Capitolo XXIII

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Severus stava guardando ossessivamente l'orologio.

Sudava, senza cercare di darlo a vedere, perso nella folla di Mielandia, man mano che le lancette proseguivano, implacabili nella loro corsa.

Mancavano cinque minuti.

Severus si spostò di lato, allontanandosi da Lily e il suo gruppendo, fermandosi davanti alla bancarella ignorata degli scarafaggi a grappolo. Non sapeva che cosa fare.

Se non fosse andato... Ma se fosse andato...

Mancava meno di un minuto, Severus era paralizzato, osservava ossessivamente la lancetta dei secondi scorrere, e poi...

Una mano gli coprì l'orologio, afferrandogli il polso. Prima che potesse reagire, un'altra mano, sempre da dietro, gli strinse l'altro polso, e Severus sentì qualcuno poggiargli la testa sulla schiena.

Perplesso, sorpreso e spaventato, si girò leggermente indietro con il volto, fino a vedere la matassa disordinata di capelli ramati.

Luna.

"Va tutto bene, Severus" gli sussurrò "Fidati di me".

Severus si sentiva in una bolla.

Alzò lo sguardo, pensieroso. L'ansia e la paura che provava fino a pochi momenti prima erano scomparse, sostituite da una strana senzazione di pace al tocco di Luna.

Lily.

... Lily?

Gli sembrava di essere immerso in un istante di immenso dejà-vu, non sapeva come altro descriverlo. Non aveva la sensazione di aver già vissuto quel momento, quello no, ma aveva la sensazione di aver perduto qualcosa... Qualcosa di molto simile alla stretta sul suo polso, alla fronte di Luna premuta sulla sua schiena.

Qualcosa di cui sentiva la mancanza.

Diverso dai sogni erotici, diverso dalla sensazione di turbamento dall'origine ancora incompresa ogni volta che guardava Riddle, ma in un certo senso... Più profondo.

Un canto arcano che non sapeva di aver dimenticato, la sensazione di essere finalmente a casa dopo un lungo, lungo viaggio.

"Va tutto bene?"

La voce di Lily li raggiunse e Severus si riscosse, sobbalzando. Luna lasciò la presa sui suo polsi e si scostò da lui.

"Certo" sentì rispondere Luna "Torno dagli altri, a dopo!"

Severus si girò a guardarla andar via, la sensazione di dejà-vu sospesa, come interrotta a metà. Tante domande e nessuna risposta.

E infine si voltò e vide Lily con un'espressione attenta.

"C'è qualcosa che mi devi dire, Sev?"

"... Usciamo" rispose lui, e la precedette fuori dal negozio.

Rimasero nei paraggi; Severus non si fidava a farsi trovare solo in in vicolo appartato. Si limitarono ad attraversare la strada, dove potevano essere visti dalla vetrina di Mielandia.

"... Non lo so" iniziò Severus, sotto il cipiglio in attesa di Lily "Non so cosa mi succede. Sto avendo delle sensazioni... Strane".

"Ah..." rispose Lily, leccandosi le labbra "Sev, non prenderla a male, la mia è una domanda genuina, ma... Non è che stai iniziando a, ah, provare interesse per Luna?"

"Cosa?" esclamò Severus, sbattendo gli occhi "No, cioè, non mi pare, lo saprei, voglio dire, lo capirei no? Cioè, è iniziato tutto con quei sogni strani due giorni fa, ma insomma..."

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora