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Suona la sveglia e come sempre la spengo al secondo squillo.

Ieri con Pierre è stato speciale, siamo stati insieme fino a tardi e poi mi ha accompagnata in Hotel per la notte.

Mi era mancato davvero tanto ed è stato bello passare la sera con lui.

Oggi però è il giorno in cui torno a Milano a fare le valigie che domani mi aspetta la mia nuova vita a Pechino, lo ammetto non sono pronta a lasciare la mia attuale vita, però i cambiamenti vanno affrontati di petto ed è ciò che voglio fare.

Sono tornata a Milano con Anto e Daniel, che mi hanno accompagnata a casa e mi hanno aiutata a sistemare i bagagli.

«vuoi che ti accompagniamo in aeroporto? cosi tu e Rita non farete così tanta fatica con le valige» mi dice Antonio mettendo un borsone insieme al resto delle valigie.

«non sentitevi obbligati a venire ragazzi»

«noi lo facciamo con piacere scricciolo, poi vogliamo starti vicino il più possibile» dice Dan mettendomi un braccio intorno alle spalle

«siete unici ragazzi» dico abbracciando Dan e anto

«e comunque com'è andata ieri con Pierre?» mi chiede Dan

«sei uscita con pierre?! racconta ora.» dice anto stupito

«ma nulla siamo andati in un ristorante e abbiamo parlato un po' poi mi ha riportata in hotel»

«sinceramente? non ti credo Erika cara»

«ma è andata così giuro Dan!»

«vogliamo la storia vera» dice anto «non ti giudichiamo eh»

«uff e va bene» dico ridacchiando «siamo andati in questo ristorante ma ce ne siamo andati via subito perché abbiamo deciso di "seguire l'istinto" perciò ci siamo messi di nuovo in strada e siamo finiti in un parcheggio che dava su un bellissimo paesaggio collinare»

«che esperienza vero Danny?»

«lasciala continuare dai dai» dice zittendo Antonio

«e vabbè siamo rimasti lì tutta la sera poi mi ha riportata in hotel»

«e che avete fatto?» chiede Anto

«madonna sei peggio delle vecchie pettegole di quartiere, cosa pensi avranno fatto!

zozzerie nel parcheggio no?» dice Dan «ma lo volevo sentire da lei» dice ridendo «dai dillo che l'avete fatto»

«si Daniel lo abbiamo fatto nella sua macchina» dico ridendo

«e com'è stato? era scomodo? pierre sembra uno che ci sa fare dai» dice guardandomi elettrizzato

«Daniel!» dico ridendo rumorosamente

«la situazione sta degenerando ragazzi calmiamo gli animi» dice anto ridendo

«e state ancora insieme?» dice anto

«no... non voglio tornare con lui»

«Erika sei un controsenso»

«lo so ma l'idea che staremo lontani, io sarei una limitazione per lui, un peso»

«comprendo ma voi vi amate, dovete stare insieme»

«a volte non basta l'amore per portare avanti una relazione»

«Ma dovete provarci però dirlo a priori è facile!»

«no ragazzi, ieri è stata l'ultima volta ce lo siamo chiaramente detti, tra noi è finita»

«va bene è una tua decisione» dice Antonio

«ma noi non crediamo sia la fine tra voi due» dice Daniel

«opinioni ragazzi» dico alzando le spalle

«basta tu sia felice Erika, se lo sei lo siamo anche noi»

«grazie per il vostro sostegno vi voglio bene» dico prendendo le loro mani

«anche noi bellissima» dice Daniel

Presto si fanno le 19, orario in cui devo partire per andare in aeroporto, i ragazzi mi aiutano a portare giù le cose e a caricare la mia macchina, che poi lascerò ad Antonio nel periodo in cui sarò a Pechino.

Salgo in casa  per chiudere e prendere le ultime cose, mi suona il telefono e noto che è pierre, decido di non rispondere.

mi richiama ma ignoro nuovamente la chiamata. Chiudo casa e scendo per andare in macchina.

«Erika non puoi andare via senza salutarmi» mi giro e vedo Pierre con una scatoletta in mano.

«Pierre... perché mi fai questo?»

«Perché io ti amo e non posso vivere senza te, non posso lasciarti andare di nuovo» dice avvicinandosi «questo è per te» mi dice porgendomi la scatoletta.

La apro e vedo un anello semplice nel suo complesso con una pietra azzurra nel mezzo, è incantevole, magnifico.

«Non posso accettarlo pierre... noi non possiamo stare insieme, ne abbiamo parlato ieri»

«Erika capisco la tua posizione, ma per me la distanza non è un problema potrei essere da te sempre quando posso»

«pierre no... sono solo un peso per te... ti prego no» dico piangendo

«è finita quindi?»

«temo di si, grazie per l'anello ma non posso accettarlo» dico restituendolo «addio pierre»

«non ti dirò mai quella parola io» dice prendendomi per i fianchi «non piangere ti prego» dice asciugandomi le lacrime con il pollice.

«io ti aspetterò amore mio, anche se dovessi aspettare per sempre»

«non accadrà pierre... ora devo andare scusami» dico scostandomi da lui ed entrando in macchina

«Ci vediamo Erika, so che non è un addio »dice il ragazzo per poi andare via sconsolato.

è stata dura ma so che è la cosa migliore per lui, per noi.

Entro in macchina dai miei due migliori amici, anche loro hanno assistito alla scena, Anto ha provato a parlare per sapere cosa fosse successo, ma penso che abbia capito che ora non è il momento.

«andiamo pure ragazzi» dico

«Va bene» dice Daniel mettendo in moto.

Qui per caso ||Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora