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Lo chalet è uno dei posti più belli in cui sia mai stata. Lo decido nel momento in cui, fermandomi davanti alla grande vetrata in camera da letto, intravedo le cime delle montagne avvolte dalle nuvole e la meravigliosa distesa di pini che ci circonda. Non ho visto altri chalet sul tragitto di andata, ma credo ce ne sia solo qualche altro, forse due o tre. È una zona esclusiva e questo è chiaro dai numerosi cartelli che offrono parecchi servizi e dall'eleganza dell'alloggio. Ci sono quattro camere da letto, tre bagni, cucina, soggiorno interno ed esterno, dov'è possibile sistemarsi quando si ha voglia di s'more - visto il camino circolare al centro - e tanto altro.

È proprio lì che io e Ronan abbiamo trascorso il pomeriggio dopo aver esplorato in giro e pranzato sulla cima di una collinetta. C'è un ristorante tipico non molto distante da dove ci troviamo ma abbiamo preferito stare immersi nella natura e goderci il panorama. Più tardi, intorno alle due, siamo ritornati allo chalet dove Ronan ha deciso di battezzare la camera da letto, abbiamo fatto una veloce doccia e poi, dopo un paio d'ore di relax, lui si è messo ai fornelli mentre io ho iniziato a prepararmi per la cena.

Stretta nel mio vestitino color lavanda, mi avvicino alla radio super tecnologica e attivo Spotify, seleziono una vecchia canzone di The Weeknd, poi mi sposto al centro e inizio a muovermi. Quanto mi manca passare una serata in compagnia delle mie amiche, in un locale, con la testa leggera e i pensieri confinati da qualche parte oscurata del mio cervello.

Can't feel my face risuona nello chalet mentre ondeggio e canticchio, lasciando tutta le negatività fuori da queste quattro mura. Mi volto in direzione della cucina e incontro lo sguardo del moro, già su di me. Arcuo l'indice verso di me due volte invitandolo ad avvicinarsi, lui lascia il mestolo che reggeva in mano e con un sospiro divertito si avvicina a me, stringendomi le mani ai fianchi. Sorrido mentre comincia a seguire il movimento dei miei fianchi e gli stringo le braccia al collo. Non smettiamo un secondo di guardarci e, tra il suo sguardo e la tensione sessuale che sembra crescere sempre di più, non capisco come facciamo a non essere già a letto. O il divano. O il pavimento. È uguale.

«Non sapevo ti muovessi così bene» mormoro sulle sue labbra quando la canzone finisce ma viene rimpiazzata da I feel it coming, sempre dello stesso artista.

«C'è ancora parecchio da scoprire» ribatte criptico.

«Va bene per me, mi annoierei altrimenti» faccio spallucce e mi sollevo sulle punte dei piedi scalzi per potergli rubare un bacio.

«Vieni con me in cucina, devo solo mettere l'arrosto in forno e poi possiamo aprire la busta. Ah, devo ammetterlo, sono un po' deluso che tu non abbia ancora trovato la soluzione» afferra la mia mano e mi trascina verso la cucina.

«Ehi!» lo seguo, non potendo fare altro. «Non è che tu mi abbia dato chissà quali consigli e poi, sono stata un po' impegnata ultimamente.»

«Facciamo che tu giustifico per metà» alza gli occhi al cielo con un sorriso sul volto. Mette in forno l'arrosto già sistemato su una teglia insieme a delle patate e si volta nella mia direzione mentre estrae dalla tasca interna della giacca costosa la famosa busta che abbiamo sigillato tempo fa in quel locale. «Siamo pronti?»

«Fin troppo» brontolo.

«Forza, andrà meglio dopo che avrai scoperto la verità e ti avrò dato il tuo regalo.»

Aggrotto la fronte, confusa dalle sue parole. «Regalo? Credevo che questo fosse il regalo» allargo le braccia indicando il posto che ci circonda.

«Morgana» sospira scuotendo il capo, come se non credesse alle sue orecchie. «Tu davvero pensi che potessi regalarti un fine settimana in chalet? Non sono uno stupido, è ovvio che ti abbia preso un regalo.»

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora