Stare seduti all'interno della Tesla, nel parcheggio del nostro palazzo, alle undici e mezza di sera è stato bellissimo. Penso sia stato il nostro primo momento intimo. Ci siamo gustati i lecca-lecca – a proposito, adesso anche lui è un fan dei dolciumi – e chiacchierato della serata, di Winter e Michael e di Spencer. Essendo uno spazio ristretto e la nostra conoscenza traballante, ho evitato argomenti spinosi e lo stesso ha fatto lui.
Adesso, mentre escogito strategie e provo diverse tipologie di feed per il profilo Instagram dell'agenzia, continuo a pensare a lui.
Il suono del mio cellulare mi distrae – e forse è anche meglio. Lo afferro e porto la cornetta all'orecchio. «Pronto?»
«Layla? Ciao, sono Anita. Scusami se ti chiamo qui ma nella foga del momento è il primo numero che mi è venuto in mente.»
«Nessun problema. Che succede? Ti sento agitata» mi metto sull'attenti, preoccupata che possa essere successo qualcosa a Spencer.
«Lo sono. Un po'. Spencer è a scuola e ha vomitato. Mi hanno chiamata dall'infermeria e hanno detto che ha la febbre alta. Io sono bloccata al lavoro e... e...»
«Ehi. Ehi, sta tranquilla» la rassicuro. È nel panico e la capisco perfettamente. Suo figlio sta male e lei non può andarci senza rischiare di ritrovarsi senza lavoro. «Ci vado io a prenderlo. Te l'ho detto che posso lavorare anche da casa. Hai avvisato la scuola?»
«Grazie. Grazie di cuore, tesoro» rilascia un profondo sospiro. «Ho lasciato il tuo nome, numero e una foto. Puoi andare tranquilla.»
«Benissimo. Ti mando un messaggio quando sono a casa, okay? Non preoccuparti, andrà tutto bene. Credo si tratti di un virus influenzale. Il figlio di mia cugina l'ha preso... mi sembra due settimane fa. Si è ripreso dopo un paio di giorni.»
«Ti prego, scrivimi subito quando lo vedi, d'accordo? Ho bisogno di saperlo al sicuro» le si incrina la voce.
Il mio cuore si spezza per lei. È solo una mamma che vuole sapere come sta il figlio e che sta affidando tutto alla sua babysitter. «Andrà tutto bene. Adesso attacco, vado.»
«A dopo» mormora.
Mollo la cornetta al suo posto e chiudo il pc. Afferro la borsa e proprio quando sto per metterla in spalla il mio cellulare squilla. Accidenti. Potrebbe essere di nuovo Anita. «Darla, ho un'emergenza personale e devo scappare. Finisco a casa. Chiamatemi per qualsiasi cosa, okay?»
«Ah, sì, certo. Va bene. Spero sia tutto a posto» mi guarda preoccupata.
Tiro fuori il cellulare senza guardarlo. «Sì, nulla di troppo grave ma c'è bisogno che vada. A più tardi!» esclamo. Poi, senza nemmeno guardare, porto lo smartphone all'orecchio e sospiro. «Pronto?»
«Ehi, Morgana. Sei in ufficio?»
Mi blocco sul marciapiede e scosto il cellulare per poter guardare lo schermo. Eh, sì, è proprio lui. L'unica ragione per cui mi ritrovo il suo numero in rubrica è solo perché siamo all'interno degli stessi due gruppi. Uno costituito dall'intero clan e l'altro dove siamo solo noi cugini e fidanzati. «Ronan?»
«Sono io. Ti disturbo?»
«Ah... in verità» mi blocco. Apro lo sportello dell'auto e butto borsa e laptop sul sedile del passeggero, poi lo richiudo. «Scusa. Dicevo: no, non sono più in ufficio e non disturbi ma al momento non posso parlare perché sto andando a prendere Spencer a scuola» metto in moto e aziono il vivavoce.
«Spencer?» si allarma. «Che è successo? Sta bene?»
Per un attimo ho totalmente rimosso la loro parentela. Anita deve aver pensato che anche il fratello si trovasse al lavoro e ha preferito chiamare la sottoscritta.
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𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]
ChickLit𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐧-𝐨𝐟𝐟. 𝐏𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲, 𝐀𝐮𝐫𝐨𝐫𝐚 𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫...