47.Back in time

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“Home,

a place where I can go

to take this off my shoulders

Someone take me home”

Home-Machine Gun Kelly,X Ambassadors & Bebe Rexha


1 settembre 2013
10.48


<<  Dai papà,basta!  >> esclamò Scorpius infastidito,cercando di dare una sistemata ai propri capelli. Harry sorrise,ancora con la mano incastrata tra i suoi fili dorati.

<<  Non combinate guai!  >> raccomandò Draco ad Albus. Il ragazzino alzò gli occhi al cielo,il bagaglio pesante stretto in una mano.

<<  E Scorpius,solo perché l’anno scorso avete vinto la Coppa delle Case non significa che ti debba di nuovo rompere qualcosa!  >> urlò Ginny guardando i tre ragazzi salire sul treno.

<<  Non cambieranno mai,quelle piccole pesti  >> sospirò Hermione al suo fianco,le mani a reggere la pancia già pronunciata.

<<  Non sono poi più tanto piccole  >> disse ridendo Ron,cingendole le spalle con un braccio.

Il treno partì fischiando ed Harry si immerse in quella sensazione così familiare. Il Binario 9 ¾ era popolato da genitori,nonni,zii. Chiunque salutava con la mano i ragazzi che si allontanavano per raggiungere Hogwarts,alcuni si asciugavano le lacrime con un fazzoletto mentre lasciavano andare per la prima volta i figli undicenni,per molti altri era ormai diventata un’abitudine vedere andar via i ragazzi verso la loro seconda casa.

Harry avvertiva l’odore della tristezza,il profumo dell’entusiasmo dei più piccoli che vedevano correre via quel treno e si chiedevano “Quando toccherà a me?”.

Inevitabilmente,si ritrovò a pensare alla sua prima partenza sull’Hogwarts Express.
Hagrid che lo lasciava da solo nel mezzo della stazione,lui che per sbaglio aveva udito la parola “babbani” e aveva inseguito una famiglia dai capelli rossi e accesi. L’aiuto per passare dall’altra parte,da una madre che non riusciva a distinguere i figli gemelli. La conoscenza di un bambino buffo e divertente che gli chiese di potersi sedere nello scompartimento con lui senza ancora aver realizzato di chi si trattasse,e di una ragazzina terribilmente saccente.
Poi ricordò ancora il secondo anno,l’elfo che ne combinò di tutti i colori per non farlo arrivare alla Scuola di Magia e lui e Ron che si abbattevano contro il Platano Picchiatore con l’auto magica.
Poi ancora,erano più grandi,lui e i suoi due amici seduti in uno scompartimento con uno sconosciuto,probabilmente un professore. L’arrivo dei Dissennatori,Lupin che gli porgeva un pezzo di cioccolata “E’ cioccolata. Mangia,ti sentirai meglio”
Il quarto anno era stato un arrivo decisamente più tranquillo dei precedenti,nonostante la cicatrice gli facesse di nuovo male e l’accaduto durante la notte della Coppa del Mondo di Quiddich li faceva stare costantemente in ansia. La voce di Cho Chang che chiedeva due brioche di zucca gli solleticò le orecchie,insieme ad Hagrid che accoglieva Madame Maxime,Igor Karkaroff e i loro studenti.
Al quinto,quando venne scortato da Moody,Ninfadora e Kingsley a Grimmauld Place 12,il Quartiere dell’Ordine della Fenice,il Ministero alle calcagna e i Dissennatori a Privet Drive. Gli incubi che lo accompagnarono nel suo viaggio verso la scuola.
E l’orribile sesto anno,la conoscenza di Lumacorno,l’apertura del negozio di Fred e George,la sensazione che Malfoy fosse diventato un Mangiamorte e la sua discussione con Ron e Hermione a riguardo sul treno per Hogwarts,il biondo che lo beccava a origliare le sue conversazioni,un Petrificus Totalus e un calcio sul naso.
Il settimo viaggio su quel treno,non c’era mai stato. Ma ce ne era stato uno,dopo la guerra,per molti era l’ottavo. E per lui fu un’emozione incredibile tornare su quel treno con la certezza di un anno migliore.

Harry si voltò verso Draco e trovò i suoi occhi trasparenti già su di lui.

<<  Avevi proprio ragione,mi sembra di essere tornato indietro nel tempo  >> gli disse con un sorriso. Draco accanto a lui ricambiò,sfiorando con le dita il dorso della sua mano e afferrandola poco dopo.

<<  Andiamo ragazzi,o farete tardi a lavoro  >> disse Ginny rivolta a Draco e Ron. Loro annuirono,il moro guardò i due con un sorriso e diede una spintarella al biondo,che ridacchiando si smaterializzò insieme al rosso.

Ginny si voltò verso Hermione  <<  Herm,io devo andare a fare la spesa,ci vediamo più tardi  >> disse prima di voltarsi verso il muro da cui erano precedentemente entrati e attraversarlo.

Hermione,le mani ancora poggiate sulla pancia,guardò Harry con un sorriso. Lui ricambiò

<<  Come ai vecchi tempi?  >> chiese porgendole un braccio. Lei lo prese e il suo sorriso si allargò.

<<  Come ai vecchi tempi  >> rispose.

11.25

Hermione bevve un sorso dalla sua tazza di thé verde.

<<  Mi mancava venire qui con te  >> disse il moro passandosi una mano tra i capelli e guardandosi attorno. Erano tornati più volte ai Tre Manici Di Scopa,ma in tutto quel tempo,Harry ed Hermione non avevano mai trovato il tempo per poterci andare insieme,da soli.

Hermione posò la tazza sul tavolo,accanto al bicchiere di Wisky con ghiaccio ordinato dal moro.

<<  Odio non poter bere  >> disse lei con un tenero broncio sulle labbra.

<<  Eppure non mi sembrava ti pesasse così tanto all’inizio  >> disse il moro fissando il liquido ambrato nel proprio bicchiere.

<<  Già,all’inizio.  Dopo due mesi sento il bisogno di un bicchiere di Champagne  >> incrociò le braccia sul tavolo e ci affondò la testa sbuffando.

<<  Almeno puoi mangiare tutto quello che vuoi senza ingrassare  >> aggiunse il moro con un ghigno. Prese un sorso di Wisky e osservò l’amica che improvvisamente si era rialzata fulminandolo.

<<  Stai insinuando che mangio troppo?  >> esclamò
Harry diede uno sguardo al loro tavolo. Una porzione di patatine fritte ancora piena per metà,le briciole di una brioche con la marmellata all’albicocca già finita e due fragole in un piattino con un po’ di panna.

<<  Assolutamente no  >> disse con un espressione fintamente sincera. Hermione grugnì,lanciandogli una patatina sugli occhiali.

<<  Io non mangio troppo  >> disse a denti stretti,Harry vide i suoi occhi diventare lucidi. Li fissò verso i piatti sul tavolo.

<<  Oh,no. E’ vero,mangio troppo  >> mugugnò prendendosi la testa tra le mani.

Harry la fissò senza sapere cosa fare,si sarebbe messa a piangere proprio in quel momento? Cercò di tranquillizzarla,invano.

<<  Ma no Herm,scherzavo. Non-volevo solo dire che puoi mangiare quanto vuoi perché con il pancione non si noterà nulla  >> ma lei lo guardò,i capelli ricci arruffati tra le mani,ad Harry sembrò che stesse per avere una crisi isterica.

<<  Stai dicendo che sono grossa?  >> esclamò,Harry la guardò con occhi e bocca spalancati.

Maledizione. Era quello ciò che intendeva Ron quando diceva che la moglie fosse intrattabile?

guilt and feelings-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora