Appena le porte dell'ascensore si aprono, il Dottor Watson si ritrova in un'enorme androne.
Sul pavimento vi è stampato il logo dell'Interpole, il quale è riportato anche sul muro alle spalle del bancone della reception.
La stanza è piena zeppa di civili e agenti, i quali sono come in coda per uscire dall'edificio. L'accademico sta per azzardare un'ipotesi, quando O'Nile lo precede.
<Il nostro ufficio è al secondo piano. Ascensore o scale?>.
<La differenza?> domanda Leonard.
<A quest'ora nessuna. Sono entrambi affollati> spiega con calma l'agente. Accennando quasi ad un senso di rammarico per non poter essere assieme a loro.
<Come mai?>.
<Pausa pranzo> risponde secco Olivier Poe. Disgustato per il comportamento così nullafacente dei suoi colleghi.
L'agente Poe odia la maggior parte dei suoi colleghi, soprattutto quelli italiani. Reputandoli troppo impegnati a pensare agli affari propri, piuttosto che a compiere il dovere sul quale hanno fatto giuramento.
E appena si presenta la possibilità di non fare qualcosa? Che domande: non fanno quella cosa. Ovvio.Finendo con l'optare per le scale, il trio raggiunge l'ufficio di loro interesse.
Ne aprono la porte in vetro ed al suo interno, vi è solo un uomo prossimo alla pensione che sta seduto alla scrivania, intento a scrivere al computer con la stessa foga di un tifoso che guarda la finale di champions league.
<Ettore!> - esclama Matthew, facendo balzare l'uomo dalla sedia. - <Ti stai guardando ancora i porno sul luogo di lavoro?!>.
La battuta di O'Nile fa infastidire sia l'uomo che il collega Poe. Ma se il secondo si limita a commentare a voce basse un semplice e pacato "idiota"; il primo si alza dalla sedia con fare incazzoso ed esce dall'ufficio minaccioso. Assicurandosi, nell'uscire, di tirare un poderosa spallata al giovane agente bambinone.
<Ettore Esposito>. - Spiega Matthew. - <Fra cinque giorni va in pensione. Ci divertiamo a prenderlo in giro>.
<Ti diverti a prenderlo in giro>, lo corregge Poe.
<Sentite, per quanto mi diverta a vedere degli agenti di polizia che dovrebbero proteggere non una sola nazione, ma un'intero pianeta, battibeccare e farsi gli scherzi a vicenda, vorrei sapere il reale motivo per il quale io mi trovo qui>.
Le fredde parole che il Professore di Harvard pronuncia, sono sufficienti per far tornare serio l'agente O'Nile.
O almeno così pare.
<Immagino tu guardi i telegiornali>, ipotizza l'agente Poe, sedendosi alla propria scrivania.
<Sono più vecchio stampo io>, risponde Leonard, avvicinandosi al tavolo centrale alla stanza. Il quale è strapieno di documenti, foto, libri e penne sparse un po' ovunque.
<Cioè ascolti la radio?> domanda O'Nile avvicinandosi a sua volta al grande tavolo.
<Immagino intendesse dire che legge i giornali>.
All'udire di quella voce, tutti e tre si voltano.
Sull'uscio della porta, un uomo molto elegante è dritto in piedi. Intento a succhiare con una cannuccia, ciò che resta della sua bibita gasata.
<Le chiavi?> domanda l'uomo ad O'Nile, il quale subito lancia il mazzo di chiavi dell'auto sportiva.
A Watson questo atto è molto chiaro. Ha davanti a se, il capitano Elia Morlatto.
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Il Cifrario di Nicea
Mystery / ThrillerIl Dottor George Leonard Watson, uno degli uomini più colti del suo tempo, si trova a Roma per il firma copie del suo ultimo libro. Tutto sembra normale, quando le sue competenze vengono richieste dall'Interpole per fermare uno dei Killer più "stra...