Capitolo LXVIII

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Albus uscì dalla propria camera da letto e si fermò bruscamente, sorpreso, tanto che Gellert, dietro di lui, gli si schiantò addosso.


Luna Potter era in piedi un mezzo al suo ufficio, un sorriso luminoso sulle labbra, serena come se niente potesse toccarla.

Albus non l'aveva invitata ed era abbastanza certo che lei non conoscesse la parola d'ordine.

"Buongiorno, fiorellini" disse Luna, salutando anche Gellert con un cenno della mano, che nel frattempo aveva aggirato Albus per vedere il motivo di tutta quella sorpresa "Dormito bene?"

"Uhm..." rispose Albus, troppo sorpreso per pensare di vergognarsi, dato che era stato beccato con le mani nella marmellata - o meglio, a uscire dalla stessa camera con Gellert Grindelwald "Immagino di avere di fronte a me la Dea del Tempo?"

"Esattamente".

Albus sciolse finalmente la propria immobilità, andando a sedersi alla scrivania e invitandola con un cenno ad avvicinarsi. Gellert era rimasto in piedi dietro di lui.

Luna si accomodò su una delle sedie, tranquilla.

"Si rende conto, vero, signorina Potter, che le parole 'Dea del Tempo' non significano niente per me? Può spiegare la sua identità in un modo più, ah, comprensibile?"

"Ma certamente" rispose Luna "Mi dica, preside, che cosa sa di Atlantide?"

Albus sbatté gli occhi più volte, perplesso, e infine il suo sguardo si accese di curiosità e attesa.

"Solo frammenti di vecchie leggende e la storia che mi ha riportato tanti, tanti anni fa un vecchio amico" rispose "Su di una civiltà perduta e un oggetto magico da custodire in loro nome..."

"Lo Specchio delle Brame" intervenne Luna. Era l'unico sigillo non in suo possesso. Coppa, pietra e diadema li aveva recuperati per la sua missione; James si stava ancora prendendo cura del Mantello, e lei sapeva dove si trovava, mentre lo specchio... "Lei sa dove è custodito?"

Albus sorrise, pensieroso.

"Potrei" rispose infine "Ma lei non mi ha ancora rivelato la sua identità".

Luna lo fissò per alcuni istanti, tranquilla.

"Per quanto riguarda la mera esistenza da un punto di vista fisico" rispose "È vero che sono una Potter, e che il mio nome è Lily Luna Potter. Questo, però, non è il mio Tempo, come può immaginare... James e Lily sono in realtà i miei nonni paterni, per inciso" Luna vide una scintilla accendersi dietro gli occhi del preside. Sapeva che l'uomo era fan della coppia, visto che aveva assegnato ad entrambi il ruolo come Caposcuola, per costringerli a passare più tempo insieme, cercando di gettare i semi dell'amore nel loro rapporto altalenante "Ma per quanto riguarda ciò che è essenziale, io sono l'ultima atlantidea, custode dei sigilli e dello Specchio. Ho, effettivamente, il potere di viaggiare nel tempo, come dimostra la mia presenza qui. Ci sono nata e... Merlino ritiene che io rappresenti l'ultima linea di difesa del mondo, un'anomalia prevista e creata dagli stessi atlantidei che cercarono di fare il possibile per preservare questa realtà".

Sia Albus che Gellert la stavano guardando affascinati, non osando interrompere la sua spiegazione.

"... Merlino?" chiese infine Albus.

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora