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"Anche voi fan di quelli lì, eh" capii al volo l'autista. Entrambe rimanemmo in silenzio. Sarà stata una buona idea? Non credo, ma almeno ci saremo divertite, spero.

La macchina avanti a noi si fermò. "Come immaginavo" mi sussurrò Melissa. Era proprio davanti a quella discoteca. "Perfetto, arrivederci" disse l'autista, che ci fece scendere. Eravamo tantissimo fuori luogo, inadeguate, e ridicole. Volevo andarmene, avevo anche le scarpe da ginnastica. La mia amica si fondò dentro, ed io la seguii. "Perché tutta questa fretta?" le chiesi. Lei intanto mi stritolava il polso. "Così, nel caso dovesse succedere qualcosa, noi non abbiamo seguito nessuno, e siamo arrivate prima" quando voleva, era proprio capace di stupirmi. Ci dirigemmo a prendere un drink, qualcosa in grado di farmi dimenticare come ero conciata. Ma non dovevo esagerare. Andavo pochissime volte in discoteca e questa era la prima in Francia. Avevo fatto giurare alla mia amica di starmi sempre vicino, qualunque cosa accada. Mi aveva consigliato di rilassarmi, ma non riuscivo, vestita così. Ero diversa dagli altri, ed era proprio questo quello che non volevo. "Non ti ascolterò mai più" le avevo detto. Lei mi rivolse un'occhiataccia, minacciandomi di non accompagnarmi più alle partite. Mi restava acconsentire qualunque cosa volesse fare. 

Arrivarono i calciatori, vestiti tutti eleganti, più o meno. Ecco, persino loro erano conciati bene. "Calma, calma. Immagina di indossare un normalissimo vestito" mi sforzavo di pensare. Ma come potevo, se appena abbassavo lo sguardo notavo i miei jeans? per non parlare della maglia. Come immaginavo, crearono una confusione tale da coprire persino la musica, che era a tutto volume. Saltavano, urlavano, si agitavano. Cavolo, non me lo aspettavo.

Si fiondarono anche loro in pista in mezzo a tantissime ragazze, beate loro. Io mi limitavo a stare seduta a bere un drink alcolico. Melissa, intanto fece finta di addormentarsi. "Sei una noia!" esclamò. "Se non vuoi divertirti tu, lo farò io" e si alzò per andare in pista. Aspettò qualche secondo, sapendo che pur di non rimanere sola, l'avrei seguita ovunque. Feci un sospiro. Mi rincuorava il fatto che fossero tutti quasi ubriachi, così da dimenticare qualsiasi cosa stessi per fare. Ballavamo, tutto qui. In fondo, non lo ammetterò mai, ma mi sono divertita.

In piedi, in un angolo più nascosto, parlavo con una ragazza del più e del meno. Facevo conoscenze ed avevo anche perso di vista Melissa. Intanto sorseggiavo il mio drink. Ero quasi del tutto sobria, sapevo dov'ero, chi ero, con chi stavo parlando e che giorno fosse. Meglio rispetto alle altre volte. 

Davo le spalle alla pista fin quando non sentii una voce alle mie spalle.


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