Capitolo 20

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Zeynep

<A cosa pensi?> la dolce voce di Firat sussurra piano mentre mi stringe forte a se. Ieri sera dopo aver lasciato la casa dei suoi siamo andati a passeggiare lungo il lungomare per arrivare fino alla moschea Ortakoy dove ci siamo persi nel guardare le bancarelle per poi fermarci a mangiare come si deve in una piccola locanda che affacciava sul Bosforo. Ho adorato ogni momento della serata precedente soprattutto quando ci siamo lasciati coinvolgere e abbiamo ballato quei balli tradizionali divertendoci un sacco.

<A quanto siamo stati bene ieri sera> rispondo sincera mentre mi beo del calore dei suoi intensi abbracci.

<Devo ammettere che era da quanto che non mi divertivo così tanto> risponde in modo sincero mentre con la mano sfiora la mia pancia scoperta per via della maglietta che è risalita di poco.

<Pensi che i tuoi genitori ci sono rimasti male per il modo in cui c'è ne siamo andati?> chiedo a bassa voce. Ieri dopo esserci baciati praticamente davanti a tutti i suoi genitori si sono complimentati con noi nuovamente ma non c'è l'avrei fatta a stare seduta a tavola con loro e cenare come se niente fosse. Mi sento una stupida ma con tutto che praticamente ho confessato i miei sentimenti davanti a tutti mi sentivo in un certo modo fuori luogo e Firat capendo benissimo il mio nervoso si è inventato una scusa con i suoi e siamo scappati dal palazzo e mentre eravamo mano nella mano correndo verso fuori ho pensato a quando cenerentola scapò dal palazzo da sola mentre io ho avuto accanto il mio principe.

<Penso proprio di no ma in ogni caso non te ne dovrebbe importare. Se pensi a come ti comporti ogni volta finirai col pensare che niente di quello che fai è giusto e io non voglio questo. A me piaci così e non devi cambiare. Soprattutto per compiacere ai miei>

<Ho pensato che loro, cioè, ho creduto che avrebbero avuto da ridire su di me> mormoro a bassa voce mentre mi stringo al suo petto.

<Anche io sai? Ma non perché mi interessava di avere la loro opinione ma per il semplice fatto che per la prima volta ho visto mia madre felice della mia scelta>

<Se lei, insomma, se loro si fossero opposti cosa...>

<Opposti alla nostra relazione o respingere te?> chiede interrompendomi.

<Penso un po' tutte due> sussurro piano. Pensavo che il giorno in cui i suoi avrebbero scoperto di noi avrebbero dato di matto per il fatto che io sono una semplice ragazza.

<Me ne sarei andato Zeynep ma sempre mano nella mano e al suo fianco. Ho aspettato così tanto per vivere quello che per tempo ho solo sognato che non permetterò a nessuno di dividerci, soprattutto ai miei genitori. A proposito, mio padre sembrava adorarti. Come vi siete conosciuti? Anzi, perché ti adora così tanto e io neanche lo sapevo?> chiede curioso mentre si mette seduto nel letto al che a me scappa una risata al solo ricordo.

<Ricordi il ballo in maschera?>

<E come dimenticare. È lì che ho messo lì occhi su di te>

<Lavori come stalker per caso?> chiedo ridendo.

<No ma negli anni penso di essere diventato un guardone> risponde sorridendo mentre io fintamente alzo gli occhi al cielo disperata.

<Al ballo qualcuno rovesciò della champagne sul mio vestito e andai alla ricerca del bagno quando nel corridoio trovai una persona rannicchiata su se stessa lamentandosi di un forte dolore. Ricordo di aver trascinato quel uomo fuori facendolo respirare aria pulita e quando pensai che stesse meglio lui rovescio tutto quello aveva bevuto quella sera>

<Non mi dire che ha sbagliato mira?> chiede scoppiando a ridere.

<Praticamente mi ha fatto il bagno> rispondo ridendo.

<Quel uomo era mio padre?>

<Già. Non immagini quanto era mortificato e con tutto che avrei voluto dare di matto sono rimasta calma e andai a prenderli dell'acqua e sono rimasta con lui fuori finché non si riprese. Lo sapevi che tuo padre è astemio ma a volte beve per far andare via lo stress?> chiedo curiosa ma poi mi do della stupirà mentalmente quando ricordo che in realtà Mete è duo padre e certe cose sicuramente le sa meglio di me.

<A dire il vero no, non lo sapevo> risponde sincero sorprendendomi.

<Oh> mormoro piano.

<Forse sono tante le cose che non so di lui o di mia madre ma sono felice che lui ha parlato di se stesso con te. Di solito non lo fa con nessuno> risponde cercando di sembrare impassibile ma noto la tristezza nei suoi occhi.

<Cosa pensi di fare?> chiede incredulo mentre mi avvicino mettendomi a cavalcioni su di lui.

<Penso di stare molto più comoda così> rispondo cercando di sembrare indifferente nonostante dentro sto morendo per la vergogna.

<Capisco> sussurra solamente mentre appoggia le mani sui miei fianchi tirandomi in avanti e per la sorpresa dalla mia bocca esce uno strano ansimo quando le nostre intimità sono fin troppe vicine. I nostri occhi si incastrano nuovamente mentre ci guardiamo con amore e mi rendo conto che lui è tutto quello che ho desiderato nella vita. Lentamente mi avvicino alla sua bocca baciando le sue labbra mentre lui se possibile mi attira ancora di più a se unendo i nostri corpi mentre le nostre labbra continua a muoversi in modo bramoso. Le nostre mani si cercano come se volessero chiedere il permesso di osare, di liberare i nostri corpi da quei indumenti che separano le nostre pelli così tra baci e carezze restiamo a nudo ma consapevoli che con noi c'è quel amore che ci lega e che pian piano cresce sempre di più. Le sue labbra sfiorano la mia pelle e le  mie mani la sua accarezzandoci lentamente senza avere premura per poi amarci altrettanto piano, senza correre, prendendoci tutto il tempo necessario per esprimere il nostro amore.

Heart of iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora