"Always in my head space
But I know some day I'll make it out of here
Even if I takes all night or a hundred years
Need a place to hide,but I can't find one near
Wanna feel alive,outside I can't fight my fear"
lovely-Billie Eilish
<< Ok,nome? >> chiese Hailey distrattamente,si passò una mano fra i fili corvini che le scendevano sulle spalle sfiorandosi distrattamente un orecchio con la penna che aveva tra le dita.
<< Theodore Nott >> disse l'Auror che aveva trovato il corpo del ragazzo
<< Cosa? >> Harry Potter sobbalzò sul posto.
I postumi della leggera sbornia della sera precedente avevano reso un po' più gonfie le sue palpebre e gli avevano annebbiato la mente. Era stanco e il sole era sorto da poco,le sue occhiaie testimoniavano ai presenti quanto poco avesse dormito.
Nascondeva con un ciuffo di capelli uno dei segni indelebili che il cuscino scomodo su cui aveva poggiato la testa gli aveva causato. Maledetto divano,il giovane si era promesso di dare un'occhiata a qualche vecchio libro di incantesimi per ricordarsi come trasfigurare il divano su cui era costretto a dormire.
Sicuramente quella mattina,e anche la sera prima a dirla tutta,si aspettava un post sbornia con i fiocchi,occhiaie,un bel raffreddore,qualche linea di febbre e magari anche un bel cerchio alla testa. Ma non si sarebbe mai aspetto l'irruzione di un esemplare di Ron Weasley che lo disturbava dal suo strano dormiveglia per dirgli che avevano trovato un altro cadavere.
Lo aveva minacciato di morte,se solo si fosse permesso di rifarlo a quell'ora del mattino,ma sapeva già che non sarebbe bastato a far perdere al rosso quel brutto vizio. Era sua abitudine piombargli nell'ufficio quasi scardinando la porta ogni qualvolta ci fossero notizie urgenti.
Harry si era svegliato di soprassalto alle cinque del mattino,si era vestito e aveva seguito distrattamente Ron per la Smaterializzazione. Arrivati in uno dei vicoli più bui dell'intera Londra babbana,il rosso si era precipitato da Hailey per parlare con l'Auror incaricato a dargli le informazioni e analizzare il corpo,mentre lui aveva dato un' occhiata veloce al ragazzo che giaceva in una posizione scomposta sul marciapiede. Di certo se la passava peggio di lui in fatto di comodità,aveva pensato. Ben lo aveva raggiunto quasi subito.
Assonnato com'era,non aveva prestato molta attenzione alle parole che gli venivano rivolte,bensì si era perso a guardare le sue labbra sottili muoversi,i capelli castani smossi dal vento e gli occhi neri sorprendentemente svegli per quell'ora del mattino. Sentito il nome di Nott,il suo cervello si era risvegliato improvvisamente.
<< Lo conosci? >> chiese Hailey senza preoccuparsi di nascondere la curiosità nella voce.
In fondo il sobbalzo di Harry,che sembrava essersi ripreso improvvisamente da un Confundus piuttosto potente,e il sospiro trattenuto di Ron non erano sfuggiti a nessuno. Harry si avvicinò al cadavere del ragazzo e lo guardò,trattenne a stento un conato. Era evidente che la posizione delle braccia e delle gambe del ragazzo era molto più scomoda di quella che solitamente lui tentava di usare per addormentarsi. E le numerose ferite aperte non dovevano essere altrettanto piacevoli,si disse,mentre arricciava le labbra in una smorfia disgustata.
<< Si,per Merlino era al nostro stesso anno ad Hogwarts,Serpeverde >> Ron rispose al posto di Harry,che invece portava una mano alla bocca per evitare di rimettere la cena surgelata. Il rosso continuò a indicare se stesso e l'amico con un gesto distratto della mano,come a voler inconsciamente scacciare via i ricordi.
<< Che gli hanno fatto? >> chiese Harry.
<< L'hanno pestato,oserei dire che tutti i tagli che riporta sul corpo siano a causa di un incantesimo Lama Tagliente,ma sono così frastagliati che o abbiamo a che fare con un inesperto oppure molta incertezza nei gesti. Sono troppo poco precisi. Quando ho visto il Marchio sul braccio ho pensato subito a un evaso,ma era un Mangiamorte qualunque >>
Ron si passò una mano sul viso,ricordava come il giovane Serpeverde facesse parte di una delle fila più secondarie dei Mangiamorte ai tempi della Seconda Guerra Magica. Ricordava molto bene anche il suo processo,ma si sentì di dire che nonostante le scelte altamente discutibili,Nott non era esattamente la prima persona che meritava di essere conciata in quel modo.
<< Gli hanno sicuramente sbattuto la testa lì, su quel muro,è sporco di sangue e sono presenti tracce celebrali. Sicuramente è morto per una commozione >>
Harry guardò meglio il corpo martoriato del ragazzo.
Le gambe distese e piegate entrambe da un lato non sembravano aver riportato ferite gravi,al contrario del resto del corpo. Harry vide un paio di costole bianche fuoriuscire dalla maglia consunta del ragazzo,almeno altre quattro dovevano essere incrinate vista la strana piega del busto.
Numerose ferite da taglio erano state inferte all'altezza dello stomaco e del bacino,Hailey notò solo in quel momento una porzione di intestino che si intravedeva tra due lembi di pelle frastagliati,ricacciò indietro la bile. Le braccia erano spalancate ai lati,anch'esse ricoperte di numerosi segni,ma lì dove il Marchio Nero sfoggiava le sue linee,la pelle era stata lasciata mortalmente bianca e pulita. Sembrava quasi lavata.
Il viso era irriconoscibile,numerosi denti erano saltati,il setto nasale e le labbra erano rotte e sporchi di sangue ormai incrostato. Le guance riportavano numerose abrasioni,da dietro la nuca e tra i capelli biondi si vedeva distintamente una pozza di sangue e strani filamenti bianchi e viscidi.
<< Suppongo che Zabini ci illuminerà con la sua innata intelligenza e leverà tutti i nostri dubbi sulla morte del ragazzo >> finì il suo discorso l'Auror,mentre Harry rialzava nuovamente lo sguardo sul suo viso quando sentì il sarcasmo malcelato.
Si passò distrattamente una mano sugli occhi,scostando gli occhiali e sospirando alla vista dell'uomo di fronte a lui,inizialmente ci aveva fatto poco caso,troppo concentrato sul cadavere del giovane coetaneo e ancora intenzionato a trattenere i conati di vomito e una dignità.
Quello che aveva davanti era proprio Gregby Vanther.
La sua folta capigliatura castana era stata sostituita da pochi capelli che incorniciavano le orecchie e lasciavano nuda la parte alta della nuca. Tinte e ritinte li avevano ridotti a fragili e sottili filamenti dal colore indefinito.
Ora che Harry lo guardava meglio dopo mesi di calcolato ignorarsi,poteva vedere come il tempo aveva aggiunto delle leggere zampe di gallina ai lati degli occhi dell'uomo e un paio di pieghe sulle guance scavate.
Gregby Vanther aveva aspirato al posto di Blaise Zabini e al suo ufficio per almeno due anni e alla veneranda età di 62 non aveva ancora smesso di mettersi in mostra agli occhi di Potter ogni qualvolta si incontravano,nella vana speranza che quest'ultimo lo invitasse a far parte della sua squadra come sostituto del giovane mulatto.
<< E' stato quasi impossibile riuscire a identificarlo >> disse Gregby,ignorando l'occhiata scocciata di Harry e mettendosi le mani nelle tasche del pantalone della divisa da Medimago di Soccorso che nascondeva molto male l'addome panciuto. Harry annuì distrattamente e lanciò un ultimo sguardo al muro macchiato di sangue e ad Hailey e Ben,che non si erano trattenuti dall'alzare gli occhi al cielo quando avevano sentito menzionare Zabini.
Riportò lo sguardo alla vittima,ora coperta da un telo bianco. Si sentì lo schiocco automatico dell'incantesimo di Smaterializzazione applicato ad esso. Ora il corpo sarebbe scomparso e ricomparso sul tavolo dello studio medico di Blaise,direttamente al Ministero.
<< Senti Gregby,perchè ci hai chiamato?Cosa c'entra questo con il caso a cui stiamo lavorando?Se è solo un'aggressione a un vecchio Mangiamorte non ci riguarda >> chiese Ron,vagamente annoiato e scocciato dalle occhiatine che l'uomo continuava ostinatamente a lanciare verso l'amico.
<< Giusto,quasi dimenticavo,tra le mani di Nott c'era questo. Finnik dai qua! >> l'Auror richiamò un ragazzo infilato in un completo bianco e una macchina fotografica Magica al suo seguito,la quale sparava il suo flash accecante su qualsiasi cosa il ragazzo della Scientifica Magica Criminale indicasse. Porse a Gregby una bustina di plastica trasparente e lucida,contenente un foglio di pergamena che venne prontamente passato nelle mani di Harry.
Rabbrividì.
poisoned
Quella era l'unica parola al centro del piccolo pezzo di carta,scritta con una grafia sottile ed elegante che aveva imparato a riconoscere bene negli ultimi tempi. Una delle tante parole che in quelle settimane si divertivano a tormentargli il cervello.
Avevano trovato dodici cadaveri nelle settimane precedenti,quel sabato mattina erano diventati tredici. E tredici anche le parole rinvenute.
Harry si passò una mano sul viso scostando gli occhiali in un gesto abituale e ripassò la busta di plastica a Gregby. Hailey trattennè il fiato,Ben si passò una mano tra i capelli borbottando qualcosa verso Ron. L'aria diventò densa di frustrazione e Harry dovette prendere un paio di respiri pesanti prima di sciogliere il nodo che aveva al petto e avere la forza per parlare di nuovo.
<< Inutile chiederti se ci sono testimoni,immagino che la risposta sia no >> disse Ben,il tentativo di contenere la sua aria seccata si rivelò pessimo. Harry fu quasi convinto che Vanther avesse visto una pentola d'oro al termine di un arcobaleno,per come si illuminò in viso.
<< Merlino mi fulmini! In realtà ne avete uno,ma è messo piuttosto male >> l'uomo indicò con un dito grassoccio un punto indefinito alle loro spalle. I ragazzi si girarono su se stessi seguendo la direzione indicata dall'uomo,che si allontanò conscio di non essere più utile.
Si resero conto solo in quel momento di un ragazzo seduto sullo scalino di un edificio qualche metro più avanti,affiancato da due Auror,una coperta di lana grigia sulle spalle.
Rannicchiato su se stesso,restava coperto fino al mento mentre i piedi erano infilati in un paio di scarpe consunte e firmate,di una marca babbana che Harry aveva già visto ma faticava a riconoscere. I capelli dovevano essere biondi,ma era evidente che fossero sporchi e ingrigiti.
Si sentì osservato e,incurante,girò lo sguardo verso la loro direzione. Harry incrociò due occhi metallici,un viso asciutto e elegante sporco e solcato da occhiaie scure. Affilato dalla giovinezza e da una smorfia infastidita terribilmente familiare.
Ron si lasciò scappare un ansito di stupore,mentre il moro guardava il giovane a qualche decina di metri più avanti con occhi sbarrati. Quegli occhi che aveva odiato per anni,che a volte accompagnavano alcuni dei suoi peggiori incubi e che inevitabilmente avevano fatto parte della sua vita,ora lo stavano fissando con astio.
Draco Malfoy era il loro unico testimone.
Per nessuno dei Mangiamorte era stato facile,dopo la guerra.
Lucius Malfoy aveva disperatamente cercato di scappare con la sua famiglia,ma era stato catturato e sbattuto ad Azkaban pochi giorni dopo la disfatta del Signore Oscuro. Era stato sottoposto a un processo che lo aveva condannato al Bacio del Dissennatore,avvenuto poche settimane dopo.
Narcissa Black in Malfoy venne assolta dalle accuse sotto processo. Nonostante avesse preso parte attiva durante la battaglia,non aveva mai accettato il Marchio Nero e grazie anche alla testimonianza dell'Eroe del Mondo Magico era riuscita a ottenere solo dodici mesi di Domiciliari e varie restrizioni a vita.
Così anche il figlio,che dopo aver conseguito i M.A.G.O. con il massimo dei voti aveva scontato la sua pena. Non si seppe esattamente cosa successe nel giro di due anni ai due Malfoy tra le pareti del Manor,ma dai numerosi articoli di Rita Skeeter e la Gazzetta del Profeta si presumeva nulla di particolarmente piacevole.
La signora Malfoy era diventata folle e catatonica,venne rinchiusa al San Mungo qualche mese dopo la morte del marito,mentre il figlio era ancora ad Hogwarts. Quest'ultimo era completamente sparito dalla circolazione e dopo un paio d'anni nemmeno la comunità magica e la Skeeter si interessavano delle vicende che lo riguardavano.
Molti lo ritenevano morto,Ron compreso.
Per questo motivo Harry e gli altri erano rimasti particolarmente stupiti dalla rivelazione del loro unico testimone: nessuno aveva più pensato a lui e ora se lo ritrovavano di nuovo tra capo e collo come se fosse la cosa più normale di tutte.
Harry,dopo aver superato i primi secondi di stato catatonico -e resosi conto che sì,ora era decisamente lucido- si era avvicinato a Malfoy insieme a Ron e aveva gentilmente chiesto ai due Auror che lo affiancavano il permesso di portarlo nel suo ufficio,dove lo avrebbero interrogato. Aveva utilizzato un tono formale ma il biondo,mentre osservava quella che per anni era stata la sua nemesi,non nascose un ghigno nel pensare che quello sembrava più un ordine che una richiesta.
Qualche secondo dopo venne sollevato di peso per un braccio,avvertì con sospetto lo strappo allo stomaco tipico della Smaterializzazione. Lo avevano portato in quello che doveva essere l'ufficio di Potter.
Si decisamente,pensò,mentre osservava con occhio critico il casino che occupava ogni centimetro quadrato di quella stanza.
Il moro si era diretto verso la sua scrivania e Draco scosse il gomito per togliersi le dita della Lenticchia di dosso.
Ron non si trattenne dal rifilargli un'occhiataccia di disappunto ma lo lasciò andare,consapevole del fatto che Draco sapeva di essere disarmato al centro di una stanza all'interno del Ministero e presidiata da Harry Potter.
Il moro intanto si era seduto sulla poltrona e aveva bellamente ignorato l'occhiata di fuoco che il rosso aveva rivolto all'occhiata di disgusto con cui il biondo lo stava osservando.
Aprì uno dei cassetti per prendere la piuma e il calamaio.
Ron era di fronte a lui,un passo indietro rispetto a Malfoy,nel caso in cui quest'ultimo avesse dovuto tentare di scappare attraverso la porta dell'ufficio alle sue spalle.
Mentre Harry trascriveva una serie di numeri,un ragazzo piuttosto giovane e dal ciuffo castano entrò nell'ufficio senza bussare e richiamando il rosso per un consulto urgente che un certo Smisthey aveva richiesto. Lui lanciò un'occhiata verso Harry,che aveva alzato gli occhi al cigolio della maniglia della porta. A un suo cenno d'assenso uscì e richiuse la porta dietro di sè,lasciando Malfoy e Harry da soli. Dentro di sé sperò che i due non scatenassero una guerra all'interno del Ministero.
Quando Malfoy,che aveva preso distrattamente a osservare la stranza,si voltò verso il moro,questo aveva preso a sfogliare un paio di cartelle.
Era ancora in piedi al centro dell'ufficio con il mento alzato in un accenno di sufficienza e i polsi affiancati dietro la schiena. Harry non lo aveva ancora invitato a sedersi,mentalmente si immaginò le battute piccate che il biondo stava trattenendo riguardo la sua inospitalità,anche in situazioni del genere. Come diavolo doveva comportarsi ora?
<< Ci vorrà un po' perciò siediti pure >> disse il moro guardandolo,tentando la via dell'indifferenza.
Il biondo sussultò appena al suono della voce dell'altro,mantenne un cipiglio sul volto. Lo aveva sentito da lontano mentre aveva osservato lui e il resto della sua squadra conversare con un Auror piuttosto vecchio davanti al corpo di Theodore. Aveva riconosciuto da subito il portamento e il ciuffo disordinato del moro insieme alla spazzola rossa di Weasley e sapeva anche che prima o poi sarebbero andati verso la sua direzione e lo avrebbero riconosciuto.
Aveva sentito la sua voce quando aveva praticamente ordinato agli Auror che lo avevano tallonato tutto il tempo bisbigliando loro di andarsene con un tono secco e incisivo,completamente differente da quello che ora aveva utilizzato con lui.
Malfoy appurò che non era esattamente il momento adatto per riflettere su certe cose e decise di sedersi su una delle poltrone di fronte la scrivania. La coperta grigia e consunta ancora attorno al corpo. Ne vide una sulla poltrona accanto,blu e sicuramente più calda di quella che aveva sopra in quel momento. Tremò di desiderio,oltre che di freddo.
Harry sapeva bene quale fosse il suo compito e il suo ruolo,desiderò avere una pala per sotterrarsi dal disagio. L'aver rivisto così di botto quella che per anni era stata la sua perfetta nemesi era già stato traumatico di suo,dovevano proprio aggiungersi anche le domande del dovere in quella situazione già abbastanza spinosa?
Parlò con un tono serio,seppur incerto.
<< Emh,bene Malfoy,hai trovato tu il corpo di Theodore Nott? >>
<< Trovato non è esattamente il termine adatto >> rispose secco. La voce graffiata dalla freddezza e dalla determinazione pur di non farla tremare. Il moro inevitabilmente si trovò a pensare che era del tutto differente da due anni a quella parte. Lo guardò con un cipiglio confuso e aggrottò leggermente le sopracciglia.
<< Spiegami quale sarebbe allora >> Harry aveva,inconsciamente,assunto un tono di sfida
<< Ero lì quando lo hanno ucciso >> rispose,un leggero tremolio lo tradì e si maledisse mentalmente per non essersi esercitato con il suo autocontrollo in tutti quegli anni. Ma in fondo cosa poteva pretendere da se stesso,non parlava con una persona che non fosse Nott da troppo tempo.
Gli occhi di Harry si allargarono leggermente nel tentativo di trattenere la voglia di sbarrarli.Le parole gli uscirono stupidamente dalle labbra senza che lui riuscisse a fermarle
<< Cosa vuoi dire,Malfoy? >>
Malfoy sbuffò leggermente e alzò gli occhi al cielo con fare teatrale
<< Nel senso letterale Potter,mi stupisce che ti ritrovi dietro quella scrivania se la tua capacità di comprensione è rimasta quella di un undicenne >>
Girò la testa e guardò il fuoco,la luce rossastra si rifletteva sulle labbra contratte che ancora conservavano il tono sprezzante. Il calore era così invitante che per un attimo pensò di volersi tuffare nel camino e sciogliersi tra le fiamme,ma non voleva di certo mostrarsi debole agli occhi della sua nemesi,perciò cercò di sfogare il freddo con un espressione di disgusto verso il colore dorato delle cuciture della poltrona bordeaux.
Harry lasciò ricadere la sfida dell'altro,stupendosi di se stesso,e concentrandosi sul biondo e sulle sue mani tremanti che stringevano i bordi della coperta grigia. Sembrava fragile.
<< Puoi sederti più vicino se preferisci >> disse cauto.
Il biondino si girò di scatto a guardarlo con gli occhi assottigliati,quasi chiusi,ma accettò l'offerta in silenzio e si avvicinò maggiormente alla fonte di calore. Non perché glielo avesse consigliato lui,ovviamente,solo perchè voleva. Nonostante gli sforzi nel cercare di rimanere impassibile non riuscì a trattenere un flebile sospiro di sollievo. Si maledisse nuovamente per lo scarso autocontrollo che stava dimostrando a se stesso.
Tutta quella solitudine ti ha indebolito,stupido deficiente,pensò.
Gli occhi di Potter lo scrutavano,sapeva che metà comunità magica lo considerava morto,a lui aveva anche fatto comodo visto che aveva vissuto nella Londra Babbana,ma chissà se Harry Potter era uno di quelli.
Sicuramente si sarà messo a festeggiare con i suoi inutili amici Grifondioti,pensò.
<< Cosa ci facevi lì a quell'ora del mattino? >> chiese il moro,riprendendo il suo interrogatorio e segnando qualcosa sulla pergamena con l'inchiostro nero.
<< Sono stato svegliato >> replicò
Harry si sentiva a disagio e non sapeva veramente cos'altro chiedere,stava camminando in un campo minato,e il tono sprezzante di Malfoy lo stava solo inducendo a indietreggiare e ripercorrere i suoi passi a memoria.
Il biondo aveva seriamente voglia di sciogliersi lì seduta stante per ciò che aveva implicitamente confessato.
Essere così vicino all'ex compagno Serpeverde per quegli anni gli aveva per forza causato dei danni celebrali,altrimenti la cosa a parer suo non si spiegava. Fu sicuro che suo padre si stesse rivoltando nella tomba mentre negli occhi di Potter vide il verde brillante e confuso mutarsi in compassionevole.
Potter prese un respiro profondo prima di parlare ed utilizzare il tono più sincero che riuscisse a formulare
<< Mi dispiace per il tuo amico,Malfoy >>
Forse gli riuscì troppo bene,perchè la mascella del biondo si indurì mentre si stringeva ancora di più nelle spalle e nella coperta,si avvicinò inconsciamente con il viso al fuoco e al suo calore.
Harry lo guardò un'ultima volta prima di prendere a scarabocchiare parole tutte svolazzi sulla pergamena.
<< Devi sapere che sei l'unico testimone di un caso e questo ti porta ad essere anche il primo sulla lista dei sospettati e dato anche il tuo -come dire- passato piuttosto discutibile,non ti nascondo che molti potrebbero essere restii della tua innocenza. Per il momento però non verrai sottoposto a nessun tipo di processo o interrogatorio particolarmente -emh- invasivo,hai la mia parola >> fece un attimo una pausa di riflessione mentre fermava la penna sul foglio e poi riprendeva poco dopo.
Draco notò nuovamente il tono formale che il ragazzo aveva utilizzato e trattenne a stento un sorrisetto di scherno.
<< Finchè il caso non sarà chiuso dovrai essere rintracciabile e visto che non hai nessuna dimora fissa e rintracciarti sarebbe pressoché impossibile perché non abbiamo il diritto né di sottoporti a un incantesimo di Traccia Magica né in ogni caso possiedi una bacchetta,ora andrai nel bagno qui accanto e ti farai una doccia,ti darò io degli altri vestiti e tornerai qui nell'ufficio. Resterai finché io non avrò parlato con Shacklebolt per vedere a chi affidarti >>
Harry alzò finalmente la testa verso il biondo,che lo stava squadrando con il fuoco negli occhi. Cazzo,aveva appena usato un tono autoritario con Malfoy. Il biondo prolungò l'occhiataccia ancora un po'.
<< Che diavolo significa finché non deciderete a chi affidarmi Potter >> chiese,la voce un po' meno roca grazie al calore del fuoco. Harry sospirò e si sistemò la montatura sul naso
<< E' quello che facciamo con le persone che vengono inserite nel Programma di Protezione Testimoni,e a meno che tu non voglia rischiare di essere preso di mira dallo psicopatico che ha ucciso Nott verrai affidato a un componente della squadra che si occupa del caso. Io,come capo Auror,ho il diritto e il dovere di inserirti in questo Programma,ma sei libero di scegliere >>
Harry sapeva di aver utilizzato un tono forse fin troppo duro contro l'altro,ma la voce sprezzante di Malfoy iniziava a dargli sui nervi.
Il biondo si lasciò andare in uno sbuffo e prima che potesse dire qualcosa Potter lo interruppe << Quindi,Malfoy,desideri rischiare la morte e renderti ulteriormente deludente oppure preferisci rimanere e fare per una volta una buona scelta >>
Quella frase lasciò l'amaro in bocca al moro,che fissò con un'espressione dura il volto incazzato del biondo. Aveva esagerato di proposito,per convincerlo a rendersi utile,a scegliere il lato giusto.
Lui si lasciò andare a un grugnito,si alzò dalla sedia senza aspettare altro dal moro e si diresse verso l'unica porta che occupava la parete destra. Potter non disse nulla quando lo vide afferrare la maniglia,ma quando la abbassò e fece per entrare lo richiamò
<< Malfoy >> Harry girò impercettibilmente la testa verso sinistra per guardarlo,un sorriso compiaciuto gli affiorava sulle labbra.
<< So che non sei stato tu >> Malfoy lo sentì chiaramente e si limitò a ricambiare lo sguardo con il mento alzato in modo altezzoso,poi entrò nel bagno.
Certo che non era stato lui.
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guilt and feelings-Drarry
Fanfiction[ Drarry ] [ Hinny ] [ Romione ] [Draco×Astoria ] [CanonVerse] È passato qualche anno dalla Seconda Guerra Magica combattuta ad Hogwarts. I diciottenni che prima passeggiavano tra le mura della scuola hanno ormai imboccato le strade della propria vi...