Capitolo 29

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Zeynep

<Come sta?> chiede Hülia appena la raggiungo in soggiorno.

<Sembra un bambino capriccioso> rispondo sospirando mentre mi siedo accanto a lei nel divano. Dopo il mio arrivo in ospedale sono corsa da Firat assicurandomi che lui stesse realmente bene. I dottori ci avevano detto che era tutto nella norma ed è stato fortunato visto lo scontro che ha avuto con l'altra macchina.

<Il dottore aveva detto che deve tenere il piede sollevato e...>

<Ho preso due cuscini e gli ho fatto appoggiare il piede di sopra. È una semplice distorsione Hülia, tranquilla> rispondo dolcemente cercando di tranquillizzarla. È vero, Firat non ha niente di grave ma una semplice distorsione alla caviglia sinistra motivo per cui ci ha fatto impazzire. Visto che non si tratta di una vera rottura ma il dolore c'è ugualmente e la caviglia è gonfia il dottore ha dovuto fasciarli la caviglia e gli ha raccomandato assoluto riposo e di non togliere in alcun caso la fasciatura prima dei giorni previsti ma Firat testa dura la prima cosa che ha fatto appena è salito in macchina dopo essere stato dimesso è stato togliersi la fasciatura dicendo di non averne bisogno e che lui fosse in grado di camminare normalmente ma appena è sceso dalla macchina e ha appoggiato il piede a terra un ringhio di dolore è uscito dalla sua bocca.

<Sono felice che lui abbia te. Ricordo ancora il primo giorno che ti vidi sai? Quel vestito rosa cipria ti stava divinamente. Brillavi in mezzo a tutte le altre persone ma per via del sorriso raggiante che avevi. Molto speso durante la serata capitò di osservarti. La tua risata era così contagiosa che involontariamente sorrisi anche io ma poi c'è stato un momento quando vidi come ti comportasti con Firat e non mi piacque. Insomma, si trattava di mio figlio no? In me si era risvegliato quel senso di protezione ma poi vidi sul viso di mio figlio un sorriso raggiante che da tempo non vedevo e quando il giorno dopo lui ci informò che sarebbe rimasto a Istanbul in cuor mio sapevo che qualcosa scattò in lui. Non so di preciso da quanto tempo va avanti la vostra storia ma da quando ci sei tu Firat è felice ed io vorrei ringraziarti per averci riuniti nuovamente. So che ci vorrà ancora del tempo affinché lui ritorni ad avere nuovamente fiducia in noi ma con il tuo arrivo lui ci viene a trovare più spesso e questo ci rende davvero felici>

<Vedrai che prima o poi tutto si aggiusterà> rispondo sicura di me per poi abbracciarla. Mi dispiace tanto per come sono andate le cose in passato ma ormai dobbiamo guardare avanti ed io torturerò Firat affinché recuperi il rapporto con i suoi genitori. Almeno i suoi lo amano veramente e meritano di essere perdonati.

<Hai finito di stressare questa povera ragazza?> chiede Mete in modo scherzoso mentre si dirige verso di noi.

<Mi piace la sua compagnia> rispondo Hülia mentre si allontana di poco da me prendendomi per mano però. Ho notato che lei cerca sempre un contatto fisico e mi piace questo suo dolce modo.

<Penso che per questa sera dovrai accontentarti della mia compagnia> risponde Mete mentre indica l'orologio che segna quasi la mezzanotte.

<Oddio, ci siamo fermati fin troppo. Ci vediamo domani tesoro va bene?> Hülia si alza velocemente dal divano mentre afferra la sua borsa e prima di uscire dalla porta mi stringe nuovamente fra le sue braccia per poi baciare la mia fronte e questo piccolo gesto mi fa tornare indietro con la mente a quando ero più piccola. A quel periodo quando mia madre ancora mi voleva bene e faceva lo stesso gesto prima di darmi la buonanotte la sera.

<Dobbiamo parlare> un mormoro di voce mi fa scuotere al testa cercando di togliere quei ricordi della mia mente e quando mi guardo intorno vedo solo la figura di Mete mentre di Hülia non c'è più neanche l'ombra.

<Hülia è scesa per prima ed io sono rimasto usando la scusa delle chiavi perse. Senti tesoro, quello che è successo non dovrà più capitare> dice in modo aspro mentre io mi acciglio.

<Non pensavo che mia madre potesse arrivare fin a tanto, scusami> sussurro piano mentre abbasso lo sguardo. Tutto questo è successo per colpa mia e se a Firat fosse successo veramente qualcosa non so come avrei reagito.

<No tesoro, mi hai capito male. Non pensare che ti stia incolpando Zeynep. Io mi riferivo al fatto che quel uomo e in questo caso anche tua madre vanno fermati. Qui non si tratta solo della sicurezza di mio figlio ma anche della tua, anzi, soprattutto della tua>

<Pensavo che, insomma...>

<Fai parte della famiglia Zeynep e anche se così non fosse e ti avessi conosciuta in altre circostanze ti avrei sostenuta ugualmente. So che loro due sono i tuoi genitori e ti sarà difficile ma non devano più farti del male> dice in modo sincero mentre le lacrime iniziano a bagnare il mio viso al che Mete mi abbraccia calorosamente e per la prima volta in vita mia ricevo un abbraccio paterno.

<Zeynep!> la voce acuta del mio ragazzo chiama in modo disperato il mio nome facendomi sbuffare per poi allontanarmi da Mete mentre lui mi augura la buonanotte prima di chiudersi la porta alle spalle.

<È successo qualcosa?> chiedo mentre entro nella camera da letto per poi sdraiarmi accanto a lui.

<Qualcosa non va?> domanda mentre si gira verso di me prendendo la mia mano e baciarla.

<Sono solo stanca> mormoro piano chiudendo gli occhi e con tutto che sento Firat parlare non riesco a tenere il filo con il suo discorso, no quando la mia mente non fa altro che pensare a cosa ha dovuto passare per colpa mia. Tutti quelli che mi stanno accanto sono stati feriti. Questa volta non è successo niente di grave ma cosa potrà succedere se Oguz non uscirà di carcere? E se viene liberato cosa farà una volta fuori? Più penso e più l'ansia inizia a divorarmi.

<Mi stai preoccupando Zey, cosa sta succedendo?> chiede Firat a bassa voce mentre sfiora una guancia alla volta asciugando quelle lacrime che sono scivolate dai miei occhi.

<Mi vuoi abbracciare?> chiedo a bassa voce e senza esitare lui apre le braccia e mi fa appoggiare la testa sul suo petto mentre circonda il mio corpo stringendomi forte a lui.

<Ho avuto paura> dico solamente mentre in silenzio e fra le sue braccia piango consapevole che dovranno cambiare un po' di cose.

Heart of iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora