I sentimenti di Niklaus

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Per tutto il pranzo sono stata ad osservare Klaus: teneva lo sguardo fisso in un punto della tavola, non ha mai aperto bocca mentre gli altri parlavano e non appena ha finito di mangiare si è alzato ed è uscito di casa. Adesso si trova sul portico, posso intravedere dalla finestra la sua figura girata di spalle.
"Sorella, sei pronta per uscire?" Rebekah mi distrae dai miei pensieri
"Non vengo, ma tu compra qualcosa anche per me, sono sicura che non sbaglierai" non mi muovo di una virgola, il mio sguardo rimane fisso sulla figura nel portico
"Sei preoccupata per Klaus? Ma quando capirai che per lui non c'è più speranza?" interviene Kol
"Non puoi parlare fratellino"
"Lui non può parlare Mary-Jane, ma io si e sono d'accordo con lui"
"Lo so Rebekah. Adesso uscite e divertitevi anche per me" li invito ad andarsene, la mia pazienza ha un limite e loro lo stanno per oltrepassare. I due non proferiscono parola e spariscono dalla mia vista. Non appena li vedo allontanarsi dal vialetto della casa, esco nel portico per fare due chiacchiere con il mio gemello.
"Fratello"
"Sorella"
"Che ti succede?" chiedo con tono apprensivo
"Niente" bene, ha deciso di comunicare a monosillabi
"Saltiamo questa parte e andiamo dritti al punto Klaus"
"Vuoi sapere perchè ho pugnalato Elijah? Semplicemente stavo cercando di trovare il modo migliore per punire Elena nel caso ci tradisse, lui è entrato in camera mia, io lo avevo avvertito di lasciarmi in pace"
"Per così poco?"
"Andiamo, Mary-Jane, ma non capisci che non appena questa storia sarà finita loro ci abbandoneranno?" per la prima volta durante la nostra conversazione Klaus si gira verso di me e mi osserva con quegli occhi che non lasciano trasparire nessuna emozione
"Non è vero e tu lo sai"
"No non lo so. Noi siamo solo degli intrusi in questa famiglia, degli errori"
"Ma come puoi dirlo?!" esclamo
"Basta guardarli: Rebekah stravede per Elijah e viceversa, Kol ha il ruolo del fratello minore che litiga con tutti ma a cui tutti voglio bene, persino Finn fa più parte della famiglia di noi"
"No Klaus, ti sbagli"
"Menti pure a te stessa" mio fratello ritorna a guardare il panorama
"Non pensi che loro non si fidino di te solo perché li hai pugnalati?"
"Era così anche prima. Ma perché pensi che tu non ti sia mai ritrovata in una di quelle bare eh? Perché tu sei uguale a me"
"Beh, grazie fratello" dico ironicamente
"Non c'è di che"
"Klaus stai diventando sempre più paranoico. Sai bene che Elijah non ti abbandonerebbe mai"
"E tutti gli altri?" non rispondo, resto in silenzio "Vi ho sentiti prima, loro due mi abbandonerebbero"
"Posso parlare solo per Rebekah, ma sai benissimo che lei non lo farebbe, parla ma alla fine è sempre stata al tuo fianco" provo a mettergli una mano sulla spalla per confortarlo, ma lui si scansa
"Ma quando aprirai gli occhi eh? Noi non c'entriamo niente con loro, siamo solo dei bastardi"
"Cristo, queste sono parole di nostro padre"
"Inizio a pensare che avesse ragione"
"È la tua paura di rimanere solo che parla Klaus, ma nel profondo sai benissimo che questo non accadrà mai"
"A no?"
"Qualunque cosa succeda io non ti abbandonerò"
"Mi vuoi forse dire che sceglieresti tuo fratello psicopatico e malvagio al posto di Elijah, o Kol o Rebekah?"
"Non avrò bisogno di scegliere perché loro non se ne andranno, ma se fosse necessario si Klaus, sceglierei te" faccio una piccola pausa "E poi non sei psicopatico, hai solo bisogno di imparare a fidarti delle persone"
"La tua ingenuità mi stupisce sorella"
"Che ci vuoi fare? Io e te siamo l'opposto"
"Su questo sono d'accordo con te"
"Ora, non puoi lasciare da parte queste tua paura e tornare ad essere normale?"
"Io non ho paura"
"È normale provare paura Klaus"
"Non per me"
"Okay, ma puoi tornare ad essere normale?" chiedo sviando l'argomento
"Ci penserò. Ora, se vuoi scusarmi, io vado da Caroline" mi saluta con un cenno e si allontana
"Vacci piano con lei Klaus!" gli urlo mentre se ne va. Lui si gira e fa un mezzo sorriso, poi torna a camminare.
Non appena rientro in casa mi ritrovo Elijah davanti
"Dio fratello, mi hai spaventata!" esclamo mettendomi una mano sul cuore
"Vi ho sentiti"
"Dunque?" chiedo
"C'è speranza per lui, sta iniziando ad abbattere i muri che si è creato intorno"
"Lo so Elijah, ma questi pensieri che ha lo porteranno all'auto distruzione"
"Non dovrai gestire questa situazione da sola, puoi contare su di me"
"Sai, in un certo senso posso sentire quello che sta passando e ti assicuro che non è una cosa positiva"
"Quando mai ha provato qualcosa di positivo?" mi domanda quasi scherzando
"La chiave è Caroline, lei è l'unica che può salvarlo da se stesso"
"Tu ti sottovaluti Mary-Jane, hai una grande influenza su di lui"
"Ne sono consapevole, ma non ho il potere di cambiarlo totalmente"
"E come ti fa sentire questo?" mi domanda
"Da quando sei uno psicologo?"
"Delle volte dimentico di quanto tu e Klaus vi somigliate"
"Solo perché non voglio parlare di quello che provo, non significa che siamo uguali"
"Perché sei sulla difensiva ora? Non ti ho offesa"
"Adesso sarò molto sincera con te Elijah: penso che quello che mi abbia detto non sia poi così sbagliato"
"Credi che vi abbandoneremo?"
"No tu no, ma gli altri si"
"Rebekah e Kol tengono troppo a te per-"
"Si tengono a me, non a lui"
"Lo hai detto anche tu, nostra sorella è brava a parlare"
"Si, ma non resterà qui, la vedremo ogni tanto"
"No, non credo"
"Bene, allora vedremo chi di noi due avrà ragione mio caro fratello"
"Che fai? Vuoi scommettere?"
"Perché no?"
"50 dollari"
"Ci sto" dopo ci mettiamo a ridere, è così che funziona il nostro rapporto: iniziamo un discorso serio e poi finiamo per dire delle sciocchezze, ma questo funziona perché adesso sono più serena.

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