15.Welcome

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"Memories turn into daydreams,become a taboo"

House of Memories-Panic!At The Disco



Quella notte Harry non dormì,in bilico sulla ragnatela dei suoi pensieri,passò ore steso sul divano a guardare fuori dalla finestra la neve che scendeva lentamente dal cielo plumbeo.
Malfoy avrebbe potuto dormire,ma il sonno sembrava non volerne sapere di farsi avanti,così si limitò a fingere un respiro pesante e regolare. A volte si addormentava per poi risvegliarsi pochi minuti dopo,il resto del tempo semplicemente rimaneva in ascolto del silenzio.

La mattina dopo i due ragazzi si fecero una doccia veloce e mangiarono la solita colazione,sistemarono l'ufficio prima di andar via. Harry decise che si sarebbero portati dietro il pannello,i fascicoli e la lavagna bianca.
Malfoy gli chiese se potesse portarsi dietro qualche libro e il moro acconsentì.
Si diressero a passo spedito verso i camini per la Smaterializzazione e il biondo ancora non aveva detto una parola su dove si stessero dirigendo.

Quando si smaterializzarono li accolse la vista di un alto palazzo di mattoni,con poche finestre e una ringhiera nera adibita a cancelletto che racchiudeva un piccolo villino malandato. Draco guardò Harry in silenzio,aveva le mani tremanti e gli occhi lucidi. Il moro prese un respiro profondo e tremulo. Camminò a passo lento,scostò il cancelletto dopo aver mormorato un incantesimo che il biondo non udì. L'inferriata arrugginita emise un cigolio sinistro.
Malfoy seguì Potter e se la richiuse con non poche difficoltà alle spalle.

<< Dove siamo? >> chiese curioso il biondo. Harry non rispose. Percorserò il vialetto a passo lento fino a trovarsi davanti una porta di legno scuro.
Il vialetto era malandato esattamente come sembrava dall'esterno. Le poche piante che lo decoravano erano ormai diventate sterpaglia e la neve le aveva ricoperte attutendone l'altezza.
Il corto selciato era pericoloso a causa dell'acqua che vi si era ghiacciata sopra durante la notte,il freddo mattutino sicuramente non contribuiva a sciogliere quello scivolo fatale.
Harry infilò con qualche difficoltà la chiave nella serratura e Malfoy lesse la targhetta di bronzo sul muro accanto.

Grimmauld Place,12

Perse il respiro per qualche secondo e spostò i suoi occhi alla mano tremante del moro che litigava con il pomello.
Improvvisamente la valanga di cattivo umore che aveva portato il moro già dalla notte prima ebbe una spiegazione.
Quando Potter riuscì finalmente ad aprire la porta di casa ed entrò senza nemmeno guardare in faccia l'altro,il biondo dovette farsi coraggio con un respiro profondo per poterlo seguire.
Quella casa consumava ancora al suo interno i ricordi di Remus,Sirius e dell'intero Ordine.
Dopo la guerra Harry era tornato una sola volta in quella casa. Era una sera di giugno,fuori faceva caldo anche se l'ora di cena era passata da un pezzo,sapeva che le mura di Grimmauld Place avrebbero mantenuto la casa fresca anche in una sera di quelle. Era entrato,completamente solo,e si era sentito soffocare da un mare di ricordi. Aveva avuto l'impressione di essere stato trattenuto sott'acqua per ore,aveva sentito il respiro mozzarsi. Sentiva rimbalzare tra le mura le risate bambinesche di Tonks,le occhiatacce di Moody,i brindisi di Sirius,gli occhi comprensivi di Remus,le smorfie disgustate di Piton,gli scherzi dei gemelli ai danni della signora Weasley,che lo rimpinzava costantemente di cibo,i sorrisi rassicuranti di Hermione e Ron,quelli timidi di Ginny. Credette di trovarsi con la testa immersa in un Pensatoio.
Si sentì soffocare,se avesse parlato anche solo per accendere la luca la sua voce sarebbe stata strozzata,le lacrime cercavano di sfuggirgli.
Il biondo non sapeva come comportarsi,dire che si sentisse fuori posto era un eufemismo. Quel posto trasudava tristezza da ogni angolo. Una volta trovato l'interruttore,Potter accese le luci del lungo corridoio e lo percorse tutto d'un fiato senza voltare lo sguardo ai numerosi quadretti appesi alle pareti grigie. Malfoy notò che sorpassò la porta di una camera aperta. Arrivò all'enorme sala da pranzo,anche quella era già aperta,accesa la luce in quella stanza si guardò un po' attorno.
Tutto era esattamente come lo aveva lasciato. Chiuse la porta con decisione,le mani tremarono sul pomello: sul tavolo a capotavola c'era ancora un bicchiere di vetro pieno per metà. C'era anche quella sera di giugno.
Malfoy si limitò a seguirlo a passi veloci,senza curarsi di guardare le numerose foto o la camera che aveva superato.
Harry strinse i pugni pur di non sentire le dita tremare. Si voltò e gli si mozzò il fiato. Due occhi grigi e limpidi si incatenarono ai suoi. Harry fissò le pagliuzze azzurre che coloravano quello sguardo.
Malfoy,nella fioca luce della casa,era a un palmo del suo naso. I loro profili si sfiorarono.
Quando il biondo se ne rese conto,invece di annullare la distanza che li separava,sussultò e indietreggiò di un passo,aumentandola.
Harry finse indifferenza,fece un cenno con la testa verso la stretta scalinata che portava al piano superiore. Il suo cuore non aveva intenzione di scendere dalle montagne russe.
Malfoy si scostò per farlo passare,poi come aveva fatto fino a quel momento,lo seguì in silenzio.
Ignorarono la porta per metà aperta,il biondo troppo perso nei suoi pensieri per obbligarsi a soddisfare la curiosità e il moro totalmente impegnato a interrogarsi. Aveva sentito una strana sensazione quando i suoi occhi si erano incrociati con quelli del biondo,la sua mente si era improvvisamente svuotata,le mani avevano smesso di tremare e il respiro si era fatto meno pesante.
Arrivati al piano superiore le porte erano tutte chiuse e l'assenza di finestre rendeva oscuro il cammino. Con un incantesimo non verbale il moro accese un paio di luci vicine,poi si diresse direttamente all'ultima camera sulla sinistra,quella dove ai tempi della guerra dormivano lui e il rosso.
Aperta la porta,anche qui tutto era come ricordava. Due letti singoli e ricoperti di pesanti piumoni erano accostati a due pareti opposte,la grande finestra aveva le tende scure tirate e la luce mattutina non riusciva a trapassarne il tessuto. Harry ignorò la piccola scrivania,dove c'era ancora una vecchia edizione del giornale sportivo aperto su un articolo dedicato ai Cannoni di Chudley.

guilt and feelings-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora