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Pov Erika
Sono passate parecchie settimane dal mio ultimo incontro con Pierre, non lo avevo più sentito dal Gp del Bahrein, la cena non c'era mai stata e inoltre avevo visto dai suoi profilo che era spesso a divertirsi con i suoi amici e soprattutto con altre ragazze, non volevo entrare in dinamiche strane e non volevo essere ferita.
Ci è voluto molto per superare la nostra rottura, credo di non averla superata ancora, dopo di lui non ho avuto altri nella mia vita, solo qualche avventura ma nulla di paragonabile al rapporto con Pierre, è e sarà sempre l'unico, almeno per me.

Ora sono nella mia casa nuova a Milano, ero tornata ufficialmente in Italia con un nuovo lavoro, ma sempre con la stessa agenzia per cui ho lavorato a Pechino.
È stato un anno complicato ma molto stimolante, ho imparato tante cose su me stessa oltre che a livello professionale, inoltre ho fatto molte conoscenze utili e anche piacevoli, sono realmente orgogliosa e felice di me e di quello che ho fatto.
Però continuo a pensare che mi manchi qualcosa, o meglio, qualcuno.

Il suono della mia suoneria mi distrae e mi fa tornare alla realtà, mi alzo appena dal divano per prendere il telefono e rispondere alla chiamata.

«Ciao scricciolo! sei a casa? io e Heidi volevamo passare a salutarti prima di partire per Imola»

«Ciao Dan!» dico entusiasta, è da tanto che non ci vediamo, questo a causa dei suoi impegni con la F1 e del mio trasloco da Pechino a Milano, sono state settimane intense.
«si sono a casa, passate pure»
«5 minuti e siamo lì a dopo!» dice chiudendo la chiamata

Dopo poco la coppia arrivò, entrarono e io corsi ad abbracciare entrambi, mi erano mancati davvero tanto.
Ci sedemmo in salotto sul divano e iniziammo a parlare del più e del meno, finché non uscì l'argomento di cui non volevo parlare assolutamente...
«alla fine... con Pierre? vi siete sentiti?» dice Heidi cercando di non essere invadente
«dopo Bahrein no» dico un po' tristemente
« ma lo ami ancora?» mi chiede Dan
«certo che lo amo, è il mio mondo Pierre, solo vederlo mi da emozioni contrastanti... vorrei saltargli addosso e stringerlo forte a me, ma allo stesso tempo... beh... non posso tollerare ciò che fa e mi ha fatto»
«però... potresti scrivergli» dice Heidi
«no no... ho un'idea» dice Dan « fatemi chiamare Anto» dice andando in cucina
Io e Heidi lo guardiamo perplesse mentre si allontana.
Dopo poco torna da noi con un sorriso stampato in faccia, uno di quei sorrisi a 32 denti.
«verrai ad Imola con noi e Anto, lui ha un pass in più» dice guardandomi
«ma scherzi!? non ci voglio venire, non lo voglio incontrare» dico rannicchiandomi sul divano
Dan che era ancora in piedi mi si avvicina e mi mette un braccio intorno alle spalle per abbracciarmi.
«l'unica soluzione a questo tuo malessere è vederlo e parlargli, credi che lui stia meglio?» dice con tono rassicurante
« Dan ha ragione Erika, la soluzione è vedersi e se entrambi non avete il coraggio di scrivervi e incontrarvi ci metteremo noi d'impegno a farvi incontrare, è da quando ti conosco che lo ami e che stai male per lui, devi agire... reagire anche» dice Heidi prendendomi una mano e stringendola forte
«avete ragione ragazzi... ho solo paura» ammetto
«ci siamo noi non temere» mi dicono rassicurandomi.

Continuammo poi a parlare di altro, dopo un po' andarono verso il loro Hotel, domani sarebbero partiti per Imola, io li avrei raggiunti la domenica per il Gp.
Ero agitata ma in cuor mio sapevo fosse la cosa migliore da fare, abbassare le difese e mettere da parte l'orgoglio.

Qui per caso ||Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora