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Le labbra morbide del moro rispondono con esitazione alle mie, dunque, approfondisco il bacio. Gli sfioro il viso con una mano e questo sembra riportarlo alla realtà perché con un ansito si scosta dalla mia bocca e mi guarda.

«Layla, sei scossa e-»

«Voglio baciarti» lo interrompo. Al diavolo l'aspettare che faccia lui una mossa. Ho bisogno di lui in questo momento, in questa vita, ogni cacchio di giorno. Non sono 'scossa', sono in preda alla voglia di sentirlo più vicino di ogni cosa. L'avrei desiderato anche se un bastardo non mi avesse travolto casa.

Riporto la bocca sulla sua e questa volta, nonostante un primo tentennamento, il moro ricambia il bacio con più fervore, un po' come se si stesse rassegnando alla situazione, ai suoi pensieri e sensazioni.

Senza mai scostare la bocca dalla sua, mi volto e gli finisco a cavalcioni. Ronan mi stringe a sé, trascinandomi più vicina. Dopo la brutta esperienza con Simon avevo giurato a me stessa che nessuno mi avrebbe mai più strizzato il fondoschiena ma adesso che le mani di Ronan scendono lungo la schiena, non posso far altro che permetterglielo perché lui non è Simon o un ragazzo qualsiasi. Lui è l'uomo per il quale ho perso la testa, quello per cui sto pian piano capendo cosa significa essere innamorati. Voglio dire, sapevo che prima o poi sarebbe successo, perciò, non mi sconvolge più tanto pensare che sono già su quella strada.

Le sue mani si fermano sul fondo della mia schiena e questo singolo gesto... me lo fa apprezzare ancora di più. Sposto le mani indietro guidando le sue sul mio sedere, dandogli il permesso di toccarlo. Non so per quanto restiamo a baciarci, ma so per certo che non è abbastanza. Sbottono i primi due bottoni della sua camicia costosa e oso rivolgergli uno sguardo. Lui mi sta già osservando, gli occhi luccicano in preda alla lussuria e io mi lascio andare del tutto. È con me in questo. Sbottono il resto dei bottoni e risucchio un respiro quando con lo sguardo percorro il fisico asciutto e scolpito. Percorro i lievi avvallamenti dei suoi addominali con le dita, sfiorando poi l'ombelico e mi fermo dove la pelle svanisce sotto il tessuto dei pantaloni costosi. Senza aspettare ulteriormente, sollevo la maglietta dall'orlo e la faccio passare oltre la testa prima di lanciarla da qualche parte sul pavimento. I suoi occhi colmi di bramosia si spostano sui seni esposti e ciò mi fa accaldare sempre di più. Con calma, scosta la schiena dal divano così da potersi disfare della camicia e facendo tale movimento i nostri petti entrano in contatto. Penso di poter prendere fuoco da un momento all'altro e non mi dispiace nemmeno.

Ronan si china sul seno destro e avvolge le labbra attorno al capezzolo teso. Rilascio un gemito vergognoso mentre chino la testa e chiudo gli occhi. Dopo un paio di minuti passa all'altro seno e io ho la certezza che sto assolutamente per bruciare. Deve essere così. La sua bocca ritorna sulla mia, nel frattempo sento le sue mani lavorare sui lacci dei pantaloncini che mi ha prestato. Ben presto scivolano lasciando scoperto l'inizio dei miei slip. Con una mossa agile, tira giù tutto quanto. Muovo le ginocchia per scalciare via gli indumenti e poi copio le sue azioni: slaccio la cintura e gli sbottono i pantaloni, tiro giù la zip e avvolgo le mani attorno al bordo di boxer e, appunto, pantaloni. Solleva il fondoschiena dal pavimento e con uno scatto riesco ad abbassarli. La posizione non è di certo delle migliori per svestirsi ma non importa. La sua bocca basta per distrarmi da questi piccoli inconvenienti.

Ronan prende la situazione in mano quando decide si rivoltare le nostre posizioni, mi fa stendere sul tappetto lussuoso, uno dei più morbidi che abbia mai testato, e si china su di me. Si libera presto del resto dei capi e ritorna a baciarmi. Le sue mani accarezzano ogni mia curva, a partire dal seno, fino ai fianchi, il fondoschiena e le cosce. Si fermano poi sulla mia intimità e quando mi sfiora, perdo il senno. Il bruciore di cui parlavo prima è alimentato dal calore del camino a pochi passi da noi, ma onestamente non mi dispiace. Muove le dita esperte su di me fino a sfiorare l'entrata. Gemo sulla sua bocca e lo supplico in silenzio di sbrigarsi. Inserisce due dita all'interno trovandomi già pronta per lui e questo lo fa impazzire. Muove le dita mentre le nostre bocche si divorano fameliche. Sono sul punto di vedere le stelle quando ritrae la mano e si solleva. Lo vedo ammirarmi per qualche secondo con stupore e desiderio, gli occhi colmi di impazienza e fame. Poi sposta lo sguardo sul fianco e recupera il portafogli, estrae una bustina familiare e porta l'involucro alle labbra per poterlo tagliare con i denti. Come fa ad essere così sexy anche quando sta aprendo un profilattico? Non si impegna nemmeno, è naturale.

Ronan lo indossa e torna a sovrastarmi con il suo corpo statuario. Passo le mani sulle braccia in tensione, ferme ai lati della mia testa, e proseguo fino alle spalle larghe. Mi fermo sul suo collo e lo attiro ancora una volta sulle mie labbra. Lui accetta subito l'invito e le nostre lingue prendono a scontrarsi. Non passa molto prima che lo senta afferrare la sua lunghezza e farsi strada dentro di me. Mi penetra con una singola spinta, riempiendomi del tutto. Getto la testa all'indietro e ansimo travolta dal piacere. Avevo immaginato parecchie volte come sarebbe stato ma di sicuro la realtà supera di gran lunga ogni aspettativa. Mi sento piena, colma di lui e di ogni sentimento possibile e immaginabile. È divino.

Piano, si tira indietro per poi spingere i fianchi e riempirmi una seconda volta. Inizia a muoversi dapprima con calma, come se non avesse alcuna fretta, si sposta sul mio collo dove lascia baci e morsi che mi fanno impazzire e sui seni, pronti ad accoglierlo. I suoi fianchi prendono a scontrarsi con i miei in spinte sempre più veloci e intense che mi fanno sollevare il fondoschiena dal pavimento per andargli incontro. Ronan afferra le mie cosce e le stringe mentre fa scivolare le mani fino alle ginocchia e se le porta sui fianchi. Stringo la presa, capendo cos'è che vuole, e lascio che mi scopi come più desidera. Gli unici suoni che riempiono la stanza sono i nostri gemiti e il rumore delle pelli che vengono a contatto ogni volta che mi riempie, spinta dopo spinta.

Un rivolo di sudore gli cola sull'arco di cupido e io sono svelta a catturarlo con la lingua. Ronan geme e acciuffa il mio labbro inferiore, tirando piano prima di appropriarsi ancora una volta delle mie labbra. La sua mano si sposta dietro la mia schiena così da farmi sollevare e stargli più vicino, l'altra la segue subito dopo. Poggio una mano sul pavimento per ulteriore supporto e mi godo le onde di piacere che iniziano a sconquassarmi da cima a fondo. Mi muovo su di lui, ansimando continuamente, e gli basta un'altra singola spinta per portarmi oltre il limite. Non c'è nemmeno bisogno che mi sfiori, mi basta guardarlo negli occhi per rilasciare il piacere e stringerlo in una morsa. Ronan mi guarda e geme, strizza gli occhi continuando a muoversi frenetico e in profondità dentro di me e dopo qualche altra spinta viene anche lui.

Preme la bocca sulla mia con forza e io ricambio con altrettanta. Non sono fragile, non mi rompo. Continua a muoversi pigramente per un altro po' di tempo mentre ci baciamo e mi piace da morire. Potrei passare ogni singolo giorno della mia vita così. I suoi movimenti, però, tornano a farsi più decisi e questo, lo ammetto, mi sorprende. Leviga il mio collo con la lingua e prosegue mordendomi, sposta la mano sul mio nodo di nervi parecchio sensibile e inizia a disegnare piccoli cerchietti mentre spinge sempre più in fretta. Già scossa dal piacere, vengo una seconda volta sciogliendomi sul pavimento e tra le sue braccia.

Con cautela Ronan si allontana da me e poco dopo vengo sollevata, non faccio domande mentre mi trascina lungo il corridoio per poi entrare in quella che suppongo sia la sua stanza da letto. Mi deposita sul morbido materasso e sparisce in bagno, torna dopo qualche minuto, proprio quando rilascio uno sbadiglio e le forze mi abbandonano. Ad essere onesta non capisco molto di ciò che accade dopo, le palpebre si fanno più pesanti e lascio che il sonno mi inghiotta. Un po' per dimenticare l'incidente di poco fa, un po' per godermi la sensazione di rilassamento che provo in questo istante. Percepisco solo un corpo al mio fianco, poi crollo del tutto.

𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora