La mattina dopo è successo esattamente ciò che ci aspettavamo: Tito è uscito fuori di testa.
È un'ancella a svegliarmi, dicendomi che l'imperatore richiede la mia presenza nella sala del trono. Le ho chiesto il motivo, mostrandomi sorpresa, ma si è limitata ad un'alzata di spalle.
Mi sono vestita in fretta e guardata allo specchio per due buoni minuti. Il mio viso ha recuperato il suo normale colorito da quando sono ospite al palazzo, ossia da quando ho accesso a del buon cibo in grandi quantità. Mi alleno a fare un'espressione confusa, di chi non sa assolutamente nulla di cosa sia successo e come sia fatta la camera dell'Imperatore. Ma il risultato sono solo strane espressioni che dubito risulterebbero credibili. Vada per l'improvvisazione, mi dico stronfiandomi il viso con la mano.
Quando esco dalla stanza incrocio Orfeo venire nella mia direzione. Ci fermiamo entrambi, e senza dire nulla lo seguo mentre mi conduce da Tito.
La stanza è gremita di persone, a quanto pare non sono l'unica ad esser stata convocata. Riconosco diversi uomini e donne che erano ieri al matrimonio. Si guardano confusi, mormorando tra di loro.
"Sanno perché sono qua?" chiedo ad Orfeo a voce bassa.
"No, ancora no" risponde. Orfeo ha l'aria agitata. Si mostra preoccupato, ma quella è tutta una recita. La sua agitazione no, non lo è. Tamburella il piede sul pavimento, spostando di tanto in tanto il peso da una gamba all'altra. Penso che si aspettasse che Tito ne facesse un'affare di stato, è quello che voleva, metterlo in cattiva luce accusando i nobili di furto.
L'imperatore non incontra lo sguardo di nessuno nell'attraversare la navata che conduce al suo trono. E quando prende posto, il suo sguardo lancia saette in ogni angolo della stanza.
I nobili si sono zitti di colpo, improvvisamente intimoriti.
"È stato commesso un furto" afferma a voce alta, quasi in un urlo, affinché lo sentissimo tutti. "Mi è stato un oggetto a cui tengo molto, ed esigo che mi sia restituito."
Non specifica di cosa si tratta. Forse spera che qualcuno si contraddica nel rispondere alle sue domande.
L'imperatore invita la figlia a farsi avanti. Ha intenzione di interrogare Delia dinanzi a tutti? La ragazza non esita un secondo, mantenendo la schiena dritta di fronte al padre.
"È tuo questo fermaglio?" le chiede Tito indicando un gioiello d'argentato che a questa distanza non riesco a delinearne i contorni. La mia vista non è delle migliori e senza i miei occhiali alcune cose mi sembrano confuse quando le guardo da lontano.
"Sì" risponde Delia dopo qualche secondo di troppo.
"Come spieghi la sua presenza nelle mie stanze?" le chiede ancora con tono di accusa.
"Io -" mormora Delia abbassando il capo. "Non lo so" dice con voce tremante. "È da tempo che non lo indosso. Non so come possa essere finito in vostro possesso."
"Ti credo" le dice il padre addolcendo la voce. Le fa segno che può andare. Poi si rivolge a tutti gli altri: "Chiunque di voi abbia rubato la mia bulla, si faccia avanti. Ha tempo fino al tramonto. Se non mi verrà consegnata, ne subirete tutti le conseguenze."
I nobili assumono un'espressione stupita, riprendendo a mormora tra di loro, stavolta con più furore e adirati. Qualcuno sembra voler prendere parola, con il volto fumante di rabbia, ma poi ci ripensa e si morde la lingua.
Orfeo non sembra più agitato, e dietro la sua maschera intravedo una certa soddisfazione.
Dopo pranzo delle guardie armate si aggirano nel palazzo.
"Stanno perquisendo le camere della servitù" mi spiega Orfeo seduto sul mio letto. "Quando avranno finito, passeranno in rassegna anche le nostre" continua.
Mi viene da chiedergli se possono davvero farlo, essendo una violazione della privacy, ma poi mi ricordo che probabilmente non hai idea di cosa sia."Non abbiamo nulla da nascondere, vero?" chiedo ad Orfeo.
"Nulla" conferma.
"Non dovremmo, insomma, indagare su chi possa essere stato? Smascherare il colpevole?"
"Ci penserà l'Imperatore. Se non gli verrà consegnata la bulla, l'andrà a cercare personalmente. E con cercare, intendo che metterà a soqquadro le abitazioni di tutti gli invitati al matrimonio. Uno ad uno, finché non l'avrà trovata" risponde serio.
"Ma, insomma chi può esser stato? E come faceva a sapere che non c'erano guardie nei paraggi? Come faceva a sapere che la bulla era lì? Chi aveva intenzione di fare un torto all'imperatore, sapendo che ci era tanto affezionato? E come ci è finito il fermaglio di Delia in quella stanza?"
"Sono tante domande" commenta Orfeo. "Forse non sono l'unico ad odiarlo così tanto."
"Pensi che possa esser stata Delia?" gli chiedo giungendo immediatamente alla conclusione che è quasi improbabile essendo stata impegnata con i preparativi. E poi l'avevo vista discutere con quell'ancella. Prima che Orfeo possa rispondere, lo interrompo. "Probabilmente non lo sai, e ancora più probabilmente non sono affari nostri, ma penso che Delia sia innamorata di un'ancella. Le ho viste baciarsi prima del matrimonio, quella stessa mattina." gli raconto per filo e per segno quello a cui avevo assistito, omettendo la parte in cui ho cercato di sabotare il suo matrimonio.
"Lo sospettavo" afferma Orfeo. "Mi ha sempre rivolto uno sguardo omicida." Sembra riflettere su tutti quei momenti in cui ha avuto a che fare con la ragazza dalla pelle olivastra.
"Perché l'hai sposata se sapevi che era innamorata di un'altra persona?" La domanda mi esce spontanea.
"Avrebbe potuto sposare una persona molto più grande di lei come le sue sorelle, una persona che potrebbe essere suo nonno. E in ogni caso, non sarebbe potuta durare con quella ragazza. Non è permesso il matrimonio con persone dello stesso sesso. Almeno per le donne, per gli uomini è un po' diverso. Ci si può sposare tra uomini, ma non è una pratica ben vista dalla società." Ahimè, anche da dove vengo io. Siamo proprio rimasti al I secolo d.C. "La notte scorsa è stata veloce e indolore. Non che io sia veloce in generale, volevo che finisse il prima possibile. E sono stato attento, non è affatto incinta, e non lo sarà perché non succederà più."
Gli vorrei dire che Delia non è stata poi così fortunata se il suo piano andrà a buon fine e il mio fallirà. Che ne sarà di lei quando e se l'imperatore verrà spodestato?
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Perdersi un giorno d'autunno
Fiction Historique🏆WATTYS 2022 WINNER🏆 NARRATIVA STORICA 🌋 Siete in cerca di un retelling del mito di Orfeo ed Euridice sulle note di "Pompei" dei Bastille, uno slow burn che vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine, in cui il lettore è chiamato a decidere sul...