IL BACIO DI UN LICANTROPO.

CAPITOLO 14

OLIVER.
La sto provocando e questa situazione mi diverte. Ha il viso rosso dal fastidio ma sono sicuro che infondo, le sta piacendo tutto questo.
<<Tu non mi piaci, sono qui soltanto per educazione.>> mi sorride.
Mi farà impazzire.
<<Avresti potuto rifiutare.>>
<<Te l'ho detto, volevo essere educata.>>
Percepisco la sua eccitazione.
<<Allora se ti invitassi a cena, accetteresti per lo stesso motivo?>>
Sgrana gli occhi incredula.
<<Si.>>
È proprio bugiarda.
<<Allora domani sera ceniamo insieme.>>
<<Vedremo.>>
Adesso fa la sostenuta...
<<E quanto mi tocca aspettare per sapere una tua risposta?>>
<<Fino a domani pomeriggio.>> nel suo tono percepisco tanta ironia.
Questa ragazza mi tiene testa.
<<Di solito non mi piace aspettare.>>
<<Lo so, a te piace scappare.>>
Ammetto che per la prima volta una ragazza è riuscita a non farmi più parlare.
<<Brava...brava.>>
Non so che cosa aggiungere...
<<Grazie.>>
Quella risata è meravigliosa e le sue fossette sono bellissime.
Dopo aver finito il caffè, continuiamo a parlare per tutto il pomeriggio ed il tempo vola.
Solo adesso mi rendo conto che è sera.
<<Scusami, devo tornare a casa.>>
<<Ti accompagno.>>
<<No, tranquillo.>>
Forse non vuole farsi vedere da sua madre in mia compagnia.
<<Va bene, allora ci vediamo domani.>>
<<A domani e grazie per la giornata, sono stata bene.>>
<<Sono stato bene anch'io, Grace.>>
Ci salutiamo.
Naturalmente non la lascio sola quindi la seguo, saltando da un albero all'altro con i miei sensi.
Arriva a casa sana e salva ed io mi fermo ancora un pò per osservarla.
Indossa un pigiama rosa e grigio da "bambina", i capelli sono legati da una coda ed io la trovo assolutamente perfetta.
Guarda un pò il cellulare e poi decide di stendersi sul letto.
Spegne la luce.
Ascolto i suoi battiti cardiaci che aumentano, diminuiscono e poi, aumentano di nuovo...a cosa starà pensando?
Dopo un'ora si addormenta e decido di andar via.
Prima, la guardo un'ultima volta.
<<Buonanotte, Grace.>>
E torno a casa.