Capitolo LXXVIII

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Lily si risollevó da Piton, osservandolo mentre muoveva gli occhi da una parte all'altra della stanza, mentre si fissava su di lei, mille domande dietro le iridi scure.


Con la bacchetta si aiutò a sollevarlo e iniziò a spogliarlo, per togliergli i vestiti sporchi di sangue di dosso. Cercò di lavarlo, delicatamente e per quanto possibile, con una spugna morbida e un catino pieno d'acqua che aveva preparato per l'occasione.

"Non si preoccupi, starà bene" gli disse, cercando di rassicurarlo almeno a parole, lavandogli via il sangue. Gli fermò una mano quando il professore cercò di aiutarla e lo fissò negli occhi "Stia fermo, è ancora troppo debole. Tra l'altro non potrà né mangiare né bere per un giorno, fino a che la sua gola non si sarà rimarginata dall'interno, e questo significa niente Rimpolpasangue. Deve solo riposare, sono stata chiara?"

Il professor Piton la fissò intensamente, ponendole diverse domande silenziose, di cui una era la più urgente, la più pressante...

Lily lo capì anche senza parole.

Sorrise leggermente.

"Abbiamo vinto, professore" gli disse, in un sussurro "il Signore Oscuro è morto. O lo sarà a breve, comunque. Domattina le procurerò un giornale".

Piton inspirò profondamente, chiudendo gli occhi e afferrando le lenzuola.

Lily finì di lavarlo e asciugarlo e si girò un attimo per recuperare quella che era una semplice maglia di un pigiama babbano, che aiutò Piton a mettersi, facendolo poi accomodare dolcemente fra i cuscini. Con un bel po' di imbarazzo Lily procedette poi a togliere anche i pantaloni al professore e a sostituirli con quelli decisamente più comodi del pigiama. Piton stava guardando fuori dalla finestra, ignorandola se non per sollevarsi appena rendendole il compito più facile. Se non era arrossito era perché aveva perso troppo sangue, sicuramente, concluse Lily.

Infine, quando tutto fu sistemato, Lily gli rimboccò le coperte.

"Il bagno è dietro quella porta" gli disse, indicando la semplice porta di legno alla sua destra. Aveva deciso di lasciare a Piton la stanza patronale con bagno integrato, per praticità e privacy "Se non riesce ad andarci, o se ha bisogno di qualsiasi cosa, mi chiami pure facendo suonare questo campanello" aggiunse, poggiando un semplice campanello con pulsante sul comodino accanto a lui "Ora... Cerchi di riposare. Deve recuperare tutte le forze. Dopo... Dopo parleremo".

Lily fece per alzarsi ed andarsene quando, con un movimento veloce e improvviso, Piton la afferrò per l'avambraccio.

Non poteva parlare, ma la stava fissando intensamente.

Un'altra domanda... Una domanda a cui avrebbe dovuto rispondere, prima o poi.

Chi sei?

E così, con un sorriso dolceamaro, Lily rispose.

"Il mio nome è Lily".

Piton sobbalzò e la lasciò andare. Lily si alzò, consapevole dell'effetto che il suo nome aveva avuto su di lui, e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Gli si appoggiò contro con la schiena, sospirando.

Il primo passo era compiuto.

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora