Olivier Poe, che ha sempre ritenuto quella sul Codice, una semplice e povera storia da preti, non può credere alle sue orecchie quando il famoso Dottor George Leonard Watson l'ha tirata in ballo; Su il caso di un feroce omicida, per giunta.
In questo momento, l'agente, vorrebbe fare solo una cosa: cacciarlo dall'edificio a suon di calci in culo.
Metthew O'Nile invece, il quale non conosce minimamente questa storia, sarebbe interessato a saperne di più, anche perché pensa che questa possa essere un aiuto per il caso.
La cosa che più di altre però, lo lascia sorpreso, è notare che fuori dalla porta, intenta ad origliare la conversazione, vi è un'agente che tenta di nascondersi. Malgrado la chioma rossa e il taglio arruffato la identifichino prima di subito.
<Agente Sanchez!> esclama l'agente, facendo sobbalzare la donna.
Questa si espone, così che tutti i membri all'interno dell'ufficio, la possano vedere da dietro la porta a vetro.
<Entra> dice O'Nile, facendole un gesto con la mano.
Lei, senza farselo ripetere due volte, esegue.
Leonard, è piacevolmente colpito dalla donna.
Ella, non dimostra più di trentacinque anni. Ha una linea snella, con forme appena pronunciate, e per niente volgari.
I vestiti che essa indossa però, fanno storcere il naso al professore di Harvard. Appartenente all'eleganza classica, si vede che la donna ha uno stile molto classico. Tanto da portare una camicia con i gemelli ai polsini. Ma le pieghe ai tessuti, fanno ben intuire che il vestiario non rientra nelle sue priorità, ma anzi è disposta a mandarlo in secondo, terzo, o addirittura quarto piano, rispetto alla sua priorità assoluta: il lavoro.
Il Dottor Waston, appena dopo aver esaminato la donna da testa e piedi, si rendere conto che ella lo sta fissando.
Lo sguardo di lei è però enigmatico.
Sembra quasi ammirazioni, mista con eccitazione e curiosità. Ma in quell'insieme di emozioni, vi è anche una lacrima amara di tristezza. Come se ciò di cui gli uomini stanno parlando, la metta a disagio.
Lui, sentendosi a disagio per gli occhi di lei puntati, tenta di coprirsi ulteriormente il viso. Soprattutto per nascondere le imperfezioni del suo viso.
<Sanchez, quante volte vuoi che ti venga detto ancora? Non fai parte di questa indagine. Levati di torno prima che il capitano ti scopra>.
Le parole fredde dell'agente Poe infiammano la rabbia della donna, la quale sta per scoppiare in una delle sue urlate di sfogo sui colleghi.
Ma ciò, grazie all'intervento del consulente, vengono posticipate.
<Lei è un parente della vittima. Dico bene?> domanda Leonard, facendo stupire tutti e tre gli agenti per la rapida deduzione.
<Come lo sa?> domanda lei con tono sorpreso.
Il dottore riesce ad intravedere nello sguardo della donna una piccola fiamma di curiosità genuina.
<Gli occhi>, risponde lui.
Il tono utilizzato per dare la risposta, da come l'impressione che in realtà, la risposta che volesse dare sia un'altra. "Come si fa non accorgersi che i vostri occhi sono praticamente identici? E con questo enorme ovvietà, più il fatto che avete anche lo stesso cognome. Qualcuno potrebbe dubitare di questa teoria?".
Lei ammaliata.
Aveva letto delle interviste, e dal modo in cui il professore scrive i suoi romanzi, la donna si era fatta un'idea di come fosse lui. Ma nel constatare la capacità deduttiva, da un semplice dettaglio considerato dai più come insignificante, è da wow.
<Sanchez!> urla l'agente Poe, per far tornare l'attenzione della donna su di se.
<Olivier, lo sai che sarei utile all'indagine. Lasciatemi dare una mano>, tenta di difendersi lei, avvicinandosi di qualche passo al grande tavolo.
<Vattene>.
<Insisto>, s'impunta lei.
Leonard, il quale inizialmente è stato colpito dalla donna, ora si sta ricredendo. Li pare di trovarsi davanti ad una bambina di cinque anni viziata, alla quale non è stato mai negato niente ed ora pretende di voler fare quello che vuole, solo perché mai nessuno lei ha detto un "no".
<Sei troppo coinvolta dal caso. Non vi puoi partecipare!> inizia a sbraitare l'agente Poe, ora furente per il comportamento infantile della collega.I due iniziano a litigare per qualche minuto.
E a causa del trambusto che questi generano, il Dottor Watson e Matthew O'Nile, si allontanano dall'ufficio per attendere che la situazione torni gestibile. E, con questa scusa, ne approfittano per prendersi un caffe in un bar poco fuori dalla quartier generale.
<Cos'è la cosa di cui ha parlato prima?> domanda O'Nile, ora libero da distrazione di lavoro e intenzionato a saperne di più.
<Intendi il Cifrario di Nicea?>.
<Proprio quello>.
La curiosità che l'uomo ha in cuore è tangibile per chiunque. E a Leonard, raccontare la storia che si cela dietro ad essa, è un suo immenso piacere.

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Il Cifrario di Nicea
Bí ẩn / Giật gânIl Dottor George Leonard Watson, uno degli uomini più colti del suo tempo, si trova a Roma per il firma copie del suo ultimo libro. Tutto sembra normale, quando le sue competenze vengono richieste dall'Interpole per fermare uno dei Killer più "stra...