18.

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«Non lo so, mi hanno solo detto di vestirmi elegante e io l'ho fatto» borbotta mio fratello al telefono.

«Smettila di fare il brontolone» lo ammonisce Chloe. «Oh, e grazie ancora del passaggio, Lay.»

Ricambio il sorriso e torno con gli occhi sulla strada. «Se il vento ti dà fastidio, alzo la capote, basta dirlo.»

«Non c'è problema. Amo quest'auto proprio per questo» si passa una mano tra i capelli.

Non mi capita spesso di poter lasciare la capote abbassata, ma oggi c'è una bella giornata e il vento non è fortissimo. Ho ricevuto questa BMW decapottabile per i miei vent'anni. I miei volevano assicurarsi che sia io che Alec fossimo pronti per un'auto impegnativa e così, abbiamo detto addio all'auto che condividevano e benvenute BMW.

A quanto pare, hanno fatto un affare perché hanno preso le auto da un vecchio amico di zia Delia e zio Trevor, mi pare si chiami Scott Eastwood, o una cosa del genere. Da due anni ormai, quasi tre, mi tiene compagnia e io la tiro a lucido ogni volta che posso. Soprattutto sapendo che non si tratta di giocattolini da pochi spiccioli.

«Luke dice che non ha idea del perché di questa cosa» asserisce Alec, mettendosi il cellulare in tasca.

«Beh, siamo arrivati. Direi che possiamo scoprirlo» parcheggio a pochi passi di distanza e aspetto che scendano dall'auto. «Voi andate. Io ritocco il rossetto e vi raggiungo.»

«Non metterci troppo. Tra cinque minuti vengo a ripescarti» dice Alec intento a stringere la mano della sua ragazza.

Sollevo il pollice in su e poi tiro fuori dalla borsetta il mio rossetto rosso. Indosso un abito da cocktail dello stesso colore. Ai piedi tacchi neri e vertiginosi che si abbinano alla borsa. Infine, ho arricciato i capelli in morbide onde e abbellito il tutto con un po' di bigiotteria.

Penso proprio che adopererò lo stesso look per la mostra del signor Harris. A differenza dell'abito, certo.

Dopo aver fatto, alzo la capote e blocco l'auto. Raggiungo il retro della villetta e spalanco gli occhi. Ma che diamine...? Il grande tavolo a cui prendiamo posto la domenica è adesso abbellito da ampi centritavola bianchi che si intonano al resto dell'atmosfera. Ci sono piccole lanterne in punti strategici del giardino e lucine di Natale che pendono da fili attaccati chissà dove. Anche la serra è colma di lucine, rendendola ancora più bella. All'angolo sinistro, proprio accanto ad essa, c'è persino un piccolo carretto che serve bevande. È... meraviglioso.

«Layla!» esclama Winter avvicinandosi insieme a Michael.

«Ehi! Ma che succede qui? C'è qualche festa di cui mi sono dimenticata?» domando dopo averli abbracciati entrambi.

«Sì, ma attendiamo i miei per dire di che si tratta» sorride Michael.

Li scruto con attenzione.

Se la mia amica si rivelasse essere incinta potrei iniziare ad urlare senza smettere più. Questo è un argomento delicato per tutti; perciò, se fosse davvero così... ah, sarebbe magnifico!

«Vado a servirmi da bere, allora» li saluto e mi avvicino al carretto dopo aver salutato Aideen e Weston, i genitori di Winter.

Mi preparo un veloce rum e cola e ne sorseggio un po'.

«Ciliegia.»

Mi volto e rimango spiazzata dalla bellezza che mi si para davanti. Un metro e novanta avvolto in un completo total black con tanto di capelli tirati indietro dal gel.

«Signor Riccone» gli faccio cenno con la testa.

I suoi occhi vagano per la mia figura, partendo dai tacchi alti fino al mio seno, messo in mostra dallo scollo a barca, e si fermano nei miei. «Sembri proprio una regina» mormora.

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora