Ibrido

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Apro gli occhi di scatto, non so dove mi trovo o se ci sia qualcuno con me, quello che so per certo è che sento che sono cambiata, percepisco il potere che è in me.
Mi guardo in torno e scopro di essere in casa mia, sul divano, ma non c'è nessuno accanto a me, perché? Cosa è successo quando mi sono trasformata? Ho bisogno di risposte.
"Ben tornata" sento una voce dietro di me, per un momento mi sembra sconosciuta, poi la riconosco
"Klaus" dico provando a mettermi a sedere sul divano, ma la mano di mio fratello mi blocca
"Non affaticarti" mi lascia un bacio sulla fronte per poi mettersi sulla poltrona davanti al divano
"Sto bene, fratellino" lo rassicuro
"Hai bisogno di riposo, sei sempre debole" mi guarda con dolcezza
"Dove sono tutti? E che cosa è successo?" domando
"Niente di grave, non te ne preoccupare" si irrigidisce un po'
"Non c'è bisogno di mentire, sai che puoi essere sincero con me"
"Hai bisogno di stare qui e riposarti" Klaus cambia discorso
"Ho fatto male a qualcuno, non è vero?" noto che mio fratello non rispode e come si dice: chi tace acconsente "A chi?"
"Non importa"
"E invece sì" rispondo con fermezza
"Non appena si è completato il rituale, ho detto a tutti di andarsene il prima possibile, ma tu ti sei trasformata molto velocemente in lupo, non eri in te e hai dato la caccia a ognuno di noi. Hai morso me, Kol, Finn e Stefan" ammette. Mi guarda fissa negli occhi, quasi come se stesse provando compassione nei miei confronti.
Mi alzo di scatto dal divano, inizialmente mi gira la testa ma mi riprendo subito. Mi avvicino a mio fratello e lo guardò con attenzione per vedere se sta bene
"Ti ho fatto male? Stai bene? Non morirai, vero?" inizio ad agitarmi
"Puoi stare tranquilla, il morso di licantropo non mi fa niente e io sto bene" mi rassicura
"E gli altri? Hai dato loro il tuo sangue per guarire? Dove sono?"
"Stanno riposando adesso. Kol e Finn sono nelle loro camere, Stefan è nella tua. L'ho portato
qui perché sapevo che avresti voluto vederlo"
"Grazie" mi incammino verso la mia camera, ma poi mi fermo "Klaus, non hai una bella cera, sicuro di stare bene?" chiedo vedendo che ha la pelle più pallida del solito
"Si" si limita a dire. Mi volto verso di lui e lo scruto un'altra volta e riesco a vedere la sua maglia macchiata di sangue sul fianco destro
"Non stai bene, fai vedere" mi precipito verso di lui e gli alzo la maglietta. C'è un morso sul suo fianco, stranamente non sta guarendo
"Guarirò, sorellina"
"No, non è vero. Klaus tu sei un ibrido, come me, perché non stai guarendo?" chiedo in preda al panico
"È una ferita profonda, ma guarirà, puoi starne certa" mio fratello si alza, ma questa volta non nasconde il dolore che prova
"Sappi che se muori, troverò il modo di riportanti indietro per ucciderti di nuovo"
"Apprezzo la tua preoccupazione" Klaus mi rivolge un sorriso e poi inizia a salire le scale lentamente
"Vieni ti do una mano" gli dico mettendomi il suo braccio attorno alle spalle per sorreggerlo.
Non si appone e si lascia accompagnare fino alla sua stanza, poi io vado verso la mia camera e busso alla porta
"Klaus lasciami in pace" sento la voce del mio amico lamentarsi.
Entro nella stanza e quando Stefan si accorge che sono io, si rilassa
"Sei tu, bene"
"Scusami" dico mentre mi siedo vicino a lui, poi gli prendo la mano
"Oh tranquilla, io sto bene e tu?" mi chiede
"Non voglio parlare di come sto io. Mi dispiace Stefan, potevo ucciderti" quasi mi metto a piangere
"Non è vero, sai benissimo che Klaus mi ha dato
il suo sangue e se non lo avesse fatto, me lo avresti dato tu oggi" si gira verso di me, i suoi occhi sono stanchi e stanno aperti a malapena
"Ma guarda come ti ho ridotto" esclamo
"Non è colpa tua, mi hai svegliato bussando alla porta" mi fa il sorriso più rassicurante che abbia mai visto
"Se vuoi stare qui non ci sono problemi, altrimenti ti riporto a casa non appena me lo dici"
"Credo che tornerò a casa, ma adesso va dai tuoi fratelli, non stare con me" gli bacio la fronte e poi esco dalla stanza.
Entro nella camera di Kol e lo trovo già in piedi
"Come è possibile?!" esclamo sorridendo
"Oh, ciao serial killer" fa una piccola pausa "Sono in piedi perché mi hai dato solo due morsi superficiali" mi spiega
"Per fortuna che stai bene" vado verso di lui e lo abbraccio
"Mai stato così in forma" mi sorride staccandosi da me
"C'è qualcuno che sta molto peggio di me però...Finn" alza le sopracciglia come per ammiccare
"Si andró a vedere anche come sta lui" rispondo mostrando poco interesse
"Vai pure" mi giro con le spalle verso di lui, ma prima che possa fare un passo, Kol mi spinge fuori dalla camera
"Scusa, ma dovevo vendicarmi in qualche modo" ride e poi chiude la porta.
Questa volta entro nella stanza di Finn e noto subito che è quello che sta peggio di tutti, ma è cosciente
"Sei...venuta a trovarmi...allora?" mi chiede con molta fatica
"Si, stai bene?"
"Non credo" mi risponde facendo un piccolo sorriso
"Cosa ti ho fatto?" la mia voce non mostra nessun tipo di sentimento
"Mi hai quasi fatto a...brandelli" ammette chiudendo gli occhi
"Sopravviverai?"
"Si, sto...guardando lentamente"
"Bene" mi volto e faccio per uscire dalla stanza
"So che mi odi...ma non...ti scusi...neanche?" mi domanda
"Oh, giusto, scusami, fratellone" lui non può vedermi perché gli do le spalle, ma sulla mia faccia è stampato un sorriso un po' sinistro.
"Sei pronto?" irrompo nella stanza dove si trova Stefan
"Oh si, certo" si alza dal letto con un po' di fatica e poi viene verso di me. Faccio la stessa cosa che ho fatto con Klaus poco fa, lo aiuto a scendere le scale.
Ci mettiamo in macchina e lo riporto a casa sua.
"Stefan, posso chiederti dove è mia sorella? Nessuno me l'ha detto" gli chiedo
"Sta bene, ma è stata incaricata di spostare i corpi in modo che nessuno li trovi"
"Bene...ed Elena?"
"Questo non ho avuto modo di scoprirlo, sono stato in casa tua tutta la notte per riprendermi" giusto, quasi dimenticavo
"Secondo me Klaus si sta affezionando a te, voglio dire a Damon non avrebbe mai permesso di restare in casa, gli avrebbe dato a malapena il suo sangue per salvarlo" regioni ad alta voce
"Sappiamo quanto tuo fratello rivoglia come amico lo squartatore di Monte Rey"
"Beh, devo dire che eri simpatico a quell'epoca" lo prendo in giro.
"Ma per favore, persino tu non mi sopportavi"
"Stefan, ti adoravo!" esclamo ridendo
"Ah, non ci credo" segue la mia risata
"Fidati quando ti dico che nessuna versione di te mi sta antipatica" mi giro verso di lui per poi riportare il mio sguardo sulla strada.
Dopo qualche minuto arriviamo a casa Salvatore, parcheggio e aiuto il mio amico ad entrare in casa, ne approfitto per passare a salutare tutti.

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