Il mattino seguente decido di optare per un tailleur; osservo i pantaloni neri, eleganti, fasciarmi le gambe adesso più toniche e sistemo la giacca dello stesso colore. Ho deciso di lasciare i capelli lisci e applicare solo un po' di trucco per coprire le occhiaie evidenti, nulla di che. Lancio uno sguardo ai tacchi e afferro borsetta e chiavi della macchina. È presto, ma Amy vuole che ci sbrighiamo il prima possibile – nulla da ribattere, sono perfettamente d'accordo – perciò, sto uscendo di casa all'ora in cui di solito la sveglia suonerebbe.
Apro la porta di casa e arretro di scatto quando noto un pugno davanti al mio viso. Sbatto le palpebre, in preda alle palpitazioni quando mi rendo conto che non si tratta di Simon, ma di Ronan.
«Merda. Scusa. Non volevo spaventarti» dice subito.
Rilascio un profondo respiro. «No, va bene.»
Ronan infila le mani dentro le tasche dei suoi pantaloni super costosi. «Ero passato per poter parlare.»
«Oggi non posso, sono impegnata» stringo la presa attorno al manico della borsa.
«Stai uscendo presto» fa un cenno col mento.
«Così sembra» mormoro, spostando lo sguardo sul suo petto. Non riesco a guardarlo negli occhi.
«Stasera? Riesci a liberarti? Passo il resto della settimana ad Allston per alcuni progetti, volevo avere la possibilità di spiegarmi prima di andare.»
Scuoto il capo. «No.»
Passa il suo tempo ad Allston perché ci troviamo in questa situazione o perché è davvero necessario che vada? Mi avrebbe chiesto di andare con lui visto che si tratta di più di una notte? E mi chiedo anche se stia riflettendo ancora sulla possibilità di trasferirsi lì, è un argomento che dovremo affrontare prima o poi, certo, se torneremo insieme. Voglio dire, non credo che siamo arrivati al punto di rottura, ma c'è una frattura al momento e non so bene come muovermi. Averlo qui davanti a me e non poterlo toccare o solo guardare negli occhi mi destabilizza, non credevo sarei mai arrivata a questo punto con lui.
«D'accordo» le sue spalle cedono. «Allora, se ti va, parliamo al mio ritorno.»
«Va bene» acconsento.
Forse una settimana basterà a capire come muovermi. Come ho già detto, voglio parlarci, solo non in questo istante.
«Okay, allora... ti lascio andare» sospira.
Ti lascio andare.
È quello che accadrà quando parleremo? Mi dirà una verità che coinvolge Diana? Chiuderemo? Sono tre mesi che ci giriamo intorno e condividiamo tanto del nostro tempo, non voglio che vada tutto all'aria.
«Ronan» lo richiamo, pentendomene l'attimo successivo. Sollevo lo sguardo puntandolo nel suo; visto che ormai ci siamo, ho bisogno di guardarlo negli occhi per capire se sta mentendo o meno. «Sta con te, nel tuo appartamento?» domando. Non c'è bisogno che pronunci il suo nome, sa a chi mi riferisco.
«Certo che no» aggrotta la fronte. «Se mi lasciassi spiegare-»
Adesso sono io a essere infastidita. «Avresti potuto farlo tante volte prima di arrivare a quel punto ma ti ho concesso tempo perché era giusto non pressarti, ora concedilo tu a me.»
«Hai ragione. Avrei dovuto parlartene prima ma la mia famiglia...»
«Sono degli stronzi. Già, lo so» ribatto.
«Che cosa sai?» chiede confuso.
Lancio uno sguardo all'orologio e sospiro. «Anita mi ha raccontato la sua storia. Ora devo proprio andare, scusami» lo affianco, blocco la porta e in fretta mi dirigo in ascensore. Spero che decida di prendere il prossimo, sarebbe imbarazzante.
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𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]
ChickLit𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐧-𝐨𝐟𝐟. 𝐏𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲, 𝐀𝐮𝐫𝐨𝐫𝐚 𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫...