𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]

27

Riusciamo a finire il giro nella foresta tropicale per un pelo. Alle quattro e cinque siamo già in macchina, affannati, dopo aver corso come matti per non restare bloccati dentro. Non è un bene che Spencer sia così sudato, dunque, lo avviso che quando torneremo a casa dovrà subito filare in doccia e poi bere una bella tisana allo zenzero. Il bambino fa una smorfia alla menzione della pianta, ma dovrà sforzarsi. È per il suo bene. Le temperature non sono ancora bassissime ma fa freddino e Spencer ha avuto la febbre di recente. Non voglio rischiare che stia di nuovo male.

Giunti a casa, Ronan ci informa che ha del lavoro da fare e che non potrà restare in nostra compagnia. La cosa mi irrita parecchio perché avrei voluto trascorrere ulteriore tempo con lui, soprattutto dopo l'episodio della panchina. Il modo in cui mi ha guardata, come se volesse baciarmi fino a stordirmi mi ha destabilizzata parecchio. Se non ci fosse stato suo nipote mi avrebbe baciata? O si sarebbe tirato indietro come ogni volta che sembriamo avvicinarci più del dovuto?

Il piano di Alec è molto semplice: mi ha consigliato di provocarlo con le risorse che ho, ovvero il mio corpo e la capacità bestiale che ho di flirtare. Non c'è modo che si possa fare visto che non c'è stato un contatto vero e proprio. Ma è proprio a questo che serve la provocazione, a ottenere una reazione vera da parte sua e quella di oggi... lo è stata per davvero, l'ho percepita più profonda rispetto alle scorse volte in cui c'è stato un breve avvicinamento tra di noi.

«Mi metto sul divano. Prepari la cioccolata?» domanda Spencer, tirandomi fuori dallo stato di trance in cui mi trovavo.

Aggrotto la fronte e punto le mani sui fianchi. «Sai, eri quasi riuscito a fregarmi, ma no, niente cioccolata. Una bella tisana calda per te dopo che avrai fatto la doccia.»

«Ma la tisana è disgustosa! E lo zenzero è super piccante!» sbuffa Spencer stringendosi le braccia al petto.

«Metterò del miele in più nella tua e vedrai che ti piacerà. Ho fatto preparare al mio papà una torta che ti piacerà tanto. Due fette per una tazza. Ti sembra uno scambio equo?» arcuo le sopracciglia per essere ancora più convincente.

«Va bene» borbotta. «Posso averne una adesso?»

«Sei gelato e non voglio che ti ammali. Doccia veloce e poi torta. Per favore, per favore?» congiungo le mani al petto e sbatto le palpebre.

Spencer alza gli occhi al cielo e sbuffa. «D'accordo. Ma» mi punta un dito contro. «Voglio la pizza per cena.»

«Affare fatto» rispondo all'istante.

Sono sempre contenta di mangiare il mio pasto preferito.

Preparo l'occorrente per Spencer e socchiudo la porta, poi ne approfitto per mandare un messaggio a Tim. Non ci siamo sentiti molto ultimamente perché sono stata parecchio impegnata con l'evento e Spencer, ma conto di rivederlo il prima possibile. Ho bisogno di una consolazione. Gli chiedo se possiamo vederci domani o al massimo domenica. La sua risposta arriva una decina di minuti dopo, mentre sto dando una sistemata al soggiorno. Dice che verrà domani pomeriggio ma che Monica non ci sarà perché ha un turno in ospedale.

Mi spiace che non ci sia, è una ragazza adorabile, ma ho bisogno del mio amico e sono contenta di rivederlo.

«Finito!» esclama Spencer.

«Arrivo!»

Mollo il cuscino e mi dirigo verso il bagno. Ho un ometto da aiutare e una tisana da fargli scolare senza troppe storie.

Il mattino successivo, svolgo le mie solite faccende domestiche e, poco prima dell'ora di punta, ne approfitto per sbrigare un po' di lavoro. La pubblicità sta andando alla grande e i volantini continuano a girare per la città. Giusto qualche giorno fa ho visto alcuni poster su un negozio di articoli di sportivi e ho sorriso come una deficiente. Gli inviti sono ancora in fase di lavorazione, ma saranno pronti per la fine del mese. Il fotografo è disponibile – grazie tante, Jack! – e i biglietti rimanenti sono stati già messi in vendita a prezzi decenti. Tutto procede come dovrebbe e la cosa mi piace. Amo avere tutto sotto controllo, soprattutto sul campo lavorativo.