XXVI

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Gv:18,1-11
Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli
e andò di là dal torrente Cèdron,
dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli.
Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto,
perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli.
Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati
e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei,
si recò là con lanterne, torce e armi.
Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere,
si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?».
Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!».
Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.
Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.
Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?».
Risposero: «Gesù, il Nazareno».
Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io.
Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano».
Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto:
«Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato».
Allora Simon Pietro, che aveva una spada,
la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro.
Quel servo si chiamava Malco.
Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero;
non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?».

Leonard, rilegge queste parole parecchie volte sullo schermo del proprio cellulare. E ad ogni rilettura, decine di teorie complottiate, guizzano nella sua mente come anguille. Saltando da una parte all'altra della sua mente, rimbalzando sulla calotta cranica.
Rimbalzano talmente selvagge, che i primi dolori di quello che promettere essere un bel mal di testa, iniziano a farsi sentire.
<Dottore?>, domanda O'Nile, notando la strana reazione dell'uomo.
<Dottor Watson?> domanda Sanchez, tentando di riportare l'uomo alla realtà.
Questo però tace. Concentrandosi su ciò che la sua mente tenta di elaborare.
La cosa va avanti per interi minuti.
Olivier Poe, stanco dalla giornata e da quello che ha già sentito, decide che per lui può anche finire qui.
Si alza dal letto e si avvicina alla porta per andarsene, quando la voce del professore pone una domanda a tutto il gruppo.
<Cosa ne sapete del Vangelo di Giuda?>.
Il trio resta attonito.
<Il Vangelo di Giuda?> ripete Matthew, ignorante della tale esistenza.
<Perché, esiste?> domanda Poe, distante pochi centimetri dietro al professore.
<Ne esistono parecchi di Vangeli. Solo che molto pochi sono stati accettati al Concilio di Nicea>, spiega rapidamente l'uomo, riponendo il cellulare sulla scrivania.
<Intendi dire che, oltre ai quattro conosciuti, ne esistono altri?>, domanda Martina allo studioso. Affascinata da tanta conoscenza.
<Moltissimi altri>, risponde lui.
<E cosa c'entrano quei versi con il Vangelo di Giuda?>.
La domanda dell'agente Poe, obbliga il Dottor Watson ad alzarsi in piedi e ad iniziare a camminare su e giù per la stanza. Muovendo le dita della mano destra in modo nervoso e senza una reale logica.
<Voi come decifrereste il significato di questi versi?>, domanda il dottore, assicurandosi di nascondere le proprie cicatrici del viso.
<Prima risponda alla mia domanda>, gli intima l'agente.
<Che il Killer si è sentito come Gesù>, commenta Matthew O'Nile, con lo sguardo basso e intento a prendere sul serio tutta la faccenda dei versi tradotti male.
<Come scusa?> domanda Martina, sorpresa da questa affermazione.
<Matthew, ma che stai dicendo?> domanda Olivier, mostrando un accento di rabbia.
<Continua ad esporci la tua versione>, lo esorta a continuare Leonard. Curioso di vedere fin dove l'agente è capace di spingersi.
<Si insomma, Gesù si è ritrovato con i soldati alle porte. E piuttosto che scappare vi si è consegnato di sua spontanea volontà. Senza contare che ha impedito a chiunque di intromettersi della vicenda. Non a caso, in quel momento al Quartier Generale c'era poca gente, essendo che erano arrivate un mucchio di segnalazioni per crimini finti. Si è come assicurato che nessuno potesse opporsi al suo volere. E poi si è consegnato nelle mani della giustizia, quando sapeva bene che questi lo stavano cercando>.
L'agente dell'Interpole espone in maniera chiara e completa tutto ciò che la sua mente gli ha suggerito. E, per quanto la cosa possa sembrare una follia, per certi versi, nella sua testa ha senso.
<Dimentichi di ricordare che si è "consegnato" per sterminarli> commenta il collega, irritato per tali parole.
<E tecnicamente Gesù si è consegnato perché così poteva adempiere al completamente del piano di suo padre: la resurrezione> risponde O'Nile con toni pacati.
<Quindi lui è colui che è stato designato da qualcun altro per compiere un piano?> azzarda la collega, proponendo quest'altra ipotesi sul caso.
<Se ci pensi a senso. Dopo il suo attacco, l'Interpole ha deciso di arrestare ogni indagine su di lui. Così che potesse agire indisturbato. In pratica, è un'altro tassello del piano>, continua a spiegare O'Nile. Ormai convinto che questa teoria sia corretta.
<Un piano che però non sembra avere un senso>, commenta Olivier ad alta voce.
<Non ha un senso perché non ne si vede ancora un quadro logico. Quello che è possibile vedere al momento, sono solo un mucchio di omicidi, tutti quanti contrassegnati da marchi a fuoco di alcuni versi della Bibbia. Versi che, caso vuole, sono fra quelli più controversi>.
Le parole del professore di Harvard fanno pensare tutti i presenti. I quali, malgrado sappiano che le interpretazioni del dottore hanno una loro logica, non sono sufficienti per delineare un quadro corretto per comprendere la reale interpretazione degli omicidi che stanno marchiando i loro pensieri.
Dopo qualche secondo di silenzio, l'agente Poe ritorna sulla sua posizione, e ripone la medesima domanda che già ha posto precedentemente: <Cosa c'entrano quei versi con il Vangelo di Giuda?>.
<Il Vangelo di Giuda>, - inizia a spiegare il Dottor Watson, intento a continuare con i suoi modi nervosi, - <È un libro apocrifo scritto fra il 130 e il 170. Il libro vede come protagonista Giuda, e per la maggior parte di esso, questo ha dei colloqui privati con Gesù>.
<Hai da dire solo questo?> domanda l'agente Poe, sorpreso da una spiegazione così breve.
<Nel libro sembra che Giuda e Gesù avessero un legame diverso da come appare nella Bibbia. Anzi, sembra che Giuda fosse quasi il braccio destro di Gesù. Infatti nel Vangelo, risulta che a Giuda sia stata affidata una missione fondamentale da Gesù in persona, ma non è mai ben specificata. Questo anche a causa di parti mancanti nei papiri rinvenuti. Ovviamente possiamo supporre che, il famoso tradimento di Giuda, non sia altro che la missione fondamentale affidatagli. Il che, se si rivelasse vero, andrebbe a far rivalutare la sua figura all'interno della Bibbia. Ma non avendo alcuna prova a sostegno di ciò, possiamo solo supporre>.
<Come stiamo facendo dall'inizio di queste tue consulente. Oserei dire>, termina il discorso l'agente.
Questo, stanco per la giornata, si avvicina alla porta della stanza e, intento ad andarsene, pone la mano sulla maniglia. Ma qualcosa, come fosse una forza superiore, lo ferma dal proseguire.

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