Capitolo XLVI

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Successe il primo giorno di lezioni ripristinate.

Severus e Luna erano di ritorno a sorpresa da Difesa Contro Le Arti Oscure, dove costernati avevano appreso che il professor MacMillan era stato arrestato in una delle diverse retate del Ministero in seguito alla sconfitta di Voldemort, e, quando aprirono il muro della sala comune, la trovarono nel caos.

Il loro caos.

Mulciber e Avery erano tornati e avevano ben deciso di portare distruzione e risentimento, saccheggiando i dormitori e sfasciando ogni loro possedimento.

Luna toccò nervosa la borsa moleskin con Incantesimo Estensivo Irriconoscibile che conteneva i sigilli atlantidei e che portava sempre appesa alla cintura.

I due animali erani fermi in mezzo alla sala comune, lo sguardo sprezzante e il mento alto. Narcissa, pallida, era rasente al muro alla sua destra, e le lanciò una breve occhiata di scuse.

I pochi altri studenti Serpeverde che avevano ore buche si erano defilati nella parte più lontana della sala comune.

Dopo il primo momento di sorpresa Luna avanzò, calpestando le pagine di un libro strappato e frammenti di vetro di un calamaio.

"Seriamente?" chiese, infastidita, con una smorfia di disgusto alla volta dei due.

"È tutta colpa tua, Riddle" esclamò sprezzante Mulciber "Da quando sei arrivata hai portato solo caos. Volevi incontrare il Signore Oscuro e quando ti abbiamo dato l'occasione stranamente hai cambiato idea. E lui è stato..." non riuscì neppure a finire la frase.

Luna inclinò la testa verso sinistra.

"Non che lo stia negando, ma non vi sembra una reazione esagerata? Fatevene una ragione, santo cielo, avete diciassette anni, tutta la vita davanti..."

Mulciber alzò la bacchetta verso di lei, seguito a ruota da Avery.

"Tu" rimarcò Mulciber, la voce che tremava dalla rabbia "Sei solo una stupida Sanguemarcio che la pagherà".

I pochi Serpeverde presenti trattennero il respiro. Luna avanzò ancora, seguita a ruota da Severus, incurante del pericolo e all'apparenza del tutto disinteressata.

"Non avete sentito l'ultima?" chiese, sarcastica "Sono una Potter ormai, niente Sanguemarcio per te, hurrà! Ti consiglio di inventartene un'altra".

"No" la interruppe Mulciber "Non mi interessa davvero il tuo stato di sangue, ma la pagherai per quello che è successo al Signore Oscuro. Tu e quel traditore di Piton".

Severus sospirò.

Luna si limitò a fissarlo intensamente, seria, per diversi istanti.

"Onestamente" disse infine "Prova ad usare il cervello, Mulciber. Per Voldemort non saresti stato altro che un tirapiedi, una pedina mossa per i suoi scopi e totalmente sacrificabile. Davvero avresti voluto vivere la tua vita così?"

"Per una giusta causa, sì!" esclamò, avvicinandosi di un passo.

Luna ancora non alzava la bacchetta.

"E sentiamo, quale era questa causa così giusta? Uccidere Nati Babbani? I tuoi preziosi avi si rivolterebbero nella tomba, sapendoti un assassino!"

"Tu non sai niente! Non sai niente sui miei avi e non sai niente sul Signore Oscuro! Lui era il più grande discendente di Salzar..."

"E quindi?" lo interruppe di nuovo Luna, ora parecchio incazzata, stringendo i pugni "Che valore dà la discendenza di Salzar a un uomo, se questo si rivela un pazzo?"

Until the end of the worldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora