Il risveglio

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Damon si è appena svegliato e già sta impazzendo, si butta con forza contro la porta per cercare di aprirla, poi urla e subito dopo afferra le sbarre per piegarle.
"Puoi calmarti?!" chiedo a voce alta
"TI ODIO!" grida
"E questo l'abbiamo capito, sono 10 minuti che me lo ripeti"
Stefan mi prende in disparte
"Credo che dovresti entrare li dentro, forse tu riesci a farlo calmare"
"Mi vuoi forse far uccidere perché non ho risposto alla tua domanda sul mio passato?" chiedo ironicamente
"No, ascolta sono serio, sei vampiro da più tempo di noi due, quindi sei molto più forte. Riuscirai a calmarlo"
"Okay, ma non appena aprirò la porta lui uscirà"
"Non se entrerai con la velocità da vampiro"
"Okay, Okay, apri quella dannata porta" gli ordino mentre mi ci posiziono davanti. Stefan fa come gli ho detto e non appena intravedo lo spazio sufficiente per passarci, mi fiondo dentro la cella che si chiude velocemente dietro di me
"Hai fatto un grande errore" afferma Damon con una voce tetra. Corre velocemente verso di me, ma riesco ad afferrarlo per un braccio e con un movimento lo faccio girare su se stesso e gli avvolgo le mie braccia all'altezza delle sue per tenerlo fermo
"LASCIAMI ANDARE!" inizia a dimenarsi
"Calmati e io ti mollo"
"TI ODIO!"
"Ci risiamo. Stefan passami la verbena" la verbena è un'erba altamente tossica per i vampiri
"No no, la smetto" e finalmente Damon si ferma
"Adesso fai tre respiri profondi e ti lascio, promesso" lui fa come gli dico e io mentengo la mi promessa
"Cosa vuoi?"
Mi siedo per terra, con la schiena appoggiata al muro e sospiro
"Ti ricordi quando eravamo giovani? Almeno, tu lo eri, io ero semplicemente il vampiro buono che vegliava sui due fratelli Salvatore. Io e te stavamo sempre insieme, mi ricordo di quando partisti per la guerra, la prima volta intendo. Eri disperato, non volevi andare e piangevi in camera tua, quando mi hai vista entrare ti sei asciugato le lacrime e hai cercato di fare finta di niente, ma io ti avevo sentito, ti dissi udito da vampiro, ricordi? Tu facesti mezzo sorriso e poi mi spiegasti tutto: voglio stare qui con Stefan, Katherine e te. Ti dissi che tutto sarebbe andato bene, ti fidasti della mia parola e alla fine avevo ragione" una lacrima mi scende sulla guancia
"Zitta, zitta!" grida Damon tappandosi le orecchie
"Ti fidi di me Damon?" domando, lui non risponde "Chi tace acconsente" ridacchio
"Cosa ci trovi di così divertente?"
"È stato più semplice di quanto pensassi" continuo a sorridere
"Non capisco"
"I tuoi splendidi occhi blu stanno annegando nelle lacrime"
"Non è vero"
"Quindi non hai i lucciconi?" chiedo divertita "Stefan guardalo, piange, ho fatto piangere Damon Salvatore" lo prendo in giro e sento una risata provenire dal vampiro che si trova di fronte a me
"Ora ride, sentilo Stefan, sentilo" scoppio in una risata di gioia
"Bel lavoro Mary, ma non è finita, lo sai"
"Lo so, ma ho riacceso in parte l'interruttore, adesso sta a te finire il lavoro" mi alzo in piedi
"Mary" mi chiama Damon "non ti odio così tanto come ti ho detto poco fa"
"Oh caro, non sai quanto ti odio io invece" rido ed esco dalla cella, Stefan invece entra. Mi giro verso loro due un ultima volta, poi esco dalla casa, voglio lasciarli da soli.
Passeggio per la città, non ho un bel presentimento, sono felice che Damon si sia ripreso, ma sento che sta per succedere qualcosa di brutto, molto brutto. Damon e Stefan potrebbero scoprire che in realtà Katerina non è morta, ma è solo ravvizzita in un angoletto sotto terra, basta darle un po' di sangue e...tack, la stronza tornerà tra di noi. Ma non è lei che mi preoccupa, potrei ucciderla con un'estrema facilità, chi mi preoccupa è estremamente più malvagio di Katerina, più malvagio di Stefan quando beve sangue umano, più malvagio di qualunque altro vampiro in questo mondo. Odio vivere con questa paura, con la paura che lui possa ritornare nella mia vita da un momento all'altro.

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