Il Cifrario di Nicea

XXXII

Con in mano il giornale sulle cronache nere, l'agente Matthew O'Nile, è terribilmente scioccato.
Non solo ha scoperto che nell'Interpole è presenta una talpa che ha passato tutte le informazioni sul caso. A causa di ciò ora, il Killer della Bibbia occupa la prima copertina, ma addirittura, il suo migliore amico, Olivier Poe, è il responsabile di ben 9 morti all'ospedale dei Beati Fratelli.
A confermare la cosa ci sono alcuni testimoni e i video della sorveglianza.
L'uomo è distrutto dalla cosa.
Completamente a pezzi per aver perso in una sola sera: uno dei casi più importanti della propria vita, e, forse, anche un "fratello".

Intento a leggere ogni briciolo di notizia, tenta di contattare il collega, chiamandolo a ripetizione.
Ma questo, continuamente, non risponde alle chiamate.
Oltre venti chiamate senza risposta. Fino a quando l'agente, suppone che forse, Poe potrebbe trovarsi al Quartier Generale.
Per quanto l'idea sembra stupida, e senza senso, è l'unica cosa che l'uomo pensa sia possibile.
Ripone quindi io giornale, e allunga i soldi della colazione al barista, il quale li prende quasi con fare schifato.
Alle spalle dell'agente, appeso in alto alla parete, il televisore riproduce lo stesso telegiornale che Sanchez e Watson stanno guardando nel soggiorno di lei.
Matthew, capisce che la reazione del barista è dovuta al fatto che il telegiornale ha spacciato gli agenti dell'Interpole come dei codardi, e che, a causa del suo distintivo appoggiato affianco a se sul bancone, il barista abbia preso l'agente O'Nile come uno di quei codardi.
Non ha neanche idea di cosa ho rischiato nelle ultime ore... commenta l'uomo nella sua testa, alzandosi dallo sgabello ed allontanandosi dal bar.
Raggiunge la propria macchina, e vi sale sopra. Sta per metterla in moto, quando il suo cellulare inizia a squillare.

Agente Martina Sanchez

<Dimmi Sanchez>, dice l'agente, mettendo in moto il veicolo.
<Dimmi che hai visto il telegiornale>, dice la donna preoccupata.
<Purtroppo si>.
<Poe? Davvero?!>, domanda lei con tono sorpreso.
<A quanto pare sì. Sto cercando di saperne di più. Ti terrò informata>, cerca di rassicurarla, mettendo il telefono in viva voce e lanciandolo sul sedile del passeggero.
<E se ci fosse una talpa nell'Interpole?>.
La domanda di lei è giusta. E lo stesso agente ne è certo. E anche se non ha ancora prove concrete della cosa, è intenzionato a venirne a capo.
<Molto probabile. Farò qualche breve indagine e ti farò sapere. Resta con il telefono affianco>.
E detto ciò, Matthew chiude bruscamente la chiamata. Lasciandosi avvolgere dal traffico della capitale.