Il litigio fra l'agente Sanchez e l'agente Poe, sta andando avanti da cinque minuti buoni, quando il capitano Morlatto compie una irruzione nell'ufficio per comprendere l'origine di tante grida.
Come esso nota che, la donna, sta non solo infrangendo il chiaro ordine di andare a casa per prendersi una giornata libera, ma sta cercando nuovamente di intromettersi all'interno di una indagine alla quale le è stato chiaramente proibito di unirsi, va su tutte le furie.
Inizia ad urlare e l'intero ufficio cade nel silenzio. Con le sole parole del capitano che rimbombano sulle pareti.
I due agenti abbassano lo sguardo, ma è Sanchez quella che si sente realmente sconfitta dalla cosa.
Ha perso definitivamente la possibilità di unirsi alle indagini per vendicare la morte del padre; È stata ufficialmente messa in ridicolo davanti all'intero commissariato, essendo che le urla del capitano Morlatto le ha sicuramente sentite ogni anima viva all'interno della struttura; Ha perso la possibilità di conoscere uno dei suoi scrittori preferiti e, con grande probabilità, a causa di questa sua ultima trovata, potrebbe anche perdere il posto di lavoro per insubordinazione.
In pratica: un fallimento sotto tutti i fronti.
Amareggiata e sconsolata, opta per l'unica opzione che le resta praticabile.
Abbandona l'edificio, scendendo fin nel parcheggio interrato e si avvicina alla macchina.
Con le parole di Morlatto che ancora le urlano nella testa, mette in moto il motore. Appoggia entrambe le mani sul volante, e, dopo aver compiuto un profondo sospiro, inizia ad urlare.
Frustrata, oltre alle grida, impreca.
Incazzata con se stessa per il suo comportamento impulsivo che, ogni volta, le fa compiere tutte le possibili scelte sbagliate praticabili.

Passato lo sfogo, la donna esce dal parcheggio e, ormai più stanca che altro, si dirige nel suo appartamento poco fuori Roma, decidendo di ignorare il furgone anonimo che è parcheggiato affianco alla sua macchina, nel posto riservato ad un suo collega.
Malgrado sia ormai quasi mezzogiorno, le strade della capitale Italiana sono stranamente poco affollate. Anzi, il traffico è molto scorrevole. Ed è grazie a questa condizione se Martina riesce ad arrivare a causa sua in poco più di quaranta minuti, e non oltre un'ora come il solito.
Ne sembra quasi lieta.
Spegne il motore della vettura, dopo averla parcheggiata in un comodo posto non troppo lontano dalla palazzina. Ma, al posto di scendere, resta a bordo del veicolo per qualche minuto.
Intenta ad osservare con sguardo vuoto, il parco posto alla sua destra.
Nel vederlo, un piccolo fiume di ricordi si riaccendono dentro di lei e la cosa non può fare altro che peggiorare ulteriormente il suo stato d'animo.
I ricordi del padre, che da bambina la portava a giocare in quel parco, sono un peso divenuto ormai troppo pesante da poter sorreggere da sola.

Riuscitasi infine ad abbandonare la macchina, giunge nell'appartamento. Si toglie le scarpe pigramente, abbandonandole poco distanti dall'uscio.
Lascia la borsa sul banco della cucina, posta affianco all'ingresso. E affianco ad essa, vi lancia il distintivo. La fondina contenente la pistola, invece, la lancia sul divano. Stracolmo già di suo di coperte e vestiti sporchi.
L'intero appartamento è come un campo rom. Pieno di cose sparse un po' ovunque, senza un reale criterio.
Inizia a spogliarsi già da metà corridoio. Lasciando che i vestiti cadano per terra, abbandonati al triste destino di venir assorbiti dalla polvere fino a quando la donna non li risvegli dal letargo.
Quando l'agente Sanchez raggiunge il letto, è solo in intimo.
Vi ci si butta sopra a peso morto, facendo cadere una pila di vestiti puliti, adagiata sul bordo di esso.
Prima tira un sospiro, poi finisce con lo scivolare sotto le coperte. Le quali, sopravvissute ad una delle notti più fredde dell'anno, non vedono loro di trasmettere a lei i postumi del freddo che sono ancora residui su di loro.
Dominata dalla stanchezza, non ci mette molto per crollare nel sonno. Abbandonandosi tutto ciò che è successo nel commissariato alle spalle, è ora unicamente attratta dall'idea di riposare il cervello ed il corpo. I quali, a causa dello stress che negli ultimi anni ha accumulato, ora la sta uccidendo senza neanche che lei se ne renda conto.

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