35.

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Dopo essere tornata nel mio appartamento per accogliere l'agente e aver spiegato lui la situazione, recupero un paio di indumenti che infilo dentro un borsone e poi decido di chiedere ad Anita se può passare da suo fratello perché devo parlarle. La risposta è affermativa quindi adesso mi ritrovo qui, a fremere sul posto, in attesa che le porte si aprano.

Per la questione lavoro, ho già mandato un'e-mail ai ragazzi in cui li informo che domattina presto dovranno collegarsi per una riunione. Non specifico l'oggetto ma li rassicuro che non ha niente a che fare con le loro posizioni.

«Lay!» esclama Spencer correndo verso di me.

Mi chino per poterlo acciuffare e me lo stringo al petto. «Accidenti, non ci vediamo per due giorni e sembri ancora più alto. E pure più pesante» fingo eccessiva fatica mentre lo metto giù.

Spencer ridacchia. «Ho mangiato un sacco di pizza ieri sera.»

«Beh, ti invidio tanto perché amo la pizza più del mio stesso gemello, ma questo non dirglielo. Okay?» bisbiglio.

«Segreto» annuisce sussurrando anche lui.

«Bene, va da tuo zio. Credo stia preparando i biscotti» gli sorrido.

Spencer si fionda in cucina mentre io rivolgo un sorriso ad Anita. «Possiamo parlare? È... è urgente» indico il corridoio con una mano.

Il suo sorriso si spegne e in fretta mi segue. Chiudo la porta della stanza degli ospiti alle sue spalle e prendo un respiro profondo. «Ti devo delle scuse, Anita. Sono stata un'irresponsabile e sappi che capirò perfettamente se vorrai rivolgerti alle autorità.»

«Okay, che sta succedendo? Mi stai spaventando» solleva una mano.

«C'è... c'è una persona che mi molesta da ormai più di sei mesi. Mi manda messaggi di continuo e ieri notte si è intrufolato in casa e ha ribaltato tutto. Non posso più badare a Spencer e mi rendo conto che non avrei proprio dovuto accettare questo lavoro. La mia non è una giustificazione, credevo davvero di fare la cosa giusta, ma si trattava di messaggi e non si era mai spinto così oltre.»

«Hai uno stalker?»

Annuisco. «Mi dispiace. Ho messo in pericolo te e il tuo bambino e questo fa di me un'irresponsabile. Come ho già detto, capirò se vorrai sporgere denuncia. Mi prenderò le mie responsabilità perché tengo tantissimo a Spencer e non avrei mai e poi mai voluto metterlo in pericolo. Sono stata dalla polizia e adesso spero solo che la situazione si risolva il prima possibile.»

«Oh, mio Dio, ma è terribile...» porta una mano alla bocca.

«Non è stato semplice per me compiere un gesto del genere ma stava diventando troppo estremo. Non ha mai toccato la mia famiglia ma ci sono state delle minacce, perciò, oltre alla paura, sono stata in silenzio anche per loro. Temevo che potesse fargli del male. Ho dei cugini di nemmeno un anno e una è pure incinta. C'è Spencer e ci sei tu... non volevo farlo arrabbiare ulteriormente ma a quanto pare mi ha visto con Ronan e si è innervosito» continuo la mia spiegazione, nella speranza che possa capire meglio le motivazioni.

«Ho divorziato dal padre di Spencer perché era un violento, Layla. C'è voluto tanto coraggio e supporto. So cosa vuol dire avere paura di denunciare. Non sono contenta che Spencer si trovi in questa situazione e di certo avrei preferito che me lo avessi detto così da poter trarre le mie conclusioni, ma Spence si trova benissimo con te, parla un sacco di quello che fate e sembra essere più aperto anche con gli altri. Mi piace che si svaghi e sia sempre contento di vederti. Sei una sorella maggiore, una zia, un'amica per lui e non c'è niente di più bello per me» si porta una mano al petto. «Se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti, parlamene, va bene? Dirò a Spencer che a causa del lavoro non potrete vedervi più in settimana ma sarebbe importante per lui continuare a vederti.»

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora