13.Weasley

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"But what if I,what if I trip?

What if I,what if I fall?

Then am I the monster?"

Monster-Shawn Mendes

Dopo un estenuante turno di lavoro al San Mungo,Hermione decise di tornare via camino in quella che ormai era la casa che ospitava lei e il marito.
Aveva passato una giornata stancante e svilente,un'incidente con un manufatto babbano maledetto aveva recato più danni di quanto potesse immaginare. Una lunga serie di pazienti erano morti sotto i suoi incantesimi e lei non si sentiva così distrutta mentalmente da quando tempo prima aveva cercato pezzi di anima per un anno.

Quando mise piede nel camino di casa sua,un enorme baccano le diede il benvenuto.
Il rumore di oggetti frantumati le arrivò alle orecchie insieme a due voci irate che conosceva fin troppo bene. Un calice di cristallo le volò davanti agli occhi e si frantumò in mille pezzi contro il pavimento a poca distanza dai suoi piedi.
Hermione uscì fuori dal camino e si guardò attorno sconcertata. Non fece caso alle parole che venivano urlate in cucina,ma notò immediatamente lo stato pietoso in cui verteva la sua casa.
Le sedie rovesciate e la tovaglia,solitamente stesa sul tavolo,ora si trovava su uno dei divanetti bordeaux. Il pavimento era ricoperto di vetri e cocci di ceramica,probabilmente il bicchiere che aveva visto volare poco prima davanti al suo viso non doveva essere stato il primo. Hermione venne distratta da una chioma rossa che uscì dalla cucina e percorse il salotto fino ad arrivare dietro al lungo tavolo di mogano.

<< Non mi interessa che cosa ne pensi Ron,sono fatti miei! >> urlò Ginny. Hermione si voltò quando vide il marito raggiungere la rossa con un la bacchetta in mano,il viso contratto in una smorfia furiosa.

<< Sono fatti tuoi? Ma ti rendi conto di ciò che hai fatto? >> urlò di rimando Ron,raggiungendola e cercando di afferrarle un braccio. Aveva ancora la divisa da Auror addosso.

<< Che cosa diavolo sta succedendo qui? >> chiese calma Hermione.

Credeva di aver già capito l'antifona della situazione,ma ne ebbe la conferma quando i due si voltarono verso di lei sgomenti,come se non si fossero nemmeno resi conto che lei fosse arrivata e li stesse osservando da ben 5 minuti. Hermione,la bocca spalancata in uno sguardo sconcertato e gli occhi che lasciavano trapelare un rimprovero,si passò una mano tra i capelli ricci e scompigliati.

I due non risposero,si guardarono e si voltarono nuovamente verso di lei con le guance rosse.

<< Allora? >> chiese puntellando le mani suoi fianchi. Ai due rossi ricordò la signora Weasley e si fecero piccoli piccoli sotto il suo sguardo di fuoco.

Ron,abituato però alla posizione che la moglie e la madre assumevano quando volevano rimproverarlo,prese coraggio e parlò.
<< Oggi ho chiesto a Harry di venire nel mio ufficio. Avevo intenzione di chiarire con lui una volta per tutte e ho fatto venire anche Ginny,ma alla fine lei ha rovinato tutto >> guardò la sorella con gli occhi infuocati e i denti stretti.

<< Sei stato tu a dirmi di venire. Non scaricare la colpa su di me solo perché Harry continua a comportarsi da stronzo >> rispose lei altrettanto.

<< Ma se non gli hai neanche dato il tempo di parlare? E poi mi devi ancora spiegare perché mi hai mentito >> Ron aveva di nuovo alzato la voce e Hermione si mise le mani sul volto prima che la rossa potesse rispondere,prendendo parola.

<< Va bene,allora,ascoltatemi. Sono appena tornata a casa da una giornata terribile,sono stanca,ho voglia solo di mettere il pigiama e infilarmi sotto le coperte dopo una tazza di thé. Quindi ora chiarite senza urlare e senza continuare a rompere i bicchieri o i piatti. Poi,Ginny tornerà a casa sua e io potrò andare a dormire per poi dovermi svegliare tra meno di sei ore >>
I due fratelli la guardarono sconcertati. Ron si schiarì la voce e sollevò una sedia da terra,sedendosi. Ginny fece lo stesso,mettendosi però dall'altra parte del tavolo,su cui Ron poggiò la sua bacchetta. Hermione si sedette su una terza sedia e li guardò a mani incrociate.

<< Perché mi hai mentito? >> chiese il rosso.

<< Io-non lo so,Ron. Quella sera mi ero arrabbiata con Harry e credevo che dirti che si fosse rifiutato di tornare a casa ti portasse a dargli un ultimatum e a convincerlo a lasciar perdere Malfoy >>

<< E infatti è stato così >> rispose subito.

<< Già,ma a quanto pare è stato tutto inutile. Ora spiegami perché ce l'hai tanto con me solo perché ho detto la verità e l'ho lasciato >> disse Ginny piegando la testa da un lato. Hermione trasalì.

<< Tu cosa? >> intervenne,la bocca spalancata per lo stupore. Ginny abbassò il capo,gli occhi le divennero lucidi.

Hermione venne ignorata << Hai fatto uno sbaglio,sorella. E poi sei stata crudele,come hai potuto dirgli quelle cose? >> disse Ron.

Hermione rivolse uno sguardo interrogativo a Ginny,che la ignorò di nuovo. Rispose Ron al suo posto,i denti stretti.
<< Oltre ad accusarlo del fatto che ci sta ignorando per stare con un Mangiamorte,gli ha anche dato la colpa per tutte le morti che per anni lo hanno distrutto >>

<< Cosa? >> Hermione era interdetta,Ginny percepì la delusione e una lacrima le rigò il volto.

<< Io non- >> un respiro strozzato interruppe la sua voce tremante << Non volevo davvero dirgli quelle cose. Ero arrabbiata e delusa. Purtroppo sono anche cosciente del fatto che non sia tutta colpa di Malfoy,se ci troviamo in questa situazione. >>

<< Che cosa intendi,Gin' >> domandò Hermione prendendole una mano tra le sue.

<< Andava male già prima che arrivasse Malfoy,ma ora non voglio parlarne >> tirò su col naso e strinse le mani della riccia.

<< Non è vero. E' tutta colpa di Malfoy >> disse Ron.

<< Ron,smettila di parlare di Malfoy. Harry mi ha detto che- >> il rosso la interruppe
<< No,sarà sempre un Mangiamorte >>

Hermione lo fulminò con lo sguardo e continuò ciò che stava dicendo
<< Devi smetterla di pensare solo al passato,Ron. Harry lo sta facendo,per il suo bene,per quello di Malfoy e per tutta la squadra. >>

Ron la guardò sconcertato. Quella donna lo stupiva sempre di più.

guilt and feelings-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora