Capitolo XXX

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Severus aprì gli occhi su una rastrelliera per scope, al buio. Lo sguardo non era giusto, era molto più in basso di dove avrebbe dovuto essere; tutto il suo corpo sembrava sbagliato, sproporzionato, rimpicciolito...


Una porta si aprì cigolando, e Severus vide attraverso gli occhi di quel corpo sconosciuto una figura stagliarsi in controluce.

"Teddy!" sentì uscire dalle proprie labbra, in una voce femminile e infantile.

Il ragazzo sorrise, e allungò le mani per prenderla in braccio. Uscirono così dallo sgabuzzino, e Severus poté finalmente osservarlo in faccia.

Era una faccia sconosciuta e famigliare allo stesso tempo. C'era tanto di Remus Lupin in quel volto, gli occhi gentili e castani, la forma degli zigomi e del naso... Nessuna cicatrice a deturpargli il viso, però, e le labbra più piene, e i capelli color blu elettrico.

"Hai fatto di nuovo preoccupare tutti" disse Teddy "E Jamie è impaziente di mangiare la torta..."

"Non è colpa mia, uno gnomo mi stava tirando addosso un ragno gigante! Gigante ti dico!"

Teddy continuò a sorridere; infine, con una smorfia, cambiò il colore dei capelli in fucsia.

La bambina di cui occupava il corpo rise.

"Va meglio, adesso?"

Lei annuì, poi, con un urletto, scivolò via dalle sue braccia, verso la casa più strana che Severus avesse mai visto. Sembrava, e molto probabilmente era così, reggersi solo con l'ausilio della magia.

Ma la sua attenzione venne presto catturata dalle persone presenti nel giardino della casa.

Una moltitudine di capelli ramati, dell'esatta sfumatura di quelli di Luna, gli fece capire che in quel momento si trovava nel suo corpo, in un momento in cui era bambina.

E poi Luna corse verso un uomo, un uomo che Severus riconobbe con un tuffo al cuore, così famigliare e così diverso nello stesso istante, più vecchio di lui, di tutti, ma indiscutibilmente riconoscibile.

"Papà!" esclamò Luna, buttandosi nella braccia di Potter - perché quello era Potter, lo era in tutto e per tutto, tranne... Tranne gli occhi. Forma, colore... Verdi, dell'esatta sfumatura di quelli di Lily.

"Dove ti eri cacciata stavolta?" chiese lui, abbracciandola.

"Teddy mi ha trovato nel capanno delle scope".

"Finalmente!" si sentì esclamare dietro di loro, e Luna si staccò da suo padre per osservare, fra la moltitudine di teste per la maggior parte rosse, un ragazzino appena più grande di lei.

Indubbiamente un altro Potter, ma dai capelli più castani, e dagli occhi azzurri come quelli di Luna.

"Sto morendo di fame..."

"Ma se abbiamo appena cenato!" protestò qualcuno.

"La torta è a parte! Si ha sempre voglia di torta!" ribatté il ragazzino.

Un altro bambino, più o meno della stessa età, afferrò Luna per mano.

Fu un altro colpo al cuore per Severus, perché quel ragazzino era l'esatta copia di suo padre, indubbiamente, capelli neri e occhi verdi compresi.

"Vieni, o Jamie non ce ne lascerà neanche una fetta" disse, portandola al tavolo, dove il bambino che aveva parlato prima stava spegnendo undici candeline su una enorme torta a forma di ippogrifo.

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora