Inizio

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"Voi volete sapere la nostra storia, ma quella che vi sta raccontando l'idiota qui seduto accanto a me non è la versione reale, quindi fate parlare me e ascoltate la realtà dei fatti. Vi avverto, potrebbero esserci dei passaggi crudi, scoprirete un lato di me che mai avete conosciuto e che spero non conoscerete mai, potrei risultare odiosa, cattiva, orribile, ma non vi preoccupate, a tutto c'è una ragione. Ma per raccontare questa storia devo tornare indietro di almeno 100 anni..."
~100 anni fa
"Mary, devo andare a scuola, tieni sotto controllo Damon" mi dice Stefan prendendo lo zaino per metterselo su di una spalla. Stefan è un ragazzo, anzi un vampiro, molto tranquillo, si nutre di sangue animale e non fa male a nessuno, almeno finché non beve sangue umano, li la situazione cambia, ma tutto sommato, per quanto possa sembrare noioso e autoritario, è una bella persona.
"Per prima cosa, trovo alquanto ridicolo che tu vada a scuola, tesoro hai 150 anni...Seconda cosa, Damon può badare a se stesso" sbuffo
"Certo, peccato che sia una macchina omicida"
"Si certo, a me tocca fare la babysitter mentre te ti vai a divertire con Katerina Petrova" alzo gli occhi al cielo, non ho voglia di badare al fratello cattivo
"Non è lei"
"Stefan, è identica, letteralmente identica" scandisco bene ogni parola
"Doppelganger Mary, si chiama doppelganger" mette in chiaro lui
"Ancora non riesco a capire come ha fatto ad accettare che tu stia con lei anche se è la copia identica della tua ex morta nel 1864" lo provoco scherzando
"È piuttosto comprensiva, è un peccato che tu non la voglia conoscere"
"Forse è meglio per lei che non mi conosca" dico mentre lui esce dalla casa.
Adesso sono da sola, nel salotto, sorseggiando una sacca di sangue mentre aspetto che Damon si svegli. Pensandoci forse è sveglio e ha ascoltato tutta la conversazione con Stefan, oppure è sgattaiolato fuori dalla finestra...A vederlo adesso, quasi mi spiace, prima era molto unito a suo fratello, ma ora lo odia, lo colpevolizza per quello che è successo, lui non voleva essere un vampiro
"Maaary!" parli del diavolo e spuntano le corna. Mi giro ma non riesco a vederlo, la sua voce arriva da ovunque
"Damon, niente giochetti, vieni qui e per una volta parliamo civilmente"
"Maaary!" sento la sua voce ancora una volta, adesso è anche spuntato dal nulla un corvo sul tavolo
"Giuro che prima o poi te lo ammazzo quel corvo"
"Maaary!" insiste
"Damon vieni qui non ho vogl- CRISTO SANTO!" il vampiro è apparso dietro di me toccandomi con un dito la spalla
"Allora, andiamo a cacciare?"
"Sei qui da qualche settimana e hai già ucciso decine di persone, devi smetterla" cerco di farlo ragionare, ma non credo che sia utile visto che ha i sentimenti spenti. Non so se lo sapete ma noi vampiri abbiamo una specie di interruttore per le nostre emozioni, quando si fanno troppo forti alcuni di noi tendono a spegnerle
"Pensi di farmi cambiare idea in nome dell'amicizia che ci legava? Odio anche te, hai sempre seguito Stefan, sempre"
"Damon ti sei tradito da solo"
"Di cosa stai parlando?"
"Dici di avere tutte le emozioni spente, ma se provi odio vuol dire che qualcosa provi" spiego con un mezzo sorriso
"E con questo?" domanda visibilmente confuso.
Non rispondo, mi fiondo verso di lui e gli spezzo l'osso del collo, non appena cade per terra lo trascino verso la cella che si trova nei sotterranei dell'enorme casa dei Salvatore, gli levo il suo anello solare e lo chiudo lì.
Esco di casa e vado verso il liceo di Mistic Falls, devo avvertire Stefan di quello che è appena successo.
Mi trovo in un corridoio pieno zeppo di ragazzini che discutono sul voto della loro verifica, troppe voci, non riesco a concentrarmi per sentire quella di Stefan, ma dopo qualche minuto riesco a trovarlo, è alla mensa.
È seduto vicino ad Elena Gilbert, la sosia della sua ex, difronte a lui c'è Bonnie Bennett, una strega molto potente.
"Stefan, problemino di famiglia" interrompo qualunque conversazione stessero avendo prima
"E tu saresti?" chiede la Bennett
"Lei è la Mary di cui vi parlo sempre" ah, parla spesso di me a queste due? Non mi piace affatto che sappiano chi io sia
"Ah, piacere allora io sono Elena" si presenta
"Insomma, non ti presenti nemmeno?" mi chiede la strega
"Scusate, ma non c'è proprio tempo, io e Stefan dobbiamo tornare a casa, Damon non si sente molto bene" dico fissando Stefan
"Solitamente mi dispiacerebbe, ma trattandosi di Damon..." non riesco a guardarla senza pensare a Katerina
"Sisi, ma adesso dobbiamo andare" rispondo diregendomi verso l'uscita della mensa, sento Stefan che si alza dalla sedia e mi segue.
Usciamo dal liceo e vedo il mio amico un po' preoccupato
"Che succede?" mi domanda
"Damon prova odio, non ha spento del tutto i sentimenti, adesso è rinchiuso nella cella"
"Andiamo" dopo di che lo vedo sparire, velocità da vampiro, ovvio. Lo seguo e in men che non si dica siamo nella nostra casa.
Vado al piano di sotto e trovo Stefan a osservare il corpo del fratello sdraiato in terra
"Non importa che tu stia qui Mary, vai pure a farti un giro" dice con tono apprensivo, come se mi volesse proteggere da quello che dovrò vedere se rimango
"È importante anche per me"
"Lo ami, non è così?" mi domanda senza distogliere lo sguardo da Damon
"Questo non è importante Stefan"
"Chi ha dato l'idea a Katherine di rifugiarsi in quella chiesa, il posto dove è morta?"
"Sai già la risposta, ma se vuoi te lo ripeto: sono stata io" rispondo con tutta onestà
"L'hai fatto perché lo ami e lei era tua rivale"
"No" dico seccamente
"Non negare l'evidenza" questa volta mi guarda
"Devi credermi, sono pazza ma non a tal punto"
"E allora perché l'hai fatto? Non ti sto accusando, in realtà ci hai fatto un gran favore, ma voglio solo sapere perché"
"Non lo vuoi sapere e io non voglio dirtelo" vado sulla difensiva
"Mi rendo conto solo adesso che noi non sappiamo nulla di te, ti abbiamo conosciuta nel 1863 e ti abbiamo accolta in casa nostra, ma non sappiamo niente del tuo passato" parla come se stesse ragionando tra se e se
"E che cosa vuoi sapere? Vuoi sapere il mio cognome? Black, ma questo lo sapevi. Che sono stata trasformata da mia madre perché aveva troppa paura che morissi? Lo sai già. Che ho dei fratelli ma non ci parlo più? Lo sai. Sai tutto di me" facciamo finta che sai vero, non conosce la parte più importante
"Si, ma se ti faccio domande che scavano nel tuo passato tu non rispondi" dio, non si è mai fatto problemi fino ad ora...
"Non voglio ricordare il passato, tutto qua"
"Certo, scusami"
"Non fa niente Stefan" gli tocco una spalla e lui mi sorride.
Dopo qualche minuto, Damon si inzia a muovere.

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