11.

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Raggiungere un bar qualunque in zona è la parte più semplice di tutte, anche se si rimane in silenzio lungo il tragitto è una questione di minuti, ma ciò che viene dopo? Un incubo.

Voglio dire, deve esserci un motivo se adesso mi parla e mi invita per un caffè. Non voglio fare la pazza psicopatica e ipotizzare ogni cosa possibile e immaginabile ma lui davvero non mi lascia scelta quando si comporta in questa maniera con la sottoscritta.

Ordino un cappuccino con poca schiuma e una spruzzatina di cacao. Sì, sono una di quelle persone. Colpevole. Ronan si limita a un tè con qualche biscotto.

«Hai fatto un ottimo lavoro prima» dice intento a mescolare il suo tè con il cucchiaino che, tra le sue mani, sembra appartenere a un servizio formato barbie.

«Grazie» rispondo onesta.

Sono contenta che abbiano apprezzato il mio lavoro, è importante per me e l'agenzia. A prescindere dal fatto che si tratti della mia famiglia, sono comunque clienti che si affidano alle mie competenze e professionalità. Deluderli sarebbe stato terrificante.

«Ti è sempre piaciuto questo mondo? Non è semplice e ci vuole fegato» mi osserva attento.

Ci rifletto su per qualche secondo perché, a differenza di cosa si pensi, non è una domanda che mi viene rivolta spesso. «Sì. È partito tutto dal matrimonio di Aurora», più o meno quando ho iniziato a morirti dietro, ma questo non glielo dico. «Luna si è presa l'incarico di controllare che fosse tutto a posto e mi è piaciuto come si è messa al lavoro. Ho iniziato a fare qualche ricerca e quando finalmente mi sono laureata, stavo già lavorando presso la mia vecchia agenzia» spiego, non andando oltre.

«Se non ricordo male, era stata una brutta esperienza. Corretto?» domanda prima di prendere un sorso del suo tè.

Annuisco. «Non era l'ambiente adatto a me. Così ho preso i miei fondi e li ho investiti tutti nella Ayla Events. Harry mi ha aiutata un sacco sul piano economico da sviluppare ed è stato un sollievo perché sono un'organizzatrice di eventi ma di certo ho fatto pena nell'organizzare un piano per la mia azienda.»

Ronan sbuffa una risata, osservandomi curioso e poi annuisce. «Non è mai semplice, tranquilla. E credo sia stata la cosa migliore da fare.»

«Hm-hm. Adesso le cose vanno molto bene e con questo evento decolleranno» asserisco fiera.

«Biscotto?» mi sventola il dolcetto davanti al viso.

«Volentieri» lo afferro e, per un fugace secondo, sfioro le sue dita. Sposto subito lo sguardo alla mia destra, vagando per il locale mentre mi porto il biscotto alle labbra. Gemo quando la pasta burrosa mi si scioglie in bocca. «Oddio, è buonissimo» ne prendo un altro pezzetto.

È solo quando mi giro per afferrare la tazza che mi rendo davvero conto di essere con la mia cotta centenaria allo stesso tavolo.

E mi sta fissando.

Perché un gemito mi è sfuggito dalle labbra e lui ha assistito.

«Io... non li so fare i biscotti così buoni» gracchio, non sapendo dove altro appigliarmi per non sprofondare nel baratro che scorgo dietro di me.

Santo cielo, devo dimostrargli cosa si sta perdendo e finora... cos'è che si sta perdendo? Una psicopatica che si eccita per un biscotto al burro? Wow, che bocconcino da non perdersi!

«Ti insegno» strascica le parole, poi batte le palpebre come se si stesse riprendendo da uno stato di trance.

Mi insegna. Merda. Si è appena offerto di insegnarmi a preparare dei cacchio di biscotti? A me? Ma che diamine gli prende? Non ce la faccio, io ho bisogno di chiarimenti, non posso continuare in questo modo. La curiosità mi sta uccidendo e onestamente, anche la preoccupazione. È uscito fuori un po' più duro di quanto intendessi, ma ero seria quando gli ho chiesto se stesse pensando di sostituire Luna con me. «Perché tutto ad un tratto mi rivolgi la parola, Ronan?» il suo nome scivola dolcemente dalle mie labbra come fosse miele. Purtroppo, mi è impossibile non ammorbidirmi quando si tratta del suo nome. È solo che lo trovo affascinante, si sposa perfettamente con la sua figura così statuaria ed elegante.

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora