Capitolo 33

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Firat

Da quando ci siamo messi in macchina finalmente ho iniziato a respirare come si deve. Ogni volta che Zeynep è lontana da me divento irrequieto mentre il cuore così come la mente mi torturano in preda alla paura è solo quando lei è nuovamente con me ogni respiro, ogni battito tornano al loro posto.

Oggi non l'avrei lasciata da sola ma avevo bisogno di sfogarmi. Avevo bisogno di tirare fuori la rabbia e scaricare lo stress per questo andai nell'unico posto che per tanto tempo mi ha accolto. Prima, quando andavo al The Hill non lo facevo solo per tirare fuori la rabbia e cercare di opprimere la delusione che provavo per colpa dei miei genitori ma lo facevo anche per cercare di mantenere a bada me stesso e le emozioni che provavo per questa bellissima donna pensando di non essere ricambiato, invece Zeynep è stata una grande scoperta e da quando ci amiamo poche sono le volte in cui ho lottato al The Hill ma con tutto quello che sta succedendo nell'ultimo periodo avevo bisogno di sfogarmi e Murat è stato davvero felice dato che abbiamo lottato insieme in modo amichevole ma si è tolto qualche sfizio tirandomi qualche pugno più forte del dovuto ed io gliel'ho lasciato fare perché sapevo benissimo il motivo del suo sfogo. Avevo fatto piangere Zeynep.

<Siamo arrivati?> il mormorio di Zeynep mi fa sposare in modo automatico lo sguardo su di lei ed io mi innamoro di questa bellissima donna ogni volta che la guardo. Poco dopo esserci messi in macchina è crollata addormentandosi all'istante. Nonostante non me l'abbia detto ero già a conoscenza delle notte insonnie che ha passato ma ho voluto lasciarle i suoi spazi. Ci sono momenti quando Zeynep tende a chiudersi in se stessa e per esternare quello che si porta dentro deve partire sempre prima da lei per questo durante la notte facevo finta di dormire mentre la ascoltavo sospirare.

<Manca davvero poco> rispondo sorridente per poi posare nuovamente lo sguardo sulla strada. Sono giorni che avevo pensato di portarla a Cappadocia ma non avevo mai trovato il momento giusto e oggi sentirla parlare in quel modo mi ha spezzato. So di essermi comportato male con lei ma non avrei mai pensato che avrebbe pensato che io non la volessi. Io sono pazzo di questa donna.

<Ma quanto tempo è passato?>

<Abbastanza> dico sorridendo.

<Ho dormito tutto il tempo> risponde constatando l'ovvio.

<Almeno di sei riposata. Vieni, scendiamo>

<Ma dove siamo?> chiede nuovamente curiosa appena scendiamo dalla macchina.

<Ho sentito dire che da queste parti c'è un posto fatato> parlo cercando di sembrare indifferente mentre guardo la reazione che fa sgranando gli occhi nel sentire le mie parole.

<Siamo a Cappadocia?> chiede incredula e quando con un cenno di testa confermo le sue parole lei inizia a saltellare come una bambina felice ed è così che vorrei vederla sempre.

<Abbiamo un bel giro da fare> le confesso afferrando la sua mano e dirigerci verso la postazione da dove prenderemo la mongolfiera per volare sopra il camino delle fate.

<Lo sai che si chiama in questo modo perché anticamente si pensa che sulle sommità delle rocce si posavano le fate?> domanda curiosa mentre sorride se possibile più di prima.

<Così come tu ti sei posata su di me e infatuarmi con la tua bellezza?>

<Quelle che facevano perdere le testa erano le sirene con il loro canto> risponde ridacchiando.

<Sono sicuro che tu sia qualche creatura magica che con i tuoi poterti mi hai chiamato a te facendomi perdere la testa>

<Tu sei tutto matto> dice ridendo mentre si strige a me.

<Veramente voleremo in alto con la mongolfiera?> chiede impaziente mentre da lontano guarda attentamente come gli addetti la stanno preparando.

<Aspetta, come mai noi possiamo farlo a quest'ora? Di solito non le fanno voltare prima dell'alba?>

<Per noi faranno un cambio di programma> rispondo semplicemente ma soprattutto impaziente e quando arriva in momento aiutano Zeynep a salire dentro la mongolfiera raggiungendola subito dopo.

<Dio mio, ma è bellissimo> dice euforica mentre inizia a guardarsi intorno ammirando il panorama mentre io faccio altrettanto senza riuscire a toglierle lo sguardo di dosso.

<Si è bellissimo> sussurro piano mentre guardo il suo viso raggiante. Questo panorama è bellissimo ma per il semplice fatto che nella mia visuale c'è la donna che amo incondizionatamente.

<Ho sempre sognato di venire qui> ammette sincera mentre possa lo sguardo su di me e quando vedo i suoi occhi brillare di felicità tutti i problemi che non ci danno pace improvvisamente svaniscono lasciando spazio anche se per poco alla spensieratezza e so che è arrivato il momento giusto quando lei si gira guardando oltre l'orizzonte dove il sole sembra essersi fondato con la linea che separa il cielo dalla terra diventando tutt'uno colorando il cielo con i suoi magnifici colori. Tiro fuori dalla tasca dei miei pantaloni quel piccolo scatolino blu che porto con me già da tempo per poi inginocchiarmi e aspettando che lei si giri.

<Sposami> dico d'un fiato appena i suoi bellissimi occhi marroni si possano su di me.

<Ma cos...>

<Ti amo Zeynep. Ti amo così tanto e da così tanto tempo che voglio che diventi mia moglie. Ti amo così tanto che il mio cuore va in simbiosi con il tuo e il mio respiro va a passo con il tuo. Ti amo così tanto che ogni tua felicità diventa anche mia e ogni tua lacrima lacera il mio cuore e preferirei litigare con te tutti i giorni per poi fare pace la sera anziché vivere senza di te perché prima di te la mia vita non era più vita e da quando ci sei tu sono tornato a respirare> confesso con il cuore in mano mentre guardo la sua strana espressione che ha sul viso iniziando a pensare al peggio.

<Tu vuoi sposarmi vero?> domando a bassa voce ma faccio in tempo a finire di parlare che le labbra di Zeynep si curvano all'insù rendendomi l'uomo più felice mentre grida al vento un forte si e preso dall'euforia le circondo i fianchi con le mie braccia e tirarla a me unendo le nostre labbra in un lungo bacio separandoci solo quando entrambi restiamo senza fiato.

Heart of iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora