Le fenici

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È l'alba e mi sono appena svegliata nel letto di Damon, sono stanca, non abbiamo dormito molto, ma oggi è un grande giorno pieno di cambiamenti.
Mi vesto velocemente e scendo nella sala che adesso è deserta, lascio un biglietto per avvertire gli altri che me ne so andata e che non si preoccupino per me. Prendo il mio giubbotto ed esco di casa.
Uso la mia velocità da vampiro per arrivare da Klaus, non voglio aspettare un momento di più, voglio riabbracciare i miei amati fratelli...e Finn.
Entro nella casa e, come mi aspettavo, trovo i miei due fratelli già in piedi
"Sei arrivata finalmente" Klaus mi accoglie con il sorriso "La nostra famiglia si sta per riunire" aggiunge
"Sei di buon umore vedo" escalmo ridacchiando un po'
"Andiamo, non voglio aspettare un secondo di più. Klaus va a togliere i pugnali dal petto dei nostri fratelli" dice Elijah con tono autoritario
"Perché non ce li dividiamo? In fondo loro sono tre e anche noi" propongo
"Si certo, chi si prende l'onore di risvegliare Finn?" chiede Elijah in tono ironico
"Io no" rispondo velocemente
"Io risveglio Rebekah!" mi segue Klaus
"Bene, fratellone, credo che toccherà a te" lo
prendo in giro. Elijah alza gli occhi al cielo e poi si incammina verso i sotterranei, io e Klaus lo seguiamo.
Arriviamo fino al luogo dove si trovano le bare e mi blocco: sono sempre stati qui, vicino a noi, non ci hanno mai lasciati veramente e io sono venuta a saperlo solo poche settimane fa.
"Sorellina, quella a destra è quella di Kol" mi indirizza Klaus. Mi avvicino alla bara del mio amato fratello minore, non posso credere che tra poco lo rivedrò.
Apro il coperchio e lo vedo, non riesco a descrivere quello che sto provando: è li, davanti a me e sembra che stia dormendo, assomiglia quasi ad un angelo, peccato che, in realtà, è tutto il contrario.
"Al mio tre" dice Elijah "1...2...3" estraiamo all'unisono i pugnali e dopo qualche secondo sentiamo un respiro profondo: i nostri fratelli si sono risvegliati
"Dove è?" chiede con tono sinistro Kol, si è tirato su di scatto, neanche ha guardato chi aveva in torno.
Gli poggio una mano sulla spalla e lentamente si gira
"Mary-Jane come diavolo sei vestita?" mi chiede ingenuamente. Noto solo adesso che è sempre vestito come il giorno in cui Klaus l'ha pugnalato.
"Sono passati secoli dalla tua morte" gli spiego
"A proposito" si gira verso Klaus ed esce dalla bara "Giuro che otterrò la mia vendetta, fratello" lo minaccia
"Io ci andrei piano, Kol" sento la voce di Rebekah, ero così concentrata su mio fratello minore che neanche mi ero accorta di lei "È un ibrido adesso" ah, mi ero dimenticata che lei era già stata risvegliata in precedenza
"Rebekah" la chiamo e le corro in contro, l'abbraccio così forte che quasi le rompo tutte le costole
"Perché sei con Nik, sorellona? Pensavo che vi odiaste" mi guarda con una faccia strana
"Ma nessuno mi ha nominata quando ero a New Orleans?! Santo dio, ti devo raccontare tutto allora" le dico
"Fratelli" non appena sento la sua voce alzo lo sguardo e mi ritrovo Finn a pochi metri da me
"E...la festa è rovinata!" esclama Kol, mi era mancata la sua schiettezza
"No, adesso voglio solo gioire con voi per questa riunione di famiglia" afferma con una voce molto calma e pacata
"Beh, mi dispiace non poter gioire con te, Finn" lo prendo in giro "Ma devo fare cose molto più importanti, come trovare un vampiro da sacrificare così che io possa diventare ibrido" faccio un finto sorriso, il più falso che abbia mai fatto.
"Ci siamo persi qualcosa, Rebekah" Kol scuote la testa
"Già. Kol vieni con me a cacciare?" gli chiedo sapendo che, come me, non riesce a sopportare più di un minuto Finn
"Volentieri"
"E ci lasciate cosi?" chiede Rebekah quasi con tono disperato
"Lasciali, devono fare cose molto più importanti" dice Klaus con tono autoritario.
Io e Kol ce la svignamo e passeggiamo un po' per le strade di Mystic Falls
"Che c'è che non va?" gli chiedo notando che non sta facendo altro che guardarsi in torno
"L'ultima volta che sono stato qui, era tutto molto
diverso"
"Già, completamente" annuisco con la testa
"Allora, mia cara Mary-Jane, racconta un po' a tuo fratello quello che è successo in questi secoli"
"È un po' lunga da spiegare Kol, ma ci siamo evoluti, adesso usiamo dei cosi chiamati telefoni per comunicare"
"No, non mi interessa niente di questo" mi interrompe "Cosa hai fatto per tutto questo tempo?" domanda
"Era più semplice spiegarti l'evoluzione della tecnologia" Kol si mette a ridere
"Andiamo, immagino che tu abbia avuto una vita abbastanza facile con la protezione di Klaus" esclama non sapendo quanto si stia sbagliando
"Ho perso la sua protezione nel 1862" rispondo seriamente
"Oh, scusami, non lo immaginavo"
"E come potevi? Eri morto ed è questa la ragione per cui ho perso la sua protezione: mi sono resa conto che vi stava uccidendo solo perché eravate d'intralcio al suo piano e lui mi voleva uccidere solo perché gliel'ho fatto notare" faccio un breve riassunto
"Beh, so cosa provi, ci sono passato. Ha ucciso anche te?"
"No, sono scappata e mi sono rifugiata da una famiglia un anno dopo"
"E come mai adesso sei dalla sua parte?"
"L'ho perdonato un po' di tempo fa, non riuscivo ad odiarlo...scusami" rispondo con una voce triste
"Non devi scusarti, Mary-Jane. Io non lo sto forse perdonando anche se mi ha ucciso?"
"Lo farai?"
"Non lo so ancora, se mi andrà si, altrimenti saranno problemi suoi" alza le spalle. È sempre stato un tipo menefreghista "Allora, chi uccidiamo?" si sfrega le mani come segno di impazienza
"Klaus vorrebbe che uccidessi un mio amico, ma non lo farò, cerchiamo una perosna a caso"
"Da quando Mary-Jane Mikaelson fa amicizia con gli umani? Mi ricordo che adorava ucciderli e basta"
"Sono cambiate tante cose Kol"
"E va bene sorellona, facciamo fuori una persona qualunque, ma prima voglio sapere come è andata con la famiglia che ti ha ospitata, non hai finito la storia"
"Se vuoi dopo ti porto da loro, non abitano lontano da qui" gli sorrido
"Ah, li hai trasformati?" ridacchia
"Non io, Katerina Petrova"
"Ma non mi dire?!" esclama ridendo per la casualità
"Avresti dovuto vedere quando è arrivata in quella casa e mi ha vista, quasi le prendeva un infarto. Le dissi che per il bene comune non le avrei fatto niente"
"Mary-Jane, guarda quello lì! È da solo, andiamo" esclama Kol avventandosi in men che non si dica sul collo di un povero uomo che ha solo avuto la sfortuna di incrociare il nostro cammino.
"Non ucciderlo Kol, prima deve bere il mio sangue" mi mordo il polso e faccio bere l'uomo sconosciuto
"Ho qualcosa sulla faccia?" mi sorride con la bocca sporca di sangue, l'ha sempre fatto perché sa che mi fa molto ridere
"Giusto un po' qui" gli dico toccandomi il lato della bocca, poi mi metto a ridere e Kol sogghigna per poi tornare a prosciugare la nostra vittima.

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