MIKE E LA CASA DEI FANTASMI

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SÌ MA PERCHÉ TUTTO IN CAPS LOCK.

Da come potete capire, la storia di oggi tratta di un bambino chiamato Mike che va, appunto, in una casa infestata.
Il titolo toglie tutto il mistero che dovrebbe permeare i capitoli, ma ben presto capirete che di misterioso c'è solo il mio cervello ancora vivo dopo aver letto tutta la storia.

Capitolo numero uno: La paura incomincia.
Mike si è trasferito con i suoi genitori nella nuova casa. Appena entrato, corre a vedere le stanze e sceglie la sua futura camera da letto.
Proprio mentre varca la porta della stanza, però, vede un'ombra.

[...] mi sono girato ed era sparita l'ombra e ho iniziatò a pensare che c'era qualcosa di paranormale.

Nessun accenno alla paura nel vedere l'ombra, nessuna emozione. Aspettatevi questo anche dal resto della storia.

Il giorno dopo Mike prende il portadile della madre e si mette a fare ricerche sulla casa.
In parole povere: cento anni prima lì viveva una famiglia - padre, madre e due figli - che rimase uccisa da un incendio. Da quel giorno i loro fantasmi perseguitano chiunque vada a vivere in quella casa.
Mistero risolto, I guess.

Come reagirà Mike dopo aver fatto questa terribile scoperta?

Il giorno seguente la mamma di Mike lo avvisa che lei e suo padre saranno via tutto il giorno per cercare un regalo per lui, dato che il giorno dopo è il suo compleanno

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Il giorno seguente la mamma di Mike lo avvisa che lei e suo padre saranno via tutto il giorno per cercare un regalo per lui, dato che il giorno dopo è il suo compleanno.
Mike torna in camera sua e sente i fantasmi fare casino finché i genitori non tornano a casa.

Secondo capitolo: Il mio compleanno con regali e fantasmi.
Mike pultroppo (sì, c'è scritto proprio puLtroppo) non può invitare nessuno perché la casa è da sistemare.
La cosa divertente è che più avanti veniamo a scoprire che non ha amici, quindi chi avrebbe potuto invitare?

È pomeriggio di giá e i fantasmi non si sono fatti vedere per fortuna, credo che abbiano capito chi è il vero padrone di casa ,ma non credo ho appena sentito dei rumori che provenivano in cucina da mia madre sono andato da lei e le ho detto:"tutto bene".

Mike, ti porti sfiga da solo.

La mamma risponde che era solo caduta, ma poi corrono in ospedale.
Mike torna a casa con la nonna e apre il regalo dei suoi genitori: una tuta grigia. Wow.

Una cosa che non vi ho detto è che i tempi verbali cambiano a caso.
Siamo partiti con la narrazione al presente, poi è saltato fuori il passato remoto e adesso torna al presente.

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