CAPITOLO 39

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GRACE.
Sono passati tre giorni dalla cena e lui è sparito, non risponde ai messaggi, alle chiamate e non si è presentato all'università.
Dovrei essere arrabbiata per la sua scomparsa ma non è così, sono preoccupata.
Credo che sia arrivato il momento di cercarlo, a modo mio.
Esco di casa, prendo l'autobus e decido di scendere alla sua fermata.
Non so dove abita però questo non mi impedisce di tentare...chiederò in giro.
Cammino per tantissime ore alla ricerca di un indizio, cosa sto cercando esattamente?
<<Uffaaa!!>>
Sbatto i piedi a terra come se fossi una bambina e mi dispero nel tentativo inutile di fare la detective.
<<Che ci faccio qui?!>>
Arrabbiata mi siedo su una panchina e cerco di riflettere.
Torno a casa o continuo a cercare?
Sono al limite della mia "disperazione" quando qualcuno richiama la mia attenzione.
<<Grace?>>
Alzo gli occhi e vedo un bellissimo ragazzo..alto, occhi azzurri e capelli biondi.
Chi è?
<<Si?>> domando confusa.
<<Mi chiamo William.>>
<<Ehm...ci conosciamo?>>
Non capisco.
<<Non direttamente...ecco, io sono il fratello di Oliver.>>
Come mi conosce?
È così diverso da lui.
<<Oh...menomale!>> esclamo felice.
Mi osserva in silenzio....è di famiglia.
<<Dov'è? Lo sto cercando da ore, per questo sono qui.>>
Il suo volto è spento, triste.
<<È a casa.>>
Non mi convince.
<<Puoi portarmi da lui?>>
<<No, non posso.>> sospira <<mi dispiace.>>
Come non può?
<<Perché?>> gli domando infastidita.
Continua a guardarmi...mi nasconde qualcosa, lo sento nel cuore.
<<Per favore...>> lo supplico.
<<Deve riposare, ha avuto un piccolo incidente.>>
Le mie paure erano fondate e mi sento in colpa per non averlo capito subito.
<<C-come? Ma sta bene?>> ho gli occhi lucidi.
<<Si sta riprendendo.>>
<<È andato in ospedale?>>
<<Grace...sta meglio, va bene? Ti chiamerà lui.>>
Devo aspettare una sua chiamata?
<<No, io voglio vederlo.>>
È quasi annoiato da questo mio atteggiamento.
<<Ci sono cose che non puoi capire per adesso, ma fidati di me.>>
Dovrei farlo?
Fidarmi di lui?
<<I-io voglio...solo...>>
M'interrompe.
<<Lo so che sei preoccupata per lui, ma non devi perché c'è tutta la sua famiglia che si sta occupando del suo stato di salute.>>
Lo guardo con le lacrime agli occhi.
<<Ti prometto che gli dirò del nostro incontro e di chiamarti quando starà meglio.>>
Mi arrendo, non c'è niente da fare.
<<Va bene, non mi resta che fidarmi di te, William.>>
Accenna un sorriso e si allontana.
Come stai Oliver?
Che ti è successo?
Perché non puoi parlare con me?
E perché non posso vederti?

IL BACIO DI UN LICANTROPO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora