6.Fury

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"I said maybe

You're gonna be the one that saves me

And after all

You're my wonderwall"

Wonderwall-Oasis

<< Per Salazar,Potter. Speravo fossi meno stupido di quanto pensassi >>

<< E' stata la cosa più imbarazzante della mia vita >> rispose rosso in viso,probabilmente più per la quantità di alcool che aveva in circolo che per il disagio.

Harry e Draco erano stesi ognuno su un divano,con un pacchetto di patatine in mano e una bottiglia di Idromele vuota per metà;ridevano come matti da ore.
Malfoy non ricordava quando il moro gli aveva chiesto come fosse stato vivere con Nott in camera a Hogwarts,non ricordava nemmeno se fosse stato lui ad aver parlato per primo o il ragazzo che aveva seduto di fronte. Gli faceva male la pancia e sicuramente aveva il viso meno pallido del solito. Non era una palla di lana bordeaux come Potter,si disse,ma tutto quell'alcool non poteva di certo averlo lasciato incolore. Sbuffò mentalmente ridacchiando di sé stesso,anni fa lo reggeva meglio l'alcool.
Harry non aveva idea di come fossero finiti a raccontarsi della loro vita a scuola. Il biondo aveva tirato fuori l'argomento "Weasley" e Harry -non si sa per quale strana logica- si era ritrovato a parlare di quante volte aveva fatto figure discutibili con la famiglia della sua ragazza,e di come ogni singola volta fosse propenso a scappare dalla Tana a gambe levate per sotterrarsi nel campo tutt'intorno.
Era quasi convinto che il biondo gli avesse lanciato qualche incantesimo,perchè era impossibile che sentisse la lingua improvvisamente più sciolta e -soprattutto- che stesse trovando piacevole quella conversazione tra uomini decisamente poco lucidi.
Ma Malfoy la bacchetta nemmeno ce l'aveva,quindi si chiese se fosse stato così deficiente da affatturarsi da solo. La conclusione a cui arrivò,ovviamente,fu che fosse colpa dell'alcool.
Risero di gusto anche mentre il biondo raccontava di quando le feste clandestine nella sua Sala Comune diventavano degli ottimi pretesti per rimorchiare. Harry inizialmente aveva messo su una smorfia contrariata,ma aveva fatto in fretta a sostituirla con un cipiglio curioso quando l'altro raccontò con inadeguata spigliatezza di come aveva scoperto -rigorosamente da ubriaco- di essere gay. Dopo almeno tre quarti d'ora da quella scoperta erano ancora riversi scompostamente sui divani,le guance teneramente rosate.

Bussarono alla porta,due,tre volte,le risatine si spensero lentamente.
Ora chi è? Pensò il biondo mentre aggrottava la fronte. I miei capelli saranno scompigliatissimi,aggiunse mentalmente poco dopo.

Harry si alzò dal divano e diede un'occhiata alle lancette dell'orologio,era piuttosto tardi. Chi poteva bussare alla porta del suo ufficio a mezzanotte inoltrata? Sicuramente non era Ron,lui non avrebbe comunque bussato nemmeno se fossero state le tre del mattino,inoltre era dal giorno precedente che nessuno si faceva vedere nel suo ufficio.
Si pulì le mani leggermente oliate e scostò le briciole di patatine dai vestiti,si diresse alla porta per aprirla,il passo un po' barcollante.
Ginny era di fronte a lui,le braccia incrociate e lo sguardo severo. Le labbra,quelle che lui aveva tanto amato e bramato e baciato,erano strette e tese. Gli occhi minacciosi e le sopracciglia aggrottate in un'espressione confusa contornata dai capelli rossi e lisci in cui Harry amava passare le mani.
Il moro si sentì improvvisamente meno ubriaco,come se la consapevolezza gli fosse piovuta addosso in una cascata lavando via tutto l'alcool che aveva ingerito.
Era stato talmente preso dalle indagini e da Malfoy che si era quasi dimenticato dell'ultima discussione con Ginny e del motivo per cui ormai da due settimane dormiva sul divano di quel maledetto ufficio.
Come era possibile?Era davvero così indifferente alla situazione?
Non ho avuto il tempo di pensarci,si disse.Deve essere per la mancanza di tempo.

<< Ginny >> con un tono sorpreso,decise di chiudersi la porta alle spalle,prima che lei potesse vedere qualcuno di poco gradito all'interno dell'ufficio. Si passò una mano tra i capelli corvini.

<< Harry >> lo guardò torvo
<< Sapevo che stessi collaborando con Malfoy,me lo ha detto Ron,ma non credevo fosse così divertente parlare con lui,visti i vostri trascorsi >>

Dannazione a Ron,pensò. Per un attimo aveva sperato che lei non sapesse,che fosse lì per parlare di loro due,magari per chiedergli di tornare a casa e dormire in un letto,con lei.
Ma perché non aveva sentito la mancanza della sua casa accogliente? Era stato a fissare la loro foto ogni notte da quando era stato cacciato e costretto a rimanere a fissare la sua porta d'ufficio,in attesa che un giorno lei bussasse e gli dicesse di tornare da lei.
Quella sera,così come quella precedente,si era dimenticato di guardare quella foto rovesciata. Perchè?E cosa significava questa sua visita,era venuta perché la disgustava il fatto che condividesse l'ufficio con Malfoy? Era venuta lì solo per questo motivo?
Harry era perplesso e confuso. Balbettò parole insignificanti,si chiese come mai si sentisse così maledettamente lucido ma non riuscisse ancora a formulare una frase di senso compiuto. Ripensò ancora una volta alla possibilità che Malfoy gli avesse fatto qualcosa e si diede automaticamente dello stupido il secondo dopo.

<< Ginny,non capisco.Cosa intendi- >>

<< Sono venuta per chiederti di tornare a casa,perché mi manchi e speravo che ora che ci fosse Malfoy potessi lasciare un po' questo benedetto studio e venire a casa con me >>

Ginny era furiosa,urlò senza preoccuparsi della sua voce che rimbombava tra le pareti del Ministero in un eco infinito

<< Ginny,proprio perché Malfoy é nel mio ufficio non posso lasciare il Ministero. Vuoi che torni a casa? Va bene,ma Malfoy verrà con me. Odio dovertelo dire,ma lui è sotto la mia unica responsabilità e non posso permettermi di- >> venne zittito proprio quando la sua voce stava iniziando ad alzarsi

<< A quanto pare Ron aveva ragione a dirmi che eri diventato strano in questi giorni. Mi sbagliavo su quello che pensavo che tu credessi più importante,non tornare a casa,stai qui a lavorare con quello squallido di un Mangiamorte e continua ad ubriacarti con quella feccia. In fondo viene sempre prima il lavoro della famiglia,giusto? >> la rossa gli diede un paio di pugni con entrambe le mani all'altezza dello sterno,ma Harry rimase fermo sul posto,barcollando solo leggermente.

Ginny non aspettò una sua risposta e si voltò,le mani strette a pugno e i passi veloci che non accennavano a tornare indietro. Ignorò i richiami insistenti di Harry.
Il moro guardò la rossa svoltare alla fine del corridoio e si passò una mano sul viso. Ginny non gli aveva dato la possibilità di ribattere,di spiegare,e quella era una cosa che -lei lo sapeva bene- lo faceva andare su tutte le furie.
Sospirò frustato e quando si voltò con l'intenzione di aprire la porta gli venne l'improvvisa voglia di sbatterci la testa contro. Malfoy era a soli due metri di distanza e Harry sapeva che probabilmente aveva sentito tutto,ma sperava anche che fosse ancora tanto ubriaco da non capire.
Con un lamento sommesso rientrò nella stanza sbattendosi la porta alle spalle. Malfoy,gli occhi puntati sulla cornice rovesciata al bordo della scrivania,si trattenne dal sobbalzare non appena sentì il tonfo dei cardini e il leggero sfrigolio metallico della porta che veniva richiusa.
Harry si sedette sul divano con gli occhi lucidi e una mano a tirarsi i ciuffi neri.
Malfoy era convinto che quegli occhi non fossero così acquosi solo a causa dell'Idromele,quasi volle mordersi la lingua dopo essersi reso conto di aver parlato.

<< Ammetto che ho avuto paura che la Lenticchia femmina ti tagliasse i testicoli >>

Harry gli rivolse un'occhiata torva,ma poi ridacchiò. Malfoy lo guardò senza lasciar trapelare la sua perplessità. Stava ridendo sul serio o aveva le allucinazioni?

Il moro continuò a giocare nervosamente con i capelli,guardò il vuoto sul pavimento. Perché aveva così tanta voglia di piangere?
Il biondo,anche se conosceva già la risposta,non riuscì a trattenersi. In fondo il moro lo aveva aiutato con il suo incubo,che fosse stato per pietà o meno, si sentiva in dovere di chiedergli almeno come stesse.

<< Tutto bene,Potter? >> nascose la sua incertezza in un tono distaccato

Harry rispose qualche secondo dopo,meravigliandosi della voce roca e incrinata che tralasciò le sue labbra.

<< No >> chiuse gli occhi e poggiò la testa contro lo schienale del divano,sentì le lacrime bussare agli angoli delle ciglia,spalancò gli occhi nel tentativo di ricacciarle indietro e non lasciarle uscire.

Per un po' ci fu il silenzio. Malfoy non sapeva cosa fare e Harry,concentrato più che mai,cercava di non pensare al fatto che il motivo per cui non fosse di nuovo nel letto con la sua ragazza era proprio a meno di un metro da lui. Gli veniva da prenderlo a pugni. Le nocche diventarono bianche velocemente quando chiuse forte le mani. Si,era colpa di Malfoy. Doveva essere colpa di Malfoy. Non del lavoro. Non poteva essere un compagno così idiota.

<< Mi dispiace,Potter >>

Ad Harry si mozzò il fiato. Raddrizzò il capo con un movimento brusco e guardò il biondo con gli occhi rossi per lo sforzo. Non sapeva se essere più stupito del fatto che Malfoy si stesse dispiacendo per lui o se sentirsi stupido perché aveva pensato anche solo per un secondo che fosse colpa sua. Era solo arrivato al momento sbagliato.
Il biondo lo stava guardando attentamente negli occhi,le labbra strette e il mento alzato altezzosamente,come se fosse fiero delle sue fredde scuse. Malfoy,stranamente,un po' si sentiva in colpa. Aveva ascoltato ogni singola parola e nonostante non gli importasse della vita sentimentale del moro e non fosse nemmeno rimasto sorpreso dell'idea che la rossa avesse di lui, capì di essere la causa del dolore di Potter. E Potter,si disse,aveva già sofferto abbastanza.
Harry rilassò impercettibilmente i pugni mentre la pelle delle nocche tornava del suo colore normale.

<< Non è colpa tua >> disse in un sussurrò,si sentiva troppo stanco per riuscire ad usare un tono più alto

Malfoy lo guardò un'ultima volta. Ovviamente,si disse,Potter non era cambiato di una virgola e continuava a darsi la colpa di tutto,avrebbe dovuto imparare a dare un po' di responsabilità anche ad altri. Si maledì per aver anche solo pensato una cosa tanto compassionevole.
Si stese sul divano,si coprì con la coperta,si girò su un fianco e guardò un punto imprecisato sul parquet che ricopriva il pavimento. Trovò le briciole di patatine interessanti,ma per non rendersi ancora più ridicolo mostrandosi pensieroso,chiuse gli occhi.
Una voce nella sua testa,fin troppo somigliante a quella di suo padre,gli ricordò che i Malfoy non abbassano mai lo sguardo davanti agli altri.

<< Vedi di non mettermi in casini che non mi riguardano,Potter >> disse acido. Suo padre,nella sua mente,sorrise.

Harry,non capì il cambio repentino nel tono dell'altro,pensò semplicemente che fosse il momento di esprimere ciò che stesse pensando << Non sei un Mangiamorte,Malfoy >>

<< Tsk,non dire cose a cui non credi,Potter,potrebbero bussare alla tua porta da un momento all'altro e accusarti di tradimento >> il biondo parlò con la solita pronuncia strascicata,ma il moro sentì chiaramente l'amarezza celata dietro quella frase.

<< Che lo facessero,se vogliono. Il Marchio non fa di te un uomo che vuole uccidere,certo magari sei un po' rompipalle. Anzi,sei decisamente un rompipalle,un perfettino del cazzo e- >>

<< Non so se sei improvvisamente diventato più idiota Potter,ma che io abbia ucciso o no non fa di me un'eccezione alla regola >> deglutì nella speranza di sciogliere il nodo alla gola. Non funzionò.

Si girò a pancia in su,guardò il moro e trovò anch'egli steso a pancia in su a guardare il soffitto. Si perse nell'osservare il profilo di Potter,illuminato solo dal fuoco e dalla fioca luce di un lampione sulla strada.

<< Sapevi che fossi io. Ma non hai detto nulla,a Bellatrix. Non sei mai stato un vero Mangiamorte,Malfoy,non sei mai stato in grado di uccidere;e lo so perché l'ho visto. Anche quando era in gioco la tua stessa vita e quella della tua famiglia,ti sei rifiutato di uccidere. Quella sera,sulla Torre di Astronomia,avresti potuto farlo,nessuno ti avrebbe intralciato,ma non lo hai fatto. So che non lo faresti nemmeno ora. >>

Malfoy rabbridì, Harry prese un respiro profondo che si mischiò con quello velocizzato dell'altro. Alla luce di quella confessione,ebbe voglia di sbattersi un palmo sul viso per la sua indelicatezza. Il biondo quella notte lo avrebbe soffocato nel sonno per aver aperto quella parentesi.
Si ignorarono,entrambi troppo presi a regolarizzare i propri cuori e i propri respiri al ritmo di macabri ricordi.
Malfoy,sconvolto ma consapevole,non aveva idea di quando avesse accettato che quel moretto che tanto aveva odiato lo rassicurasse in quei modi tanto sgradevoli quanto giusti.
Lui non aveva mai voluto schierarsi veramente,nonostante il Marchio,per questo non confessò l'identità di Potter per assicurarsi la vittoria. Rimase un po' sconvolto del fatto che il moro sapesse ciò che fosse successo sulla Torre,ma non si stupì,in fondo se non lo avesse saputo lui chi altro avrebbe potuto?
Malfoy sperava che non avesse visto la sua esitazione,il terrore e l'ansia che attenagliavano il suo volto. Perché lui era obbligato a portare per sempre con sé quel ricordo,e si vergognava.
Decise di cambiare argomento e di prendere le redini della conversazione e di quella serata che si era rivelata più strana del previsto,per evitare di mostrare altre parti di sè.

<< Dovresti trasfigurare questi divani indecenti in dei letti su cui poter dormire,Potter >>

Ma Harry,che pativa ancora la notte insonne di qualche giorno prima,si era abbandonato alle braccia di Morfeo. Draco,che non ricevette nessuna risposta,si fece trasportare dal respiro pesante e regolare dell'Auror,dal ticchettio dell'orologio e dallo scoppiettare del camino. Si addormentò.




<< Merlino,siete seri? >> disse Ben,la voce più alta di diverse ottave rispetto al normale

<< Siamo sicuri che sia lui? >> chiese Ron,con una punta di speranza

<< Ron,le ferite e il foglio di pergamena parlano da sole >> disse Zabini,il tono spazientito e le mani sui fianchi. Al rosso parve sua madre e si zittì,intimorito.

<< Questa pergamena non ha niente a che fare con le nostre parole >> Hailey era confusa,e guardava attentamente la bustina di plastica che aveva in mano.

<< Sono sicuro che Zabini abbia fatto tutti gli accertamenti necessari per essere sicuri che sia lo stesso uomo,inoltre la pergamena era nella mano sinistra della vittima,come sempre >> Harry era esausto ma il suo tono non ammetteva repliche.

Hailey passò la pergamena nelle mani di Malfoy,che la analizzò con occhio critico mentre le voci delle persone all'interno dello studio medico continuavano a rimbombare tra le pareti.

<< Quanti anni aveva? >> chiese qualcuno << Appena ventotto >> rispose qualcun altro.

Una lunga serie di numeri,punti e virgole si susseguivano in una calligrafia ordinata e veloce. Draco levò la carta verso la fonte di luce della stanza e osservò quanto fosse sottile. Notò che su ogni numero appena prima del punto la pressione della piuma fosse più pesante,per poi diminuire dopo di esso e aumentare nuovamente vicino alla virgola.

<< Causa della morte? >> chiese Harry << Strangolamento >> disse Blaise

Malfoy non aveva sentito a pieno la conversazione,troppo concentrato su quel foglio di pergamena,ma sentì la confusione del castano accanto a sé

<< Sono delle date? >> chiese Ben

<< No,ho già guardato a lungo quei numeri e non ho trovato nessun tipo di collegamento né con il caso né con eventi storici. Niente processi,niente arresti,niente celebrità o Coppe del Mondo,niente di niente. Ho anche guardato nell'archivio di più ospedali nei dintorni,ma è stato solo tempo sprecato >> disse Harry,una mano sotto il mento a grattarne leggermente il bordo

Malfoy abbassò il braccio e ripassò la pergamena a Weasley,che la prese guardandolo con circospezione

<< Se può aiutare,possiamo dire che chiunque abbia scritto su quella pergamena è mancino. In effetti darebbe un motivo al fatto che le pergamene fossero tutte nelle mani sinistre delle vittime. Se l'assassino è mancino,significa che potrei anche non aver visto la bacchetta nella mano destra dell'uomo quella notte perché in realtà magari la nascondeva nella tasca sinistra del cappotto. Odio dovermi rimangiare le parole,ma a questo punto non sono più sicuro che non sia un mago a tutti gli effetti >>

<< E come avresti capito questa cosa? >> intervenne Ron. Harry si chiese se l'acido nella voce del rosso avesse potuto sciogliere i suoi muscoli tesi.

<< Potrà sembrare assurdo ma è una cosa basilare che ognuno di noi fa inconsciamente,lasciando una traccia su ogni pezzo di carta abbastanza sottile da mostrarlo alla luce. La pressione sulla pergamena aumenta quando ci sono i numeri iniziali e poi diminuisce dopo il punto. Successivamente aumenta di nuovo dove c'è la virgola,e così via. Questo perché la persona che ha scritto quella pergamena ha utilizzato la mano sinistra,affondando la piuma quando iniziava a scrivere. Una persona che scrive con la destra mette più pressione alla fine della parola,perché all'inizio le dita della mano sono ben distese e la punta della piuma è poggiata in modo leggero sulla carta >> Malfoy prese una pergamena dal tavolo dello studio di Zabini e scrisse i primi sei numeri della sequenza con la destra e poi con la sinistra,anche se con notevole difficoltà. Dimostrò la sua teoria,alzando la pergamena verso la lampada a led dello studio. Le due scritture non coincidevano e Malfoy fu soddisfatto all'espressione contrita del rosso.

<< Finitela di guardarmi come se fossi un fenomeno da baraccone,non ho tre teste e non mi chiamo Fuffy >>

Probabilmente avrà tre cervelli,pensò Harry,che lo stava guardando mentre un sorrisetto divertito cercava di sfuggire al suo controllo. Il biondo si rivolse proprio a lui,mentre sistemava i polsini della camicia

<< Torno in ufficio a vedere cosa possano essere questi >> il moro annuì e l'altro lasciò lo studio nel giro di pochi secondi

<< Quel ragazzo è un mostro >> disse Hailey non appena la porta si fu chiusa

<< Beh è un Mangiamorte,sarà sempre un mostro >> disse Ron ridacchiando,forse sperando che qualcuno si unisse a lui. Ben lo guardò impassibile e il rosso si guadagnò solo un'occhiataccia da Zabini e Potter. Hailey semplicemente lo ignorò sorvolando sulla sua inadeguatezza.
<< Sul serio,quel ragazzo è sprecato in mezzo alla strada >> guardò verso la porta con un sorriso malizioso << E poi è proprio un figo >> Ben si irrigidì appena.

<< Malfoy è gay >> << E' gay >>

Blaise e Harry,che avevano parlato all'unisono,si scambiarono uno sguardo stranito.

<< Tu come lo sai? >> chiese il medimago,le sopracciglia aggrottate.

<< Me lo ha detto lui >> rispose ovvio Harry scrollando le spalle. Poi,dando un'ultima occhiata a Ron -che lo aveva guardato torvo - girò i tacchi e uscì dallo studio.

Da quando Ginny era andata la notte prima nel suo ufficio,il rosso gli rivolgeva la parola meno di prima.
Infatti dopo che quest'ultimo gli aveva fatto una sfuriata peggiore della sorella,ripetendo all'infinito quanto fosse sbagliata la sua scelta di comportarsi in modo tanto amichevole con un Mangiamorte,si erano mandati entrambi al diavolo ed erano usciti dalla stanza in cui Ron lo aveva trascinato.

Weasley,pensò alzando gli occhi al cielo percorrendo il corridoio a ritroso.
Dovrei chiamare Hermione e parlare un po' con lei,magari mi distrae un po' da tutta questa situazione,si disse.
Così fece.

guilt and feelings-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora