperato. Era tanto che non avesse iniziato a strapparsi delle ciocche.

Delirava quasi, e l'angoscia rendeva quasi incomprensibili le sue parole.

"Tu non capisci... Il Signore Oscuro è il mago più... Non puoi semplicemente... Insultarlo e rifiutare..."

Luna si avvicinò a lui e gli posò una mano sul petto, interrompendolo nella sua discesa verso la follia.

Poi gli afferrò il viso con le mani, sempre sorridendo, e si alzò in punta di piedi trascinandolo verso di sé.

Per un lieve, folle e glorioso istante Severus sperò di cadere dritto nelle sue labbra.

Ma Luna continuò a tendersi, e infine la sua bocca trovò la sua fronte, dove lei gli lasciò un bacio leggero.

"Tranquillo, Severus" gli disse lei, con fare quasi materno "Non permetterò che Voldemort ti faccia del male. Non dovrai temere, mai".

Severus era basito e senza parole, ancora confuso dal mare di emozioni che gli si agitava dentro - lei era Riddle, la ragazza strana, e poi era Lily, marea montante sotto le sue spinte, il viso contratto dal piacere.

Era lei, era lei, il turbamento persistente sin dal primo giorno in cui l'aveva vista, l'elemento sbagliato e giusto insieme, l'ombra di un ricordo - ne aveva paura o la voleva?

Era lei - ma lei chi?

Quasi non si accorse che Luna l'aveva preso per mano, e trascinato via dal bagno, di nuovo in sala comune dove Mulciber e Avery non erano più presenti; e infine nei corridoi, nell'ingresso del castello.

Solo quando Lily fece cadere lo sguardo sulle loro mani intrecciate Severus si risvegliò con un sussulto, e lasciò la mano della ragazza, che sembrò quasi non accorgersene.

Scottato.

Lily sorrise leggermente, nervosa, e Severus si fissò nei suoi occhi verdi, nei lineamenti delicati del suo viso, nelle sue labbra sottili.

"Tutto bene?" gli chiese la sua migliore amica, e Severus annuì, incapace di proferire parola.

Osservò il suo corpo slanciato e proporzionato, i capelli lisci e rossi come una vampa di fuoco, la lieve spruzzata di lentiggini sul naso.

Scottato.

Quando non appena chiudeva le palpebre vedeva solo occhi color del cielo, onde di mare dopo la tempesta.

Lily lo prese a braccetto, trascinandolo verso le carrozze, e Severus, così vicino a lei, poté avvertire il suo profumo delicato. Camminava normalmente accanto a lei, il suo cuore era calmo, il suo respiro regolare.

Era lo shock, sicuramente.

Sicuramente il suo corpo si rifiutava di elaborare ciò che Mulciber e Avery avevano detto, e ciò che Luna aveva risposto loro.

E lui non capiva più che sentimenti provava.

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora