1.Broken Glass

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Discesa
(Prima Parte)

"When you're at the end of the road

And you lost all sense of control

And your thoughts have taken their toll

When your mind breaks the spirit of your soul

Your faith walks on broken glass

And the hangover doesn't pass

Nothing's ever built to last

You're in ruins"

21 Guns-Green Day

Il fuoco scoppiettava nel camino,consumando l'ossigeno nella stanza,affamato della corrente fresca che la attraversava disperdeva calore per tutto l'ufficio.

Harry era seduto scompostamente sull'enorme poltrona di pelle,una mano sul viso ad accarezzare gli occhi terribilmente stanchi,l'altra abbandonata sulla scrivania,il bicchiere di Wisky Incendiario ancora tra le dita.
L'unica finestra dell'ufficio era aperta e lasciava passare una leggera brezza fredda che si andava a mescolare con l'aria calda che nasceva dalle fiamme del fuoco,creando una strana corrente che,Harry lo sapeva,se non si fosse alzato per chiudere gli avrebbe causato qualche linea di febbre.
Sentì un bussare leggero e si risvegliò da quello stato di trance in cui era ricaduto.
Borbottò un "Avanti" e finì l'ultimo sorso di Wisky prima di sedersi più composto per accogliere chiunque fosse dietro la porta e avesse interrotto i suoi sproloqui interiori.
Ron fece capolino nella stanza. Strano,pensò Harry,quella volta il rosso aveva bussato.

<< Ehi amico,sono le 11,io e Zabini torniamo a casa >>

Harry guardò il ragazzo dai capelli rossi di fronte a lui e rispose con un sussurro,il Wisky che gli bruciava ancora lungo la gola << Va bene >>

L'amico entrò definitivamente nell'ufficio e chiuse la porta alle sue spalle,guardandosi intorno.
L'ufficio era un vero caos,le pergamene colme di scritte erano sparse in tutta la stanza:sul tavolino da caffè,sulle sedie di fronte la scrivania,sulla mensola del camino,persino sugli scaffali dell'enorme libreria sulla parete destra della stanza. Altrettanti libri e fascicoli erano posti distrattamente qua e là,una coperta di lana blu era poggiata su una sedia e sulla scrivania una serie di confezioni aperte di cibi surgelati faceva la sua comparsa.
Ron notò la bottiglia mezza vuota al centro,conteneva un liquido ambrato.
Wisky. Pensò il rosso.

Sospirò << Tu non torni a casa? >> chiese cautamente,conoscendo già la risposta. Gli occhi che cercavano di nascondere la preoccupazione dietro le occhiaie,con pessimi risultati.

<< No Ron,non posso,devo capire che diavolo sta succedendo >> il moro si mise una mano tra i capelli,biascicando un po' le parole. Quasi non si stupì del tono scocciato che ne uscì.

L'amico annuì in risposta,fece per girarsi e tornare a casa da sua moglie,ci ripensò e si voltò << Quante notti sono che dormi qui Harry? >>

Il moro biascicò la risposta << Due- >>

Il rosso lo interruppe prima che potesse finire << Due notti?Ah bene pensavo fossi impazzito >>

<< Settimane Ron,due settimane >> il tono del moro lasciava trapassare un po' della leggera ubriachezza che lo stava portando a borbottare sommesso. Ron si irrigidì.

Calò il silenzio per qualche minuto,Harry aveva lo sguardo fisso al bicchiere vuoto nella sua mano,Ron si decise a voltarsi e andare verso la porta,senza nascondere un sospiro frustrato

<< Non capisco cosa tu abbia Harry,ma io e Herm siamo preoccupati,tutti lo siamo,perciò...torna a casa >> prese la maniglia e chiuse la porta con cautela. Rimase per un solo secondo di più a scrutare il legno nero e lucido,poi si allontanò lungo il corridoio trattenendo un sospiro sconfitto. Sapeva che l'amico non sarebbe andato via.

Harry era rimasto imbronciato per tutto il tempo,ad analizzare le venature del vetro con gli occhi lucidi per l'alcool. Preso da un moto di rabbia improvviso scaraventò il bicchiere contro una delle pareti della stanza,riducendolo in frantumi. Per un attimo il rumore delle schegge di vetro lo cullò con il suo tintinnio,poi la stanza ricadde nuovamente in quell'assordante silenzio che tanto lo infastidiva.
Portò una mano agli occhiali sistemandoli meglio sul naso con un dito. Da quando si sentiva così vuoto?Così sconfitto?Prese in mano la cornice sulla scrivania che fino a quel momento era a testa in giù e la voltò. Al centro del sottile legno nero vi era una foto di lui e Ginny,pochi anni prima,a casa Weasley.
Lui era sulla scopa,un braccio alzato e il boccino in mano che faceva sbattere furiosamente le ali,lei era accanto a lui e in sella alla sua Nimbus,con le braccia incrociate al petto e una smorfia imbronciata sul viso che la faceva apparire offesa e al contempo divertita. Era stata fatta con una macchina fotografica babbana,perciò non si muoveva,ma Harry ricordava quel giorno come se fosse ieri. Ginny guardava lui,mentre Harry aveva lo sguardo rivolto all'obiettivo,gli occhiali leggermente storti sul viso e un sorriso felice sulle labbra.
Entrambi avevano le divise da Quiddich di Grifondoro.
Erano passati tre anni da quel 2 maggio 1988 e niente era andato per il verso giusto dopo quel giorno.O forse troppe cose si erano aggiustate nella sua vita per poi ricadere nuovamente in pezzi. Harry,Ron e Hermione,così come altri ragazzi che avevano preso parte alla guerra,erano tornati il settembre successivo per recuperare l'anno e conseguire i M.A.G.O.
Non importava quale schieramento si era appoggiato durante la guerra,anche alcuni ragazzi di Serpeverde erano tornati ad affollare la scuola sotto stretta sorveglianza del Ministero. I processi erano stati rimandati alla fine dell'anno scolastico per dare l'opportunità agli studenti,in caso di assoluzione dalle colpe,di poter trovare un lavoro nel mondo magico con i giusti requisiti.
E così Ron e Harry erano giunti a giugno dell'anno successivo nell'ufficio del Ministro Kingsley,a firmare un contratto che li rendeva Auror in specializzazione. Non che Kingsley avesse dei dubbi riguardo le abilità dei due,ma le formalità non sarebbero dovute mancare " anche se si trattava di due dei pilastri portanti della società ".
Parole di Kingsley.
Hermione,dopo aver passato i M.A.G.O. con il massimo dei voti,aveva deciso di dedicarsi alla specializzazione da medimaga. Fu con immenso stupore che si ritrovò al San Mungo con uno specializzando di nome Blaise Zabini.
Ginny aveva conseguito i M.A.G.O. ed era riuscita a ricevere un'audizione di prova per le Holiday Harpies che l'aveva portata ad essere accettata nella squadra con poche riluttanze.
E le cose si erano poi evolute negli anni.
Quasi tutti i componenti della famiglia Weasley si erano divisi dopo il funerale di Fred.
Bill e Fleur ora erano in Francia,a godersi la loro vita lontani dal mondo magico di Londra,ma ogni tanto tornavano nelle occasioni speciali.
Anche Charlie era tornato in Romania e,come il fratello,tornava esclusivamente per qualche visita veloce ai suoi genitori.
George si era fidanzato circa un anno prima con Angelina Jonhson,a detta del ragazzo,l'unica che riuscì a farlo riemergere da quel buco nero che sembrava non smettere mai di trascinarlo nell'ignoto.
Hermione e Ron,ammesso finalmente il loro amore,diventarono più inseparabili di prima;fu con entusiasmo che tutti appresero l'idea del loro matrimonio,appena due anni dopo la guerra.
Vivevano insieme in una casa della Londra babbana,molto vicina al Ministero della Magia e al San Mungo.
Ginny invece,dopo aver passato tutta la vita ad aspettare,ufficializzò privatamente e in seguito pubblicamente il fidanzamento con Harry.Quando il fratello e la riccia lasciarono la Tana per trasferirsi,Harry ne approfittò per invitare Ginny a vivere con lui.
Ed ora Harry,dopo una serie di casi in cui rischiò di rimetterci la pellaccia per il suo imperdonabile istinto e un paio di promozioni,era il Capo Auror della squadra principale del Ministero,che si occupava di Crimini e Omicidi Magici.
Ron era,più o meno felicemente,un suo sottoposto,in un vago ricordo della lealtà e dell'armonia che li legava durante gli anni a Hogwarts.
Hermione lavorava al San Mungo come primario di Chirurgia Magica mentre Blase Zabini,che inizialmente voleva lavorare in ospedale come pozionista,si ritrovò poi a cambiare idea e fare domanda per entrare nella spessa rete del Ministero della Magia come medico legale.
Ginny aveva lasciato le Holiday Harpies dopo un solo anno con la squadra,consapevole del fatto di quanto le sarebbe mancato volare,ma anche di quanto in realtà le mancavano i suoi amici e soprattutto Harry.
Tutto era andato come volevano,per mesi suoi giornali non si parlava altro che del Salvatore del Mondo Magico,del Golden Trio e di qualsiasi cosa essi facessero e con chi si trovassero.
Harry non era rimasto per niente stupito quando trovò persino una sua foto in prima pagina mentre era intento ad entrare da I Tre Manici di Scopa insieme ad una sua collega,con un titolo compromettente che svettava a caratteri cubitali.

'NUOVA FIAMMA PER HARRY POTTER?COSA CI NASCONDE IL NOSTRO SALVATORE?'

Harry si era fatto una bella risata la mattina seguente e quando aveva incontrato la collega le aveva chiesto gentilmente scusa per l'inconveniente. La Skeeter non sarebbe cambiata mai.
Ora però le cose si erano evolute nuovamente.

Un nuovo caso era entrato nelle mani del Ministero e,successivamente,in quelle di Potter e della sua squadra. Ormai era da più di 4 settimane che continuavano a morire persone innocenti e,maghi o babbani che fossero,ancora non erano riusciti a trovare uno stralcio di traccia che li portasse a qualcosa di utile.
Harry passava il tempo nel suo ufficio a consultare vecchi fascicoli e libri di testo e spesso tornava a casa così stanco che non diceva una parola a Ginny, né durante né dopo la cena.
La donna era preoccupata e piuttosto nervosa,tutto lo stress a cui il compagno si stava sottoponendo inevitabilmente colpiva anche lei e per questo motivo spesso la situazione degenerava anche per le cose più futili,portandoli ad urlarsi contro gli insulti più coloriti.

Il tutto aveva raggiunto il culmine appena due settimane prima,quando Harry si era addormentato per la prima volta nel suo ufficio e non era tornato a casa per la notte,troppo provato dalle lunghe letture e dalle analisi di casi vecchi decenni.
Ginny si era presentata la mattina seguente nel suo ufficio,reduce da una notte insonne e ricca di delusione. Finirono per litigare nuovamente ed Harry aveva ringraziato la magia almeno una decina di volte per avergli permesso di utilizzare un incantesimo silenziante ed evitare di far ascoltare la loro conversazione a orecchie indiscrete.
La discussione era terminata con la donna che lo intimava di non tornare a casa nemmeno se si fosse trovato in fin di vita. Harry le aveva creduto fin da subito:aveva visto la sua ragazza incazzarsi in quel modo veramente poche volte in quegli anni e quando succedeva era meglio tenersi alla larga.
Ron e Hermione erano a conoscenza della situazione ma Harry non aveva detto loro dove dormisse la notte,il rosso aveva probabilmente sperato fino all'ultimo secondo che l'amico non si rifugiasse nell'ufficio,ma le condizioni in cui lo aveva trovato quella sera gli urlavano in faccia il contrario.
Hermione probabilmente lo aveva intuito da un pezzo,si disse,leggermente imbronciato.

Ad Harry quella foto tra le sue mani sembrava così lontana,quel senso di soddisfazione personale e di felicità che lo accompagnavano solitamente lo avevano abbandonato. Si sentì distrutto. Ebbe l'impressione che le sue ossa si stessero mischiando in montagne di briciole,spezzate dalla tensione che lo attraversava ogni minuto che passava. E si chiese per la prima volta se effettivamente si fosse mai sentito veramente felice. E si rispose che si,lo era stato.
Lo era stato quando aveva vinto su Voldermort,quando Hermione e Ron gli avevano comunicato la loro intenzione di volerlo nominare come padrino dei loro figli. Lo era stato quando aveva fatto l'amore con Ginny per la prima volta,quando lei lo aveva abbracciato dopo mesi che non si vedevano e gli aveva rivolto il suo solito sorriso smagliante. Lo era stato quando aveva visto Blaise saltellare sul tavolo del bar del Ministero perché gli avevano dato una promozione,inserendolo come compagno di squadra di Harry e permettendogli di eseguire esperimenti sui topi. E c'erano state altre occasioni in cui era stato felice ma ora...ora era felice?

Voltò nuovamente la cornice sulla scrivania e si alzò dalla scomoda poltrona per chiudere la finestra. Se l'indomani si fosse risvegliato con la febbre non avrebbe avuto le forze di alzare neanche un dito per riaprirla. Prese la bacchetta e dopo aver usato un incantesimo Reparo sul bicchiere frantumato,lo fece levitare sulla scrivania. Si mise il pigiama e spostò il divano vicino al camino aiutato da un secondo incantesimo di Levitazione. Impostata la sveglia,si distese con un sospiro stanco.
Si rigirò un paio di volte sul tessuto ruvido e bordeaux. Nonostante fossero passate due settimane da quando si addormentava lì sopra lo trovava ancora troppo scomodo,ma non aveva prestato abbastanza attenzione ad una delle lezioni di Trasfigurazione della McGranitt e ciò lo portava a non ricordare l'incantesimo che gli avrebbe permesso di trasformarlo in un comodo e morbido materasso.
Domani avrò anche un cazzo di mal di schiena,di bene in meglio,pensò coprendosi con la coperta di lana blu.

Diede un unico sguardo all'orologio appeso al muro,erano le 11.35 di sera.
Sperò di dormire almeno per 5 ore.

guilt and feelings-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora