33.

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Sono stata al fianco della mia famiglia durante tanti momenti, sia gioiosi che difficili, ma non sono mai stata io il fulcro del loro interesse. Dunque, è strano per me ritrovarmi sotto una lente d'ingrandimento mentre Alec e papà spiegano la storia e il resto degli ascoltatori impreca e maledice un mio ex collega di lavoro che adesso mi perseguita.

In tutto ciò, non ho ancora trovato il coraggio materiale di guardare negli occhi l'uomo con cui ho condiviso la notte più bella di sempre e, a essere onesta, non so quando riuscirò a farlo. Il suo rifiuto, il descrivere il nostro tempo insieme come un errore, mi hanno fatto male. Brucia da impazzire, non posso negarlo. Certo, non ho il tempo di accoccolarmi sul divano per leccarmi le ferite ma presto o tardi arriverà e solo allora potrò autocommiserarmi come si deve. Non mollo al primo ostacolo, questo è vero – non l'ho mai fatto in vita mia – ma non sono nemmeno scema e non posso impormi su una persona che, nonostante mi desideri tanto, non vuole andare oltre. Dovrò trovare un modo per rispettare il suo volere, anche se non concorda col mio.

«Prima di tutto le piazziamo due guardie del corpo» dice Harry. «Le trovo facilmente.»

«E poi ti presenti nella mia cazzo di palestra ogni singolo giorno. Devi imparare a difenderti, quel poco di Judo o qualsiasi cosa fosse non basterà a toglierti dalle grinfie di uno psicopatico» ringhia Devon. Cammina per la stanza come fosse un leone in gabbia.

«Non posso, D. La mattina lavoro e, se Anita vorrà, anche se ne dubito, dovrò fare da babysitter a Spencer. Non posso mollare tutto e allenarmi e basta.»

«E questo chi lo dice?» si volta nella mia direzione. «Non puoi prenderti cura di un ragazzino e metterlo in pericolo, Layla. Lo sappiamo entrambi.»

«Non stai lasciando il lavoro da babysitter per divertimento, Lay» prende parola Avery, in appoggio al marito. «Devon ha ragione, devi allenarti e saperti difendere. Ho creduto la stessa cosa, sai? Ho pensato che le basi di arti marziali mi avrebbero aiutata ma mi sono paralizzata e un tizio mi ha conciata per le feste. C'è mancato poco che mi violentasse.»

Devon le stringe una spalla e Avery poggia la mano sulla sua.

«Anita capirà, Layla» dice Luna. «Potresti consigliarle tu stessa un'altra babysitter per il momento, ma non puoi non allenarti.»

Rilascio un profondo respiro e sfrego le mani sulle ginocchia coperte dai jeans. «Lo so. Le parlerò.»

«Bene» annuisce Devon.

«E poi troviamo il pezzo di merda e lo facciamo fuori» sibila zio Danny.

«Sono d'accordo» aggiunge zio Trevor. «Queste due avevano un ottimo piano. C'era coinvolta una discarica, mi pare.»

«Lo facciamo a fette e sparpagliamo i pezzi un po' ovunque per disseminare le prove» annuisce zia Delia.

Zia Vivienne mi osserva pensierosa e tanto preoccupata. Valerie e Valentine le stringono le mani per supporto.

«Non è abbastanza» si alza in piedi zia Molly. «Lo trovo e lo disintegro. Ho letto abbastanza mafia romance da ammazzare qualcuno e farlo sembrare un incidente. L'acido mi sembra-»

«Basta così, ragazzina» la riprende zio Tom con tono severo.

Zia lo guarda come se avesse due teste, colta alla sprovvista dall'interruzione del marito.

«Layla non se ne farà nulla dei nostri piani d'omicidio perché siamo tutte persone per bene e nessuno finirà in galera» proferisce. «Si allenerà con Devon e smetterà di fare la babysitter. Siamo tutti d'accordo su questo. Adesso, come ci muoviamo?» domanda proprio a me. «Voglio dire, hai detto che volevi andare dalla polizia, no?»

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora