Capitolo LXXVII

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Severus e Luna erano in cima alla torre di Corvonero, lei seduta fra le sue braccia, lui che la stringeva a sé e le posava il mento fra i capelli. Era l'unica torre in tutta Hogwarts a non avere nessuna guglia di protezione, ed era abbastanza in alto affinché anche così seduti i due potessero ammirare l'orizzonte che si perdeva nella Foresta Proibita e il grande lago acceso dalle luci del tramonto.

Era domenica sera, l'ultima di giugno, oltre l'ora di cena. L'ultimo giorno che avrebbero trascorso ad Hogwarts prima di ripartire verso il Binario Nove e Tre Quarti e il resto della loro vita.

"... Cosa faremo fuori di qui, Lily?" Severus aveva chiesto in un sussurro, come se avesse timore di rompere il silenzio e la pace che permeava quella serata, l'improvvisa brezza che scompigliava loro i capelli.

Non ne avevano ancora parlato seriamente. Severus sapeva solo che, dovunque lei fosse andata, lui l'avrebbe seguita.

"Immagino che Silente ci raggiungerà a breve per portarci da Flamel" rispose Luna, serena. Quello era il piano con cui si erano accordati, ad ogni modo "Ci manderà un gufo o apparirà alla nostra porta. E passeremo qualche mese della nostra vita a parlare con Nicholas e Peronelle e a studiare la creazione di una società segreta a difesa dei Sigilli Atlantidei. Dovrò rivelare almeno quella parte della storia" Luna si voltò verso di lui, sorridendo "E immagino potrò studiare la Pietra Filosofale... Sono curiosa e sono convinta che sarà un ottimo strumento nelle mani della nostra piccola Cospirazione".

"Hai già pensato a un qualche nome?" chiese Severus, divertito.

Luna scosse la testa.

"... E dopo?" le chiese ancora Severus, stringendola più forte.

"Beh, dopo ci sarà il matrimonio fra James e Lily, immagino. Se lo conosco bene... Lui farà di tutto per accelerare i tempi. Dubito sarà oltre l'estate".

"E dopo?" Severus stava ormai sorridendo sui suoi capelli "Intendi davvero trovare una cura alla licantropia?"

"Mi sembra ovvio. Credo che l'idea migliore sarà viaggiare nel futuro e frequentare una scuola Babbana in medicina e farmacologia, pensavo a un college americano".

"Oh?"

Luna si staccò leggermente da lui per girarsi a guardarlo.

"I Babbani hanno fatto un sacco di passi avanti nella medicina, Severus. Vaccini, farmaci antiretrovirali... Nel mio Tempo una persona malata di aids non solo può vivere una vita normale ma può pure avere dei figli senza il timore di passar loro la malattia. Credo che il licantropismo sia... Simile, sotto questo punto di vista. Non dico che Remus guarirà completamente, ma voglio che viva una vita normale" disse, l'espressione dura e salda.

Severus le carezzò una guancia, sorridendo.

"E che sia vivo per crescere Teddy, giusto?"

L'espressione di Luna si adombrò.

"Teddy o chi per lui" rispose, la voce spezzata. Chiuse gli occhi ed inspirò profondamente, ritrovando la calma "Dovremo stare lontani anni ma... Quando torneremo, tutto sarà come l'avremo lasciato. Un paio di mesi al massimo, giusto per dare una giustificazione plausibile al risultato delle nostre ricerche".

Severus aveva continuato la carezza, scostandole una ciocca ribelle dal viso, sempre continuando a guardarla con quell'espressione che...

Era innamorato. Era innamorato e si vedeva.

Luna rabbrividì, percependo come al solito quella sottile dissonanza fra l'espressione di Severus che aveva imparato a conoscere anni prima e... Il suo volto, così giovane. Uguale ma diverso.

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora