Zeynep
Un tempo amavo il silenzio. Quel momento di beatitudine che potevo avere solo chiudendomi nella mia stanza, ma quel periodo è finito e con esso è finito anche il dolore. Inizialmente la mia storia, la mia vita poteva essere raccontata solo attraverso il dolore e la sofferenza pensando che non sarebbe mai finito e che avrei avuto modo di scrivere, di riempire pagine e pagine solo di cose brutte ma la vita, la stessa che inizialmente pensavo c'è l'avesse con me ha voluto farmi il regalo più bello, Firat. Sentivo spesso dire in giro che la conoscenza della persona giusta sarebbe stata in grado di cambiare la nostra esistenza ed io non ci avevo mai creduto fino a quando un giorno, forse uno come tanti altri incontrai colui che sarebbe stato la mia ragione di vita, l'uomo in grado di farmi battere il cuore, il padre dei miei figli e mio marito.
Ricordo ancora il giorno nel nostro matrimonio come se fossi stato ieri. Qualche giorno dopo aver comunicato a Firat di essere in dolce attesa lui mi disse che mi stava aspettando nella casa in campagna per scegliere quella che sarebbe stata la stanzetta del nostro bambino che poi in seguito scoprimmo che fosse una femminuccia. Ricordo come Murat una volta arrivati mi aprì lo sportello prendendomi per mano e accompagnarmi dalla parte del giardino dove dava sul campo e nonostante gli chiesi del perché stessimo percorrendo quella strada invece di entrare dentro casa lui rimase in silenzio fino a quando non vidi i nostri pochi amici, i miei suoceri e l'uomo che amo, aspettarci nel campo davanti ad una gigantesca mongolfiera e a quella vista non avevo più bisogno di nessuna risposta. Il sorriso di Firat, la felicità che riusciva a trasmettermi mi basta per sapere cosa sarebbe successo da lì a poco. Ricordo come Mete, il padre di Firat ma che ho imparato ad amore come un vero padre mi prese la mano affidandomi a Firat minacciandolo davanti a tutti, anche se in modo scherzoso. Mete è stato il primo a capire quel giorno al ballo che noi ci saremo appartenuti per tutta la vita.
La mongolfiera si alzò nell'aria con tutti noi presenti e proprio come il giorno che Firat mi fece la proposta al calar del sole ci siamo scambiati le nostre promesse di matrimonio e ci siamo confessati nuovamente il nostro amore l'un per l'altra per poi sigillare il nostro legame con un semplice ma significativo si urlato al vento e al mondo interno felici di aver realizzato il nostro sogno, quello di diventare una famiglia.
<A cosa pensi?> la voce di mio marito mi distrae dai miei pensieri facendomi alzare lo sguardo su di lui e quando lo vedo fermo e davanti a me con la piccola Tülay in braccio involontariamente mi sfugge un sorriso.
<A noi, al nostro amore e a come un piccolo sasso mi ha cambiato l'esistenza>
<Cosa c'entra il...oh. Quel giorno ha cambiato anche la mia di esistenza> ammette sincero mentre punto lo sguardo su nostra figlia per poi guardami nuovamente.
<Dovrei proprio ringraziarlo sai> dico sorridendo mentre abbasso lo sguardo sulla mia mano che tiene in un pugno il piccolo sasso che ho conservato per tutto questo tempo.
<Ma che problemi hai nel conservare un sacco?> chiede Firat mentre si sede accanto a me sulla panchina che da sul giardino dove Firat ha fatto costruire una piccola mongolfiera come supporto per i fiori.
<Non lo so sinceramente ma in un certo modo mi ha dato la forza di non abbattermi mai> confesso mentre guardo i miei due amori.
Oggi è il quinto compleanno di nostra figlia e per festeggiare abbiamo organizzato una festa qui a casa nostra, la stessa dove hanno vissuto i suoi nonni e la stessa in cui nonna Tülay aveva detto a Firat che un giorno avrebbe vissuto con la sua famiglia.
<È arrivato Can> strilla felice nostra figlia quando in lontananza intravede la macchina di Murat. I miei due amici hanno avuto anche loro il loro lieto fine sposandosi e come noi hanno un bambino davvero tenero di nome Can.
<Devi essere felice solo quando vedi me!> le urla contro suo padre appena scende dalle sue gambe correndo dal suo amichetto.
<Aiutami ad alzarmi> dico ridendo mentre guardo l'espressione di Firat. È così geloso di sua figlia che certe volte fulmina il piccolo Can con lo sguardo ogni volta che secondo lui la abbracciava di troppo.
<Quando esploderai?> chiede la mia amica appena mi viene incontro per salutarmi.
<A giorni, penso. Tuo nipote non ha proprio intenzione di venire fuori> rispondo sbuffando. Sono così impaziente di strigere fra le braccia mio figlio ma lui sembra non essere d'accordo con me dato che superato il termine lui ancora è messo bello comodo.
Dopo l'arrivo dei nostri amici e anche dei genitori di Firat ci siamo spostati dentro casa dove con l'aiuto di mio marito abbiamo allestito il salone con tanto di palloncini e decorazioni varie per poi gustarci le prelibatezze da me cucinate, passando poi al taglio della torta ed è allora che mi rendo conto che il suono che più amo è il rumore della risata, il rumore della felicità.
<Mamma! Can mi fa tirato i capelli> urla mia figlia lamentandosi e quando vedo Firat girarsi verso il piccolo Can mi preparo al peggio ma il peggio non arriva da lui ma da nostra figlia che con una velocità immensa afferra un piccolo oggetto per poi lanciarlo addosso al piccolo Can.
<Oddio> sussurro sconvolta ma l'attimo dopo scoppio a ridere quando ripenso al mio incontro con Firat.
<Tu non ti innamorerai> sbotta in modo duro mio marito mentre prende nostra figlia in braccio e scappare via con lei.
<Non si sfugge al destino Firat> dico sicura di me mentre rido.
È stato il destino a farci incontrare e l'amore a farci unire.
<Non solo nelle fiabe il principe sceglie cenerentola> sussurro tra me e me mentre la mente naviga nei ricordi riportando a galla ogni momento vissuto con il mio principe. Quel principe che mi ha scelta innamorandosi di me rendendomi felice.
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Heart of ice
RomanceUno sguardo triste, occhi spenti e scuri, proprio come la sua anima. Una vita un po' complicata, piena di difficoltà e scelte difficili da fare. Due ragazzi, due mondi completamente diversi, due vite letteralmente opposte. Zeynep e Firat sono come i...