CAPITOLO 28

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OLIVER.
Il "ritorno" di Gerry mi ha sconvolto completamente e soltanto con Grace riesco a dimenticare questa situazione.
Ora siamo a cena e mi sono reso conto di essermi sbilanciato tanto in certe frasi perché lei non sa che cosa significhi per me sentirmi una persona normale.
<<Mi piace questo ristorante.>> mi dice entusiasta.
<<Si, è davvero bello.>>
Il cameriere porta i nostri ordini.
<<Il tuo piatto preferito?>>
Ora è spinta dalla curiosità di conoscere ogni lato di me.
<<Non ho un piatto preferito però mi piacciono tanto le melanzane.>>
<<Piacciono tanto anche a me.>>
<<I peperoni anche sono buoni.>>
<<È vero.>>
<<Parleremo di cibo per tutta la serata?>> le domando ridendo.
<<Meglio terminare questo discorso.>> sorride.
<<Potremmo continuare con un discorso diverso.>>
È in silenzio, in attesa.
<<Che cosa cerchi in un ragazzo?>>
Come ho già detto, voglio conoscerla al 100%.
Riflette.
<<Non ho una preferenza sul lato estetico, per me quello che conta è la sincerità ed il rispetto.>>
E già sulla prima non ci siamo.
<<Sono d'accordo con te.>>
Bugia.
<<Tu, invece?>>
<<Cerco la bontà e la sincerità in una ragazza.>>
La bontà nel starmi accanto.
La sincerità di accettarmi per quello che sono.
Il resto della cena è davvero piacevole, Grace è fantastica e vorrei che la serata non finisse mai. Purtroppo però, ho chiesto il conto al cameriere.
Nel frattempo che aspettiamo, uno strano odore attira la mia attenzione.
Non è uno qualsiasi.
È il suo.
Mi alzo di scatto dalla sedia e Grace si spaventa.
<<Scusami, devo andare in bagno.>>
<<Va bene.>>
Corro verso il bagno e seguo il suo odore. Apro la porta e lo vedo.
Non è cambiato è sempre lo stesso, con i suoi capelli ricci e muscoli scolpiti.
La novità è la cicatrice sul viso...gliel'ho causata io.
<<Oliver.>> pronuncia il mio nome con tanto rancore.
<<Gerry.>> ricambio con lo stesso tono.
<<Non volevo disturbare il tuo appuntamento con Grace.>> accenna un sorriso <<è proprio una bella ragazza, complimenti.>>
Avanzo verso di lui a passo svelto e lo sbatto con violenza contro il muro.
<<Non devi nominarla.>>
<<Oh oh....che cosa ti prende? Quasi non ti riconosco.>>
<<Perché sei tornato? Dovresti essere morto.>> continuo a spingerlo più forte.
<<Lo sai perché sono qui.>>
Vendetta.
<<Ho una vaga idea.>>
<<Manda un messaggio alla tua famiglia...verrò a prendervi uno ad uno e vi pentirete per quello che mi avete fatto.>>
Ascolto con rabbia, frustrazione.
<<E tu Oliver sarai l'ultimo della mia lista.>>
<<No perché morirai adesso.>>
Emette una risata acuta.
<<Non ti conviene perché c'è una persona che non vede l'ora di sbranare la tua dolce ragazza.>>
Lascio subito la presa.
<<Non finisce qui, Gerry.>>
Corro da lei.
È seduta, impaziente.
<<Andiamo.>>
<<Ehm...va bene.>> risponde titubante.
Pago velocemente ed usciamo anche se, non mi sento per nulla tranquillo.

IL BACIO DI UN LICANTROPO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora