La Ayla Events, così denominata perché volevo che il mio gemello fosse con me anche in questa avventura, è la mia piccola grande creatura. Nata da una singola scrivania all'interno del nostro vecchio appartamento, adesso è un ufficio a tutti gli effetti, con tanto di due impiegati. Darla e Jack sono fantastici e il lavoro che compiono ogni giorno è il top.
Sistemo la mia fidata agenda sulla scrivania e accendo il laptop, tra un quarto d'ora circa Harry e Aurora saranno qui e voglio che sia tutto pronto. Non ci metteremo tanto, visto che ormai conosco i loro gusti e il modo in cui desiderano gestire le cose. Basterà solo definire alcuni dettagli.
Prendo un sorso di caffè e saluto Darla quando la vedo fare capolino nel mio studio.
«Harry e gli altri sono qui» mi informa.
Gli altri? Annuisco, informandola che può farli accomodare e che sarà una cosa veloce.
Darla si allontana e poco dopo Harry, seguito da Aurora e Ronan fanno il loro ingresso. Nello stesso istante, il telefono squilla così sollevo l'indice e accetto la chiamata. Chi può essere così presto se l'agenzia non ha ancora ufficialmente aperto? «Pronto?» attendo qualche istante ma niente. «Pronto?» ripeto, corrugando la fronte. Sospiro e attacco, non sono in vena di stupidi scherzi di prima mattina, questo è certo. Rivolgo l'attenzione ai miei ospiti. «Prego, accomodatevi. Scusate per prima, sarà stato uno scherzo idiota. Vogliamo iniziare?»
«A proposito del gala...» mormora Aurora.
«Ah, no! No, no, no» la fermo perché so già dove vuole andare a parare.
«Roba grossa, Lallina mia» dice Harry. «Ieri sera ne abbiamo parlato meglio e un gala è roba già vista e rivista. Abbiamo pensato a un evento sportivo. Una partita di pallacanestro» continua.
«Al TD Garden» aggiunge Ronan.
«Cosa?! Siete per caso fuori di testa?!» sgrano gli occhi, scioccata dall'idea. «In caso non l'aveste notato quest'agenzia ha a malapena un anno e conta due impiegati, tre contando la sottoscritta. Non c'è verso che accetteranno di collaborare con me.»
«Ma tu sei tenace» mi adula Aurora.
«Grintosa. Intelligente. Ammaliante» continua il marito.
«L'ideale sarebbe avere un paio dei Boston Celtics» aggiunge lui, scrutandomi con estrema attenzione.
Ho per caso qualcosa in faccia? E poi, se avessi dell'acqua in bocca sono certa che la sputerei a getto, possibilmente su quel bel visino che mangerei di baci. Che sia maledetto. «Tu... voi... è uno scherzo, giusto?» passo una mano tra i capelli alternando le occhiatacce tra i tre.
«Ti prego, ti prego, ti prego» sbatte le ciglia Aurora.
«Dai, tesorino bello. Sarebbe un'occasione strepitosa per la MFA e la ricerca ha bisogno di andare avanti» mi guarda Harry.
«Non cercare di aggraziarmi con la ricerca. Lo so bene che è fondamentale che vada avanti e che per farlo c'è bisogno di parecchi fondi» lo fulmino con lo sguardo, poi sospiro. «Dovrei incontrarmi con la responsabile del TD Garden, vedere se è possibile anche solo pensarci per quest'anno e toglietevi di testa l'idea di riuscirci per il mese prossimo. Questa è roba grossa, grossissima.»
«Quindi ci provi?» un ampio sorriso si espande sui loro volti.
Massaggio le tempie con le mani e premo un tastino sul telefono. «Darla, porta Jack qui. Urgente.»
«Allora ce li porti i Boston Celtics? Sarebbe un onore giocare con loro» dice Ronan.
Rivolgo l'attenzione su di lui e assottiglio lo sguardo, poi inizio pian piano a sorridere. «Tu vuoi giocare con i BC, quando saranno sicuramente in piena stagione. Vuoi farlo al TD Garden che non sappiamo nemmeno se sarà disponibile. Vorresti anche un servizio fotografico?»
«In effetti» si sporge sulla scrivania mentre io tento di ignorare i battiti accelerati del mio cuore traditore. «Abbiamo pensato che assumere un fotografo bastasse, ma ora che mi ci fai riflettere...» volta il capo in direzione del suo migliore amico. «Un piccolo servizio fotografico non sarebbe male.»
«A me piacerebbe che la mia Lallina arrivasse sana di mente da qui a... diciamo dicembre?» mi guarda. «Quindi basta il fotografo.»
Ronan solleva le mani e con un sorriso torna a mettersi comodo. «Siamo d'accordo.»
Darla bussa alla porta e poco dopo lei e Jack entrano, chiudendosela alle spalle. «Ci hai chiamati?»
Annuisco. «Abbiamo tra le mani un'occasione d'oro, quasi impossibile ma comunque vale la pena tentare. Se portiamo a casa questa, ci espandiamo, assumiamo personale e possiamo portare avanti gli altri progetti.»
Jack si illumina e si avvicina, poggiando una mano sul bordo della sedia girevole su cui sono seduta. «Spara, boss.»
«Darla, mettiti in contatto con gli uffici del TD Garden, devo parlare con Amy Latimer e» mi rivolgo ai tre seduti davanti a me. «Probabilmente ci sarà bisogno di voi. La MFA è molto conosciuta e Ronan è un colosso dell'edilizia. Una possibilità minima c'è e intendo sfruttarla al massimo.»
«Merda. Il TD Garden, Layla» mormora sconvolta Darla.
«Mi metto subito in contatto con il mio fotografo di fiducia, dirà subito di sì» prende parola Jack. «Donazioni rigorosamente in assegno e da consegnare una settimana prima all'associazione. Vediamo di pensare anche agli stand che stanno all'interno dell'arena, possiamo affittarli senza troppi casini» continua, incapace di fermarsi.
«Ci serve prima l'okay. Darla?»
«Mi metto subito al lavoro. Il prossimo cliente non sarà qui prima delle nove e trenta e devo parlare con i fornitori del Juke's alle dieci. Sono pronta!» scatta in direzione della porta e sparisce.
«Vado anch'io. C'è un sacco di roba da fare. Agli inviti e i social ci pensi tu come sempre, giusto?» domanda Jack.
«Sì, non preoccuparti. E grazie. A dopo» lo ringrazio con un sorriso, poi mi rivolgo ai miei amici e lui. «Dicembre non è molto lontano ma vedrò di pressarla un po' e per quanto riguarda la presenza dei giocatori...» lancio un'occhiata proprio al soggetto delle mie fantasie. «Non posso assicurare niente. A meno che i componenti della squadra, di loro spontanea volontà, si facciano avanti. Posso provare a convincerli.»
«Se riesci a combinare un incontro anche con loro Ronan può venire con te. Se c'è qualcuno in grado di convincere qualcuno quello è lui» dice Harry lanciando un'occhiata all'amico.
Ronan se la ride mentre Aurora annuisce. «Fammi sapere giorno e ora e sono tutto tuo.»
Ringrazio il cielo di essere già rossa in viso a causa dei riscaldamenti, altrimenti non so proprio come avrei potuto spiegare questa reazione ai miei amici senza passare per pazza. «Vedremo» mi limito ad asserire.
«Bene, allora andiamo. Devo volare in bottega e tu devi chiamare la babysitter» sospira Rora alzandosi.
«Sì, meglio andare. Grazie mille, Lallina mia» mi sorride Harry prima di fare il giro e avvolgermi in un abbraccio.
Gli sorrido e mando un bacio anche a Rora. «Bacia i piccoli. Buona giornata» rivolgo un saluto generale.
Ronan mi rivolge uno sguardo ma non commenta, si milita a girare i tacchi e seguire i suoi amici fuori dal mio studio. È il modo in cui mi guarda, però, che mi lascia inchiodata dove mi trovo.
Sembrava... affamato.
No.
Scuoto la testa e torno a sedermi. Devo ancora controllare se ci sono novità per il posto di babysitter. Avrei potuto parlare con Avery o Aurora per prendermi cura dei piccoli, ma ho preferito che gestissero loro la cosa come meglio credevano. Io non posso dare disponibilità continua e questo l'ho fatto presente, ma un ottimo vantaggio è quello di poter lavorare anche da casa; dunque, se dovessero esserci problemi, potrei andare comunque.
La giornata è iniziata da nemmeno un'ora e io ho già sospirato trenta volte. Che meraviglia.
STAI LEGGENDO
𝐋𝐀𝐘𝐋𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟒]
ChickLit𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐧-𝐨𝐟𝐟. 𝐏𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲, 𝐀𝐮𝐫𝐨𝐫𝐚 𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫...