36.Coffee?

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GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI

Lo so,è terribilmente tardi,ma vi avevo avvertito che se tutto fosse andato bene il capitolo sarebbe uscito stanotte XD
Mi sono divertita molto a scriverlo,quindi spero vi piaccia.
A domani con i prossimo tre capitoli!

FATTO IL MISFATTO

"The golden boy,the youngest glory

I want no money,but write the story"

Are You Ready?-MÅNESKIN

9 settembre 2012
13.18

Draco era al Ministero,faceva il suo lavoro. Scorpius,Albus e Rose erano tornati a scuola.
Qualcuno suonò al campanello di Grimmauld Place,Harry sobbalzò.
Era nell'ufficio di Malfoy,seduto sulla poltrona di pelle nera davanti la scrivania. Il giorno in cui Draco gli aveva mostrato quella stanza era rimasto a bocca aperta. Era un ufficio semplice,decorato con l'essenziale,ma accogliente.
La scrivania di mogano,un paio di mensole,una larga libreria di legno scuro e due poltrone di pelle. Nessun quadretto a decorare le pareti verde scuro,nessuna piuma fuori posto,solo una pila di fascicoli ad un angolo della scrivania accanto a un calamaio. L'arazzo era proprio di fronte a lui,sulla parete sinistra della stanza. Ogni tanto osservava come fosse cambiato. I rami di quell'albero si erano allungati,attorcigliati e incontrati: il suo nome e quello di Draco erano ormai uno accanto all'alto,quasi si sfioravano. Ai lati,il nome di Ginny e quello di Astoria davano vita alla loro discendenza. Incredibile come,senza niente ad unirli,i nomi dei due uomini fossero tanto vicini che da lontano sembrava si sfiorassero. Ma Harry si era già avvicinato alla parete la prima volta,pieno di curiosità e speranza. Scoprì che in realtà vi era un singolo millimetro di quel magnifico sfondo verde a dividerli. Il moro sorrise al pensiero. A volte la magia comprendeva anche ciò che sembrava inspiegabile.
Una morbida sciarpa Serpeverde era poggiata mollemente sul bracciolo della poltrona su cui era seduto con un libro tra le mani,gli occhiali gli erano scivolati sul naso e lui se li alzò distrattamente con un dito.

<< Harry,sto cucinando il pranzo,potresti andare ad aprire tu? >> urlò Ginny dalla sala da pranzo.

Harry rispose affermativamente,urlando a sua volta. Chiuse il libro che aveva sulle gambe e si alzò dandosi una leggera spinta sui braccioli. Solo due giorni prima era andato a Hogwarts e gli incantesimi di Materializzazione e Smaterializzazione avevano prosciugato la poca forza che gli era rimastra nelle gambe.
Arrivò a passo lento alla porta,doveva essere sicuramente qualcuno che conoscesse,se gli incantesimi di protezione attorno al perimetro di Grimmauld Place non avevano reagito.
Con i capelli scompigliati e gli occhi un po' stanchi,aprì la porta.
Due donne erano sulla soglia. La prima cosa che Harry notò fu che fossero entrambe molto belle,la seconda,che fossero molto eleganti,la terza,che le conoscesse.

Gli si mozzò il respiro. Il biondo ovviamente ne aveva parlato,quella notte in ospedale,ma non credeva di incontrarle così presto,forse in realtà se ne era anche dimenticato.
Pensy Parkinson lo guardava con gli occhi furbi cerchiati di trucco,inespressiva. Aveva ancora il caschetto nero a contornarle il viso affilato e anche se ad Harry sembrò per un attimo di rivedere la piccola ragazzina che aveva conosciuto a scuola,si rese conto che ora fosse diventata una donna a tutti gli effetti. Era minuta,magra sotto quell'elegantissimo cappotto nero legato in vita,le curve non erano mai state il suo forte,ma Harry notò come si fossero pronunciate negli anni.
Astoria Greengrass era al suo fianco,gli occhi indecifrabili,trucco totalmente assente,i lunghi capelli corvini le ricadevano elegantemente sulle spalle creando un piacevole contrasto con il cappotto chiaro. Il moro la ricordava più bassa e meno formosa. Si rese solo in quel momento che entrambe le ragazze avessero ai piedi un paio di tacchi vertiginosi.
Harry schiuse la bocca per dire qualcosa,ma ammutolì non sapendo cosa dire. Quella visita era decisamente inaspettata. Ginny si fece sentire dalla cucina

guilt and feelings-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora