"I got this feeling,yeah,you know
Where I'm losing all control
'Cause there's magic in my bones"
Bones-Imagine Dragons
Harry,gli occhi completamente offuscati dalle lacrime,iniziò a camminare a passo di marcia nei corridoi,diretto a quella stanza che per anni era stata la sua unica valvola di sfogo dopo l'orario lavorativo.
Andò a sbattere contro qualcuno più volte ricevendo improperi ma non si curò di chi fossero quelle persone,era fin troppo impegnato a non far scendere altre lacrime sulle guance per fermarsi.
Dopo aver passato ore a cercare parole e frasi all'interno di un libro giallo e impolverato,Draco si era quasi arreso all'idea che la sua teoria fosse sbagliata. Aveva provato con tutti i libri di Shakespeare che aveva trovato in libreria,ma nessuno di questi una volta collegate le parole ai numeri dava vita a una frase di senso compiuto.
Steso sul divano a pancia in giù e con decine di pergamene sparse sul pavimento,chiuse il volume con uno scatto deciso e uno sbuffo. Anche le ricerche in "Il Mercante di Venezia" erano risultate infruttuose.
Si prese la testa tra le mani e chiuse gli occhi. Cifre,parole e imprecazioni rimbombavano nella sua mente.
Grugnì contrariato e tirò un pugno sul pavimento. Non riusciva a stare fermo dalla frustrazione,si mise seduto sul divano e si massaggiò la mano leggermente dolorante. L'angolo di un libro spuntava da sotto il divano.
Si piegò per prenderlo e lo riconobbe fin da subito,ormai aveva analizzato quel libro così tante volte in quei giorni che probabilmente avrebbe anche potuto riscrivere ogni singola pagina senza nemmeno aprirlo. Si diede immediatamente dello stupido. Come poteva non averci pensato prima? Si era concentrato su tutti i libri di Shakespeare dimenticandosi di andare a cercare nello stesso libro in cui aveva trovato il primo indizio.
<< Stupido. Stupido. Stupido >> continuò a ripetersi.
Ed eccola lì,dopo una veloce corrispondenza di numeri dettata dalla frenesia,la frase che mancava.
"la vera sostanza dell'ambizione è semplicemente l'ombra di un sogno"
(The very substance of the ambitious is merely the shadow of a dream)
<< Si,cazzo >> esultò,si alzò dal divano facendo cascare il libro a terra.
L'ufficio era sottosopra,ma si promise che avrebbe sistemato tutto dopo aver trovato Potter.
Entusiasta,si diresse allo studio di Zabini sotto gli occhi attenti dei dipendenti che camminavano per i corridoi. Harry stava sicuramente esasperando il povero ragazzo con le sue domande,come sempre.
Quando fu in procinto di bussare un tonfo sordo e dei passi veloci lo distrassero. Qualcuno imprecò dietro di lui,un fruscio di scartoffie lo seguì. Malfoy si voltò,Harry si dirigeva proprio nella sua direzione con passo spedito e testa bassa. Si avvicinò con l'intento di fermarlo,ma il moro lo superò senza nemmeno guardarlo.
Il biondo girò su se stesso << Potter se non ti fermi ora,ti fermo io >> il suo tono non ammetteva repliche ma il moro lo ignorò e continuò ad attraversare il corridoio,i pugni stretti e le spalle rigide. Svoltò a destra e Malfoy perse tutto il suo entusiasmo.
Sbuffò e tentennò sui suoi stessi piedi guardandosi attorno,poi decise di seguirlo e percorse il corridoio.Lo vide svoltare nuovamente a destra e si limitò a camminargli dietro,sbuffando di tanto in tanto e imprecando contro il moro. Era sempre stato così veloce? Inoltre il moro non si era minimamente accorto della sua presenza alle sue spalle.
Stavano percorrendo una parte del Ministero che il biondo non riconobbe,arrivarono in un corridoio con solo una porta per parete. Harry aprì quella sulla sinistra,Malfoy si guardò intorno,non c'era nessuno nei paraggi. Ancora indeciso prese in mano la maniglia e entrò. Stupido Grifondiota,che cosa gli faceva fare.La stanza gli sembrò vuota.
Era buia e l'unico spiraglio di luce proveniva da una piccola finestrella posta sulla parete a sinistra. Le mura erano di pietra,spoglie e grigie.
Ma contrariamente a quanto aveva pensato poco prima non era vuota,Draco udiva il rumore di forti tonfi e lamenti rabbiosi. Per un attimo non seppe se sentirsi sollevato o meno. Si sarebbe ritrovato con Potter a combattere contro un cane a tre teste? Una piccola lampadina a led appesa al soffitto illuminava solo un cerchio ristretto all'angolo della stanza. Un incantevole occhio di bue,pensò il biondo.
Sotto quella luce debole,Harry gli dava le spalle. I muscoli della schiena nuda e bronzea guizzavano ad ogni movimento,piccole goccie di sudore attraversavano lentamente la parte bassa dei fianchi fino ad arrivare al bordo dei jeans neri,da dove Malfoy notò fuoriuscire l'elastico bianco di un paio di boxer di marca. I capelli umidi e scompigliati incorniciavano un viso che non riusciva a vedere.
Un sacco da boxe era appeso al soffitto da una grossa catena. Harry lo colpiva a mani nude con violenza,nella speranza di provare dolore per uscire da quel turbine di pensieri che lo stava facendo fuggire alla realtà.
Le parole di Ginny gli rimbombavano nella testa ininterrottamente. Sferrò tre destri al sacco,facendolo sbattere contro l'angolo che i due muri formavano. Grugnì furente con se stesso. Le lacrime avevano ormai smesso di rigargli il volto. Gancio destro,rovescio sinistro,gancio destro,rovescio destro.
Malfoy,imbambolato dalla visione che il moro gli stava inconsapevolmente donando,si risvegliò al rumore delle cinghie di metallo contro il muro. Si rese conto troppo tardi delle mani insanguinate del moro,che però non sembrava avere intenzione di fermarsi.
Chiuse la porta e si diresse a passo svelto verso di lui,maledicendolo nuovamente.
<< Potter >> lo prese per le spalle da dietro,ma il moro non si voltò e continuò a lanciare colpi contro il sacco.
<< Potter,fermati >> l'altro parve non sentire. Le mani sanguinavano copiosamente,linee rosse delineavano le braccia.
<< Cazzo Potter,finiscila se non vuoi che tenti di strozzarti pur di fermarti >> Malfoy lo girò verso di sé tenendogli stretti i polsi.
Harry si dimenò,farfugliando e biascicando parole che Draco non riuscì a comprendere. Non sapeva cosa fare,il moro era in uno stato pietoso. Strinse maggiormente la presa sui polsi insanguinati e lo guardò negli occhi,si dimenava ancora.
<< Per Merlino Potter,che ti prende >> il moro si fermò all'improvviso,Malfoy rischiò di perdere l'equilibrio.
<< Io li ho uccisi >> il biondo lo guardò negli occhi,erano rossi e iniettati di sangue.
<< Io li ho uccisi >> ripeté in tono disperato.
Harry aveva la mente offuscata,non vedeva nulla e l'unica cosa che riusciva a sentire erano delle urla,quelle di Ginny. Aveva ragione,era colpa sua se tutte le persone che amava e tanti altri innocenti erano morti.
<< Cosa vai blaterando? >> Malfoy era più confuso di prima.
<< E' tutta colpa mia >> scuoteva freneticamente la testa,il respiro affannoso e un cerchio alla testa che gli faceva fischiare i timpani.
<< Potter,calmati >> Harry sembrava non sentirlo,continuava a farfugliare
<< Dannazione,Potter >> Draco gli urlò in faccia e gli diede uno schiaffo sulla guancia destra,abbandonando momentaneamente uno dei suoi polsi.
Lo schiaffo fu così forte che Harry si ritrovò a fissare la panchina al lato,dove aveva abbandonato distrattamente la sua maglia e il mantello da Auror. Malfoy aveva lo sguardo fisso sulla sua guancia rossa,poi si morse la sua.
Harry sentì la guancia pizzicare,là dove la mano del biondo si era scontrata con la sua pelle. Si voltò a guardarlo e l'unica cosa che vide furono due occhi argentei. Gli sembrarono spaventati.
Sotto lo sguardo indecifrabile dell'altro il biondo lasciò andare il polso di Potter e fece un passo indietro con il terrore che la furia che precedentemente stava sfogando su quel sacco malandato potesse riversarsi su di lui.
Harry però abbassò la testa sconsolato,non aveva idea di cosa dire.
Non credeva che il biondo lo stesse seguendo,l'unica cosa di cui aveva bisogno quando aveva lasciato l'ufficio di Ron era il dolore. Dolore fisico in grado di sopraffare la morsa che stringeva il suo cuore malandato.
Malfoy,lontano da ogni aspettativa,afferrò delicatamente i polsi di Harry e li portò davanti al suo viso,come a spiegargli il motivo del suo intervento. Il moro strabuzzò gli occhi.
Mani e polsi erano ricoperti di sangue,numerosi tagli gli aprivano le nocche e il palmo portava i segni delle unghie conficcate nella carne. Il dolore di cui aveva bisogno ce lo aveva davanti,ma perché non riusciva a sentirlo?
Malfoy,le mani rosse del sangue di Harry,era quasi sicuro di aver perso la lingua per essersela morsa troppo forte. Il moro non sapeva cosa fare,ma scrollò i polsi dalla sua presa con uno sguardo mortificato.
<< Potter,hai decisamente bisogno di una doccia. Stai puzzando come una manciata di Pasticche Vomitose >> cercò di mantenere un'espressione seria,ma si scompose in un timido sorriso a labbra chiuse quando il moro gli fece una linguaccia.
Harry lo ringraziò mentalmente per aver interrotto quella situazione imbarazzante.Forse il sarcasmo di Malfoy dopotutto era servito a qualcosa di buono per almeno una volta.
spazio autrice
Eccomi tornata con il primo capitolo di oggi!
Questo è un po' particolare,Draco scopre una parte di Harry che non conosceva. Spero vi sia piaciuto,arriverà presto anche il capitolo 11!
-Lu
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guilt and feelings-Drarry
Fanfiction[ Drarry ] [ Hinny ] [ Romione ] [Draco×Astoria ] [CanonVerse] È passato qualche anno dalla Seconda Guerra Magica combattuta ad Hogwarts. I diciottenni che prima passeggiavano tra le mura della scuola hanno ormai imboccato le strade della propria vi...