42.Free to fly

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“Home,let me come home

Home is wherever I’m with you”

Home-Edith Whiskers

6 gennaio 2013
12.25


Aveva sempre amato volare.
Il vento che gli scompigliava i capelli,la posizione che doveva assumere per aumentare velocità,la forza delle due mani attorno al manico di scopa,il freddo pungente sul viso e negli occhi,che diventavano lucidi.
La terra,le acque che si susseguivano a velocità elevata sotto di sé e diventavano macchie indistinte di tutte le forme e tutti i colori. Aveva sempre amato volteggiare tra gli alberi,tra le abitazioni,ma soprattutto aveva sempre amato rincorrere le nuvole in cieli limpidi e liberi da ostacoli,volando verso quel sole -o quella luna- con la consapevolezza di non poterlo raggiungere.

Harry si voltò verso la sua destra quando sentì un fruscio,Draco era riuscito a raggiungerlo. 
I suoi capelli biondi svolazzavano all’indietro insieme al suo mantello,il sole si rifletteva su di lui creando un bagliore dorato sulla sua pelle leggermente arrossata per il vento. Lo guardò,i suoi occhi erano più luminosi che mai,Harry credette di non averli mai visti in quel modo.

<<  Sei diventato lento,Sfregiato >> gli disse con un ghigno,le mani ferme sul manico della sua vecchia Nimbus 2001.

<<  Mi hai appena raggiunto,Serpe. Credo che qui quello un po’ arrugginito sia tu >> Malfoy rise di gusto socchiudendo gli occhi.

<<  Paura,Potter?  >> domandò il biondo

<<  Ti piacerebbe >> urlò Harry. Un sorriso smagliante si aprì sui loro volti

<<  Allora vediamo chi prende per primo quel maledetto boccino  >> il biondo si acquattò ancor di più sul manico della sua scopa e sfrecciò di fronte a lui,superandolo.

Harry fece lo stesso e provò a raggiungerlo,ridendo di gusto. Ricordò inevitabilmente che gli unici momenti in cui aveva visto gli occhi di Malfoy così trasparenti e luminosi,era stato durante le partite di Quiddich a Hogwarts.

Era una giornata limpida e fresca,perciò avevano deciso di andare a fare un pic-nic su una collina lontana dalla città,dove avrebbero potuto divertirsi a rincorrersi nel cielo senza problemi.
Ginny,che inizialmente era stata contraria a causa dell’infortunio di Scorpius,alla fine aveva accettato. In realtà era ancora molto preoccupata per il figlio,ma non ne poteva più di sentire le suppliche di Albus e di vedere la speranza negli occhi di Harry. Così,si era trovata ad accettare titubante e alzando gli occhi al cielo.
Avevano raggiunto la collina con le loro scope e dopo aver trovato un albero basso ma ampio che gli avrebbe permesso di mangiare all’ombra,avevano steso l’enorme tovaglia. Ginny era seduta a gambe incrociate,accanto aveva l’enorme cestino da pic-nic e tre scope. La sua,quella di Albus e quella di Scorpius.

I due ragazzini si erano arrampicati sull’albero con non poca difficoltà,dai rami più alti ammiravano l’azzurro e il verde che li circondava. In lontananza due puntini neri si rincorrevano svolazzando velocemente da un lato all’altro.

<<  A volte mi chiedo che cosa sarebbe successo se non si fossero re-incontrati,undici anni fa  >> disse Scorpius in un sussurro.

Albus lo guardò dal basso,a cavalcioni su un grosso ramo.
<< Noi due ci saremmo incontrati comunque,a Hogwarts >> rispose

guilt and feelings-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora